IL MERAVIGLIOSO MONDO DELL’IPNOSI (parte prima)

Intervista congiunta alla psicologa Daniela Poggiolini e allo specialista in Anestesiologia Enrico Facco

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I segreti dell’ipnosi – e non solo – stanno per schiudersi negli incontri che vedranno protagonista la Prof.ssa Daniela Poggiolini, Psicologa, ipnologa, trainer in PNL e CNV, insieme al dott. Enrico Facco, specialista in Anestesiologia e Rianimazione e in Neurologia, nonché Senior Professor presso l’Università degli Studi di Padova. Li abbiamo intervistati per fare il nostro ingresso, in punta di piedi, in questo magico mondo…

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Prof.ssa Poggiolini, il prof. Facco giungerà a Bari (da Padova) per la prima volta?

Poggiolini: No, era il 2013 quando invitai per la prima volta il prof. Facco qui a Bari. In quell’anno lessi dell’intervento di ipnosi cui sottopose una paziente nel corso di un’operazione chirurgica piuttosto importante, l’esportazione di un melanoma sotto il muscolo sartorio della gamba destra. La sua paziente era fortemente allergica a qualunque tipo di farmaco anestesiologico, pertanto da ipnologo quale è ha potuto rendere possibile quell’intervento comunque.

Per questo motivo ho invitato allora il prof. Facco all’IKOS per un convegno creato appositamente. L’IKOS si occupa di ipnosi dal 1986, e quindi tutto ciò che riguarda l’ipnosi, il modello Eriksoniano o tecniche di ipnosi più veloci, come anche le strategie simboliche e di PNL, attira la nostra attenzione, la mia soprattutto praticamente da sempre.

Sono approdata al mondo dell’ipnosi nel 1982; sembra trascorso un secolo, e da allora ad oggi tanti sono stati gli esperimenti, le prove, gli studi relativi all’ipnosi applicata alla psicoterapia. I risultati spesso ci hanno stupito e hanno portato noi a comprendere l’eccellenza di questa metodologia priva di controindicazioni.

Invitandolo, a ottobre di quest’anno, già per la quinta volta a Bari da noi, è venuto per le sue docenze per la scuola di specializzazione in psicoterapia PNL t. (Programmazione Neuro linguistica terapeutica) e per il Master in IPNOSI che parte annualmente ed è dedicato soprattutto a medici e psicologi. Certamente qui all’IKOS poniamo la massima attenzione a tutto ciò che è novità e nel campo delle psicoterapie brevi e in modo specifico dell’Ipnosi. Come già accaduto, approfittando della sua presenza, abbiamo anche presentato il quinto libro del prof. Enrico Facco; averlo a Bari vuol dire allargare il campo delle conoscenze di tutti coloro che sono interessati a questi argomenti. Il prof. Facco non è l’unico terapeuta che approda alla Ikos e alla Scuola quadriennale perché abbiamo già avuto altri grandi ipnoterapeuti da Stephen Gilligan, a Robert Dilts, ai coniugi Barretta, a David Gordon fino a Dan Short.

Numerosi sono stati anche i convegni che abbiamo organizzato con il prof. Facco a Bari, alcuni al Policlinico di Bari con la presenza del Magnifico Rettore e i docenti di chirurgia e di medicina, autorevoli primari delle diverse specializzazioni, attenti anche alla medicina alternativa, furi dalle ‘righe’ che fanno parte del entourage del Policlinico. Con me, a volerlo nuovamente a Bari, è stato il professor Rosario Polizzi, che dal 2004 - ovvero da quando il modello PNL è stato accreditato e riconosciuto dal Miur come modello terapeutico a tutti gli effetti di legge - è il presidente del comitato tecnico scientifico dell’IKOS.

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Prof Facco, quale tipo di ipnosi utilizza in ambito medico?

Facco: l’Ipnosi Medica, e anche ipnosi per la psicoterapia, non è un’alternativa all’ipnosi Eriksoniana, bella e molto elegante. Piuttosto, il modello a cui si ispira è quello del dott. Franco Granone, per un’ipnosi più diretta e più formale con l’induzione rapida, ed è utile per svolgere lavori in medicina perché con l’ipnosi Eriksoniana i tempi possono essere più lunghi. Per l’ipnosi uno step molto importante è la gestione del paziente, la comunicazione con il paziente, la modalità di gestione del paziente in funzione della sua cultura; la comprensione della cultura del paziente è molto importante negli studi di Erickson, il quale ha scritto delle cose che sono di una eleganza e di una bellezza irripetibile. La Granoniana e la Eriksoniana sono due ottiche diverse che non sono per nulla in antagonismo, o in conflitto, piuttosto sono semplicemente diverse per modalità.

Prof.ssa Poggioini, può spigarci i punti fondamentali dell’ipnosi Eriksoniana?

Poggiolini: L’ipnosi Eriksoniana è molto affascinante, bisogna avere una mente capace di spaziare nella creatività metaforica che consente di dare al paziente un’alternativa al suo modello del mondo, una un’integrazione alla sua mappa mentale. Per raggiungere gli obiettivi terapeutici, è importante avere delle attenzioni linguistiche molto precise, occorre parlare con attenzione perseguendo l’obiettivo del paziente, usando le parole chiave dello stesso, come Erickson suggerisce e mostra nei numerosi spezzoni a noi arrivati di psicoterapie da lui condotte.

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In generale, per esempio, c’è poca consapevolezza nell’uso dell’avverbio di negazione "non", avverbio che per l’inconscio non significa nulla. Il “non” escludendo o capovolgendo il significato della sua azione es. “non pensare ad un elefante viola a righe gialle” induce infatti a pensarci poiché l’inconscio lo annulla. La consapevolezza dell’uso dell’avverbio “non”, per esempio, ci spiega come possiamo usarlo affinché sia in evidenza esattamente l’opposto di ciò che si trasmette.

Se dico "non so se è facile", l’inconscio riceverà l’informazione che è facile. Quindi c’è un lavoro a monte di grande attenzione al linguaggio per dare le indicazioni precise all’inconscio, come l’uso del "ma". I "Ma" e i "Però" sono congiunzioni avversative, che mandano in confusione la parte conscia; infatti, l’inconscio sa bene quale parte del discorso fissare nella memoria tra la prima e la seconda parte della frase, es “oggi è difficile fare questo… ma domani capirai” e “oggi è difficile fare questo anche se domani capirai”.

Importante è anche l’uso della congiunzione "E", che appunto congiunge, evitando ogni dubbia affermazione. Certamente sono d’accordo con il dott. Facco quando dice che il mondo Eriksoniano è un mondo meraviglioso, bisogna che sia ad appannaggio di persone coscienti, coerenti, congruenti e capaci anche di un uso del linguaggio appropriato.

È importante l’etimologia delle parole e anche l’uso dei toni o del ritmo di eloquio. L’uso della tonalità della voce usata consapevolmente è una tecnica che si apprende dopo un lungo percorso; infatti, il nostro master in Ipnosi e Pnl dura due anni, e attraverso la padronanza del linguaggio e dell’uso dei toni è possibile avviarsi verso il grande lavoro sulla creatività. Questo passaggio è obbligatorio perché se la creatività è bloccata diventa difficile spaziare nel mondo dell’altro. Per espandere la creatività ci sono anche dei seminari che di volta in volta suggeriamo ai corsisti e presto, dal prossimo Master in Ipnosi del 2020/2022, diventerà materia curriculare, con tante ore dedicate alla creatività e all’uso delle metafore per stare bene e per quelle terapeutiche.

Grazia Magistà

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