IL PELLEGRINAGGIO PENITENZIALE
Francesco annuncia il suo viaggio in Canada

Nonostante il caldo insopportabile e gli acciacchi derivanti dall’età che avanza, il Papa stupisce tutti annunciando un viaggio che avrà luogo dal 24 al 30 luglio. Una visita attesa da diverso tempo, frutto di cinque incontri che lo stesso Francesco ha intrattenuto con le popolazioni indigene del Metis, Inuit First Nation e Metis Manitoba.
Questo sarà il 37esimo viaggio per il Santo Padre, ben riassunto dal motto che lo caratterizza: "camminiamo insieme". Una sorta di percorso che vuole contribuire alla riconciliazione con le comunità native gravemente danneggiate nel corso degli anni scorsi. Infatti, non verrà seguito alla lettera il consueto schema dei viaggi papali: si tratterà di una visita basata su dialogo, ascolto e solidarietà. Questo difficile e faticoso percorso è iniziato nel 1984, quando Giovanni Paolo II incontrò Amerindi e Inuit, ed è proseguito sino al mandato di Benedetto XVI. Per questo è giusto lodare la spontaneità e il grande entusiasmo del pontefice, che in questo anno solare ha compiuto ben due viaggi con l’auspicio di trasmettere un sentimento di pace condiviso.
La stabilità in quelle zone è di vitale importanza, perché garantirebbe non solo giustizia alle vittime, ma soprattutto la possibilità di un nuovo inizio. Le parole di Bergoglio in merito a quanto successo in queste terre sono state dure e lapidarie: "Provo vergogna e dolore per il ruolo che doversi cattolici, hanno avuto in tutto quello che vi ha ferito. Tutto ciò è contrario al vangelo di Gesù".
Altro simbolismo da non dimenticare è la data del 26 luglio, che rievoca la memoria dei santi Gioacchino e Anna, nonni di Gesù, molti amati e celebrati dal popolo canadese. Ovviamente, questo ennesimo passo verso la pace è solo l’inizio, perché la strada da percorrere è in salita.
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