IL RISCATTO DALL’OMERTA’!

LA FORZA DELLE DONNE

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Arriva il momento rialzare la testa e dire basta: ai tanti aspetti della criminalità organizzata che affonda il suo potere nella politica, nell’economia e nella società civile Il grido, la voce delle sue donne, le artefici della trasformazione che ha corroso le fondamenta del fenomeno mafioso. Sono voci che parlano, denunciano, collaborano con la giustizia! Donne antimafia? Non solo questo: sono testimoni e collaboratrici di giustizia o donne che, attraverso impegno civile e l’associazionismo, continuano coraggiosamente a combattere,nella realtà di tutti i giorni, nell’intento di sradicare questo male, cambiare questo “sistema”.

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In questo Paese, donne, madri figlie di mafia, camorra, ndrangheta sono tante le donne vissute dentro famiglie mafiose decise a denunciare angherie , vessazioni e crimini! Testimoni in una società arcaica, non solo si sono ribellate a concetti antichi come quelli dei “codici d’onore”, ma alla stessa cultura di cui si sono sempre circondate. Sperando, credendo in una emancipazione non sempre raggiunta da tutte, spesso sottoposte a rigidi programmi di copertura nella attesa e il sogno di un futuro diverso!

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Sfide coraggiose: sono donne, forti, orgogliose, ma anche molto fragile e sole! Donne nell’ombra, vissute nel terrore di subire violenze, il timore di perdere l’amore dei propri figli! Ricattate per la loro ribellione, per farle ritrattare,ma decise nonostante la paura a non tornare indietro! Gesti di libertà che minano il potere patriarcale, dei maschi: non più silenzio, non più donne sottomesse, dominate dalla posizione di appartenenza all’uomo, ma consapevolezza di riscatto, valore, di una vita diversa da trasmettere ai figli.

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E poi ci sono le donne di legge. Lottano ogni momento contro il potere mafioso e sono diventate instancabili fautrici della cultura della legalità: nel rispetto delle leggi, la applicazione della loro osservanza attraverso strumenti spesso inadeguati, esse sono capaci di trasmettere senso etico e la garanzia della libertà di ogni individuo. Donne con difficoltà ad essere istituzioni: spesso oggetto di minacce ed intimidazioni da parte della organizzazione criminale, rivolte alla loro persona e ai loro familiari.

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E con loro le donne dell’associazionismo in continua condivisione di azioni di tutela per le vittime di mafia, intenti promossi da donne che militano in movimenti politici e partiti e con le presenze di vedove, sorelle, figlie di magistrati e altri funzionari uccisi dalla criminalità organizzata. Tutte consapevoli che nel “conflitto” tra giustizia e criminalità, la lotta alle “mafie” non si esaurisce solo nei lunghi e farraginosi processi giudiziari, ma il fenomeno deve essere costantemente posto all’attenzione sociale. Bisogna impegnarsi a combatterla in tutti i sensi l’ esistenza della mafia: affrontando, insieme a tutte queste donne coraggiose la battaglia per affermare principi universali come il rispetto e la giustizia di tutti e per tutti. Risvegliare coscienze nella conoscenza e la consapevolezza del problema nella sua complessità! Mai avere un pensiero semplicistico o stereotipato dell’organizzazione criminale: se pensiamo o parliamo di mafia dobbiamo guardare a un spirale di violenza in cui precipitano speranze, attese, progetti, la Vita! A fatica per la “libertà” bisogna risalirne il cammino: ad ogni passo le impronte di giustizia, di legalità, di rispetto!

Angelina Bibba

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