IL SEGNO DELLE DONNE

Intervista a Monica Nappo nei panni di Adele Faccio

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cms_19776/1.jpgIl Segno delle donne su Rai Storia, canale 54.

Una coproduzione originale Rai Storia realizzata da Anele e prodotta da Gloria Giorgianni.

Soggetto della stessa Giorgianni, Massimo Favìa e Andrea Martelli.

Consulenza storica di Silvia Salvatici.

La sceneggiatura è di Mariangela Barbanente in collaborazione con Rachele Ferrario.
Rai Cultura la propone il martedì alle 21,10 e per chi li avesse persi, può rivederli su Rai Play.

Sei protagoniste in una serie di docu-fiction che tra vita pubblica e privata fanno riemergere i caratteri delle protagoniste attraverso un faccia tra la storica e critica d’arte Rachele Ferrari e le attrici che prestano il volto al personaggio.

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La Nappo ne fa un’interpretazione straordinaria e veritiera.

cms_19776/2.jpgCosa hai pensato quando ti hanno offerto il ruolo di Adele Faccio?

Sono stata coinvolta dal Regista e ne sono stata lusingata anche se era un docu-film.

Cosa hai portato di tuo nel personaggio?

Non l’ho approcciato come personaggio ma ho cercato di rifarmi al suo mondo senza farne un’imitazione perché non le amo. La Faccio è una donna dai grandi ideali e ho sempre invidiato chi li possiede. Penso di averli anch’io e mi sono sentita aderente a lei quando parla di “senso civico” perché credo che sia qualcosa che ci farebbe vivere tutti meglio. Basterebbe essere solidali e invece il senso civico è molto bistrattato dalla società odierna. Purtroppo lo hanno tolto dalle materie di studio e secondo me l’educazione civica era quel qualcosa che ci instillava delle domande. Adesso c’è più una lotta alla sopravvivenza!

Cos’ hai fatto per interpretarla nella maniera giusta?

Ho visto moltissimi documentari. Ricordo di più Pannella. Lei la conoscevo perché era la fautrice della legge sull’aborto.
Era molto bello vedere la coesione sociale. Erano anni in cui le persone pensavano di poter cambiare i mondo e in effetti il loro manifestare ha portato a grandi cambiamenti e oggi si auspica che possa accadere ancora. Purtroppo i femminismo è ancora visto con sospetto. Cosa non vera perché il femminismo non ha mai creato vittime, non ha mai impoverito nessuno anzi ha cercato di migliorare la vita della metà del cielo.

Valori ideali e valori morali, ci sono differenze?

Secondo me non c’è una grande differenza tra i due. Sono dei valori con i quali cerchi di costruire la tua vita.

Interpretare una grande donna ti ha portato a pensare di non farcela?

Il mio lavoro non mi porta a giudicare o a pensare che non lo potrei fare, cerco di entrare in qualcosa e se ho paura non vado da nessuna parte.

Sei andata a curiosare lo share?

Assolutamente no! Ho avuto dei feedback bellissimi da amici su Facebook ma anche da gente comune. Non penso che una cosa di qualità debba avere comunque uno share altissimo. Ragionare con lo share secondo me appiattisce il senso critico.

Quando e se i teatri riapriranno hai qualche progetto?

Spero che possano aprire al più presto anche se si vocifera che se ne parlerà nella primavera del 2021. Non mi faccio nessuna illusione. Uso questo momento come pausa per creare nuovi progetti e metterli a punto. La pandemia ci ha messo davanti agli occhi una realtà che non conoscevamo. Sarebbe molto difficile ricollocare gli spettacoli perché si era appena iniziato a ricollocare quelli della stagione precedente. I problemi sono uguali per qualsiasi categoria. Per il Governo con il Teatro non si mangia ed è strano perché noi possediamo il 60% del Patrimonio Artistico Mondiale. Per quanto mi possa far soffrire la situazione dei Teatri chiusi, ho anche amici che non sono teatranti ma siamo tutti nella stessa difficoltà. Quando vedo che non sono solo io ad essere in difficoltà ma anche altri, mi si stringe il cuore.

Elisabetta Ruffolo

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