IL VINO AMICO-Percorsi Di-Vini
Percorsi Di-Vini

E’ una sera d’estate…finalmente si rientra nella nostra dimora tanto sofferta e agognata, la giornata è stata molto calda, forse troppo, o forse non ci siamo ancora abituati. Le ore passate, chi in ufficio con il climatizzatore posizionato perennemente sui 19 gradi, chi in auto, per necessità, costretti ad un cambio di temperature continuo tra il sali e scendi per le soste… sta di fatto che siamo provati, stanchi, sfatti e l’unico nostro desiderio è un poco di refrigerio.
Ma la casa è stata chiusa per tutto il tempo e veniamo accolti da 35 gradi, per un attimo ci convinciamo di essere alla Bahamas, ma l’attimo è fuggente e corriamo ad aprire le finestre alla ricerca di quella corrente d’aria, che seppur ancora tiepida ci darà la sensazione di rinfrescarci.
Sono le 20, devo pensare alla cena. Con fatica decido di mettere su dell’acqua per un piatto di pasta veloce ma poi sento il bisogno di gratificarmi maggiormente ed ecco che prende corpo una padella nella quale faccio scivolare dell’olio esclusivamente EVO (Extra Vergine di Oliva) insieme ad uno spicchio d’aglio che rosolandosi crea i presupposti per essere in compagnia di alcune vongole, rigorosamente congelate, pescate chissà quando e chissà dove, ma in un certo senso mi sono venute a cercare.
Mentre questo nobilissimo piatto si compone apro un Prosecco di Conegliano Valdobbiadene, nel mentre penso “che giornata difficile fisicamente, ci vuole proprio un momento per me”. Mi accingo a prendere un calice abbastanza ampio, mi siedo e verso del vino con grande calma, quasi sorseggiandolo con gli occhi. Amo vedere la bollicina venire in superficie e creare la tipica apertura a fiore nel calice, sinonimo di grande qualità, ma amo anche sentirne il rumore che si genera quando il vino si infrange sulle pareti di vetro. Ricorda un concerto, mille persone che all’unisono applaudono in un soffice e coinvolgente momento di relax. Un applauso lungo, sensuale, avvolgente, che premia il nostro udito, premia la vista, premia noi stessi. In fin dei conti lo meritiamo, abbiamo passato la giornata a lavorare in un ambiente ostile, ostico, complesso, necessitiamo di regali emozionanti. L’olfatto ed il palato stanno gioendo per questo poetico momento… OPS… non ho ancora buttato la pasta ed allora con scatto fulmineo immergo il quantitativo di pasta desiderata nell’acqua bollente, che la sola parola “bollente” mi fa ripensare al calore della giornata, fortuna che ho con me il calice, mio fido compagno di avventura culinaria, che mi aiuta a superare e reagire allo stress da fornello.
Ecco, ci siamo. La cottura è ultimata ma manca ancora qualcosa sulla mia tavola per rendere omaggio alla serata; l’apertura di una bottiglia di vino. Guardo la cantinetta che strizzandomi l’occhio mi suggerisce uno Chardonnay del Friuli Venezia Giulia, in particolare la zona del Collio. Accetto il consiglio e apro velocemente la bottiglia, ne verso un quantitativo discreto nel calice, lo analizzo quasi stessi facendo una lastra, rapido passaggio all’olfatto e, constatata la bontà, ne apprezzo al palato le caratteristiche organolettiche, il piatto di pasta alle vongole è pronto per essere consumato in abbinamento a questo intrigante Chardonnay.
Il momento scorre lento, consentendomi di assaporarne l’essenza, nulla deve disturbarmi se non per giusta causa, pertanto il cellulare, stranamente, si trova in modalità aereo e per una volta non provo rimorsi nell’averlo posizionato così. Domani ci sarà un’altra battaglia da condurre, altre sfide da compiere, altro sudore da versare… bene… è il caso di pensare già ora a come esalterò le mie personali vittorie nel campo di battaglia preferito, la cucina.
Buona degustazione.
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