IL VESCOVO CIRULLI CONTRO I SACERDOTI NO VAX
Un’ordinanza che fa molto discutere all’interno della Chiesa

Il momento storico non è certamente dei migliori. Il dibattito molto acceso tra sì vax e no vax continua ad emergere in modo costante dalle cronache nazionali e internazionali. Questa scia polemica invade anche la Chiesa cattolica in tutte le sue forme, alterando gli animi di diversi religiosi. Sin da subito papa Francesco ha chiarito in modo inequivocabile la posizione delle istituzioni vaticane sul vaccino: “Vaccinarsi, con vaccini autorizzati dalle autorità competenti, è un atto d’amore. È contribuire a far sì che la maggior parte della gente si vaccini è un atto d’amore. Amore per se stessi, amore per familiari e amici, amore per tutti i popoli”.
Una presa di posizione netta che, allo stesso tempo, ha creato diversi malumori all’interno di tutte le diocesi d’Italia, che da due anni a questa parte continuano a lottare per tornare alla normalità. In tal senso, considerato l’aggravarsi dell’emergenza a causa della variante Omicron, c’è chi ha deciso di inasprire i provvedimenti nei confronti dei sacerdoti non vaccinati.
Il vescovo della diocesi di Teano-Calvi e Alife-Caiazzo, monsignor Giacomo Cirulli, ha disposto il divieto di somministrare la comunione ai fedeli a tutti i parroci, diaconi, religiosi e laici non vaccinati. Il prelato pugliese ha fatto da apripista su questa riforma, con la speranza che altri confratelli decidano di adottare la sua politica.
Al di là di questa scelta, occorre chiarire diversi aspetti che, allo stesso tempo, risultano contraddittori. Infatti, nelle chiese non è necessario esibire alcuna certificazione verde, quindi un no vax può tranquillamente continuare a praticare il culto. Questa decisione, frutto di un accordo tra governo e Vaticano, fa storcere un po’ il naso, anche perché parliamo ugualmente di luoghi chiusi e spesso affollati.
Monsignor Cirulli ha ormai imboccato questa strada e, sicuramente, non intende tornare indietro, ma i dubbi continuano a permanere. La visione etica e sociale della Chiesa sui vaccini non lascia spazio ad interpretazioni, ma ci chiediamo se tale riforma adottata nella diocesi campana sia applicabile a diocesi molto più piccole, dove i sacerdoti continuano a scarseggiare e molti fedeli rischiano di restare senza messa domenicale. Al momento, monsignor Cirulli invita alla preghiera nella speranza che tutto questo possa finire presto, ma date le circostanze anche tale prospettiva non sembra che un auspicio lontano e sbiadito.
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