IL POTERE DELLA SPERANZA

Fra Elia: “Guardare avanti, la preghiera può salvare”

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Il concetto di “speranza”, in tutte le sue accezioni, è al centro di un dibattito che va avanti sin dalla notte dei tempi. È anche protagonista di vari miti, che hanno contribuito a tramandarlo fino ad oggi avvolto da un’aura di leggenda. I due più importanti sono quello greco e quello romano. Secondo i racconti ellenici, il dio Elpis diede a Pandora un vaso contenente tutti i mali del mondo; la fanciulla violò la raccomandazione della divinità di non aprirlo, diffondendo nel mondo la negatività. Ad essa, come rimedio, rimase soltanto Elpis stesso (elpis, in greco, vuol dire proprio “speranza”).

I romani, invece, veneravano la dea Spes. Anch’essa era una protettrice della speranza, pur senza che venisse associata al vaso di Pandora (diventato un mito a sé) o alla funzione di panacea. Veniva vista, piuttosto (come sottolineato anche da Papa Francesco), come una forza capace di trasformarci senza rendercene conto. “La speranza trasforma la nostra vita, come una donna quando è incinta: la donna rimane donna ma, al contempo, diventa anche mamma” dice Jorge Mario Bergoglio.

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Questo è il grande messaggio che traspare dal discorso di fra Elia, della Fraternità degli Apostoli di Dio di Calvi dell’Umbria, conosciuto anche come “il frate delle stimmate”: “Guardate avanti, non abbiate paura, la preghiera ci salverà”. Durante la Settimana Santa vive la Passione di Cristo, e tutti i venerdì vede aprirsi le sue stimmate: “Io non le volevo, ero un giovane qualunque e quando mi vengono ancora oggi mi sento un po’ diverso da tutti gli altri”. Ma non per questo rinuncia alla preghiera, alla quale affida la sua speranza di vederle sparire.

La comunità fondata da fra Elia, vista in principio solo con diffidenza, si pone l’obiettivo di “rendere belle le cose brutte”, affidandosi al potere trasformativo della speranza. “Vi faccio una domanda, ironicamente: ma tutto questo il mondo se lo merita? Ce lo meritiamo?”. Certo che no, come millenni fa il mondo non si meritava che Pandora aprisse il vaso e scatenasse il male nel mondo. “Noi chiediamo la grazia, la guarigione, la salute, ma dentro non ci liberiamo dalla paura”. Per ogni problema c’è una soluzione, ovviamente: “Se tutto questo ti fa paura o ti fa credere di morire, ti dico di non vedere tutto negativo, tu puoi fare di più!”.

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Fra Elia, per fronteggiare il momento drammatico scaturito da questa emergenza, invita i credenti alla preghiera e alla meditazione: “Puoi pregare da solo nella tua stanza, meditare, pensare che tutto questo svanirà in un attimo, senza star lì a commentare sempre”. Anche per chi ha altre credenze religiose la meditazione è una soluzione ottimale. “Affidati al Signore con fiducia, prega e sii sereno: dona gioia alla tua famiglia e benedici ogni giorno che viene, sii te stesso e ringrazia il Signore che nella vita non sei solo ma sei compagno di Dio, amico e confidente”.

Il messaggio, poi, si conclude con la parola più importante. Quella che invita a non avere timore, neanche nei tempi futuri: “Spera!”.

Francesco Bulzis

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