IL SEPARATISMO E L‘INDIVIDUALISMO SONO LA CURA DEI MALI DEL MONDO?

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Il mondo è in fibrillazione. L’unione non fa più la forza, lo dimostra il desiderio di indipendenza che muove da diversi angoli del mondo. In Italia, il referendum sull’autonomia di Veneto e Lombardia rischia di minare il centralismo governativo e affossare altre regioni. Il Nord rappresenta il punto di forza in molti luoghi del pianeta e, spesso, tiene le redini di intere Nazioni. Roma non è né caput mundi né centro del Bel Paese: le debolezze della giunta Raggi fanno da sfondo a una credibilità ormai perduta. L’Italia è divisa in due da una profonda crepa: da un lato vi sono le regioni in grado di autogovernarsi, dall’altro quelle che muoiono sotto i colpi dell’incuria amministrativa. D’altronde, la corruzione affonda sempre le sue radici in terreni franabili. A dir la verità, se non riesce a restare unita una piccola penisola con una storia grandiosa alle spalle, forse è meglio ricredersi anche sulla tanto encomiata Unione Europea. Ogni Paese della U.E. deve fronteggiare problemi interni e esterni. E’ il caso della Spagna, in questo momento alle prese con la richiesta di indipendenza della Catalogna. Anche qui, l’idea che l’unione sia uno sbaglio conclamato la fa da padrona.

cms_7542/1.jpgEppure, in certi frangenti la solidarietà territoriale, economica e amministrativa, aiuta a vivere con maggiore serenità. Insomma, se la soluzione a tutte le questioni fosse il separatismo, allora basterebbe solo dividere, tagliare e confinare. Invece la storia insegna che il metodo “taglia e dividi” non funziona. Neanche i partiti italiani comprendono questo concetto basilare. Così, la sinistra procede divisa dalle idee che dovrebbero contraddistinguerla in quanto tale. I politici si fanno la guerra tra loro, tralasciando un aspetto fondamentale: il dialogo. Il PD assume le sembianze di un mostro gigantesco, concepito in una lotta sanguinaria. Perde pezzi e va avanti per la sua strada. L’egoismo imperante tipico dell’uomo inghiottisce anche l’ultimo briciolo di razionalità rimasta. Trump cavalca quest’onda di becero individualismo con l’opera che pretende di confinare Messico e Stati Uniti.

cms_7542/2.jpgPer non parlare del muro d’Israele, detto pure “muro della vergogna”. Cosa succede quando si cerca di costringere le persone in una realtà che non fa parte di loro? Nasce negli animi l’odio profondo, in grado di fomentare una rabbia crescente dovuta a una situazione non voluta. A tal proposito, l’immigrazione non cade dal cielo, ma è figlia di un tempo lontano, fatto di frazionamenti indiscriminati. Il tutto si scontra con una tecnologia che se ne frega dei confini e, addirittura, cerca di toccare le stelle e varcare nuovi mondi. Ecco a cosa serve lo studio del passato: a comprendere che il fine ultimo dell’uomo è superare i propri limiti e quelli che pongono altri in suo nome.

Alessia Gerletti

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