IL PRESIDENTE SPAGNOLO SANCHEZ INVITATO IN CINA DA XI JINPING
Si parlerà della pace in Ucraina

Il Presidente del governo spagnolo Pedro Sanchez si recherà a Pechino la prossima settimana su invito del presidente cinese Xi Jinping. Quella che fino a qualche giorno fa pareva solo un’ipotesi ora è divenuta realtà. La notizia era già stata anticipata sia da El País che dal quotidiano El Confidencial.
L’ufficialità istituzionale è arrivata nella giornata di giovedì 23 marzo, quando il ministro della Presidenza, Felix Bolanos, ha confermato che Pedro Sanchez si recherà in visita a Pechino il 30 e 31 marzo, su invito di Xi Jinping. La Cina ha inoltre attribuito lo status di visita di Stato al viaggio di Sanchez, e conseguentemente il primo ministro spagnolo incontrerà non solo Xi ma anche il suo omologo cinese Li Qiang e il presidente dell’Assemblea nazionale del popolo, Zhao Leji. L’ultimo incontro tra Sanchez e Xi Jinping risale allo scorso novembre, in occasione del G20 di Bali.
Questo invito rientra nell’ampio dibattito intorno al conflitto russo-ucraino. Proprio il Presidente della Cina è stato a Mosca negli ultimi tre giorni, a stretto confronto e colloquio con Vladimir Putin. Al di là di svariati punti comuni e di cooperazione trovati per lo più in ambito economico, Xi Jinping ha dichiarato al termine del summit che "la Cina favorisce la pace e il dialogo per la soluzione del conflitto in Ucraina". Proprio sul tema dell’Ucraina, il gigante asiatico si è offerto come mediatore tra Kiev e Mosca, cercando di delineare un piano di pace che permetta di cessare le ostilità. In virtù di ciò, l’invito a Sanchez è da analizzare in questa ottica. La Spagna, come la Germania di Scholz e la Francia di Macron, è tra i paesi europei maggiormente impegnati per cercare un accordo di pace. Oltre a ciò, sebbene abbia sempre sostenuto una ferma posizione a sostegno dell’Ucraina ed al fianco della Nato, il primo ministro iberico ha sottolineato come la Cina sia ad oggi il Paese che può fare “più pressione” sul presidente russo Vladimir Putin per ottenere un cessate il fuoco. Infine, la Spagna sarà al timone della presidenza UE a partire da luglio, e proprio per questo motivo Sanchez può essere un tramite tra la Cina e l’Europa nei prossimi mesi.
Come accennato, però, il premier spagnolo ha sposato fin dall’inizio della guerra la linea occidentale e l’imposizione di sanzioni verso la Russia. Inoltre, Sanchez è tornato in Ucraina lo scorso 23 febbraio per incontrare Volodymyr Zelensky esprimendogli un sostegno incondizionato, dopo che già era stato nel Paese una prima volta, e annunciando nuovi rifornimenti all’Ucraina che prevedono tra l’altro sei carri armati Leopard 2A4.
Sarà quindi molto importate capire, viste queste premesse e contesto, quale potrà essere l’esito dell’incontro tra Pedro Sanchez e Xi Jinping. Secondo fonti diplomatiche, l’esecutivo di Madrid si aspetta che il presidente cinese offra a Sanchez i dettagli della sua proposta di pace e la reazione di Putin alla stessa.
Un’ultima riflessione sulla situazione della Spagna, e quindi su ciò che possiamo aspettarci dalla visita di Sanchez a Pechino, riguarda l’operato fin qui espresso da Madrid in ambito internazionale. Durante i governi conservatori, 2011-2018, la Spagna si è chiusa in se stessa, cercando di risolvere le questioni interne, sparendo sostanzialmente dallo scenario internazionale. Con il primo ministro socialista il paese iberico è tornato di scena nella politica estera, puntando ad essere uno Stato centrale nelle questioni internazionali. Per quanto riguarda il conflitto russo-ucraino, oltre alla già citata presa di posizione al fianco della Nato e rinsaldando il proprio asse con Washington, Parigi e Berlino, la Spagna si è anche proposta come hub energetico europeo, potendo contare sulla non dipendenza dal gas russo. Tutti questi elementi porteranno sicuramente Sanchez nella capitale cinese in una posizione molto interessante e con un effettivo status di paese leader.
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