IL VINO DEI NONNI
Percorsi Di-Vini

Da diversi giorni abbiamo superato la festa dedicata ai Nonni ma io vorrei continuare a parlarne perché mi sembra doveroso dedicare qualche attimo in più a persone stupende che hanno dedicato parte della loro esistenza per creare ciò che amiamo portare sulle nostre tavole in ogni momento della nostra giornata.
Molti di coloro che sono diventati Nonni erano poco prima uomini o donne che vivevano a stretto contatto con la natura e da essa traevano i benefici giornalieri per dare dignità alla propria esistenza. Eh sì, parliamo proprio di dignità. Quella dignità che ti arriva con la fatica, con il sudore, con la stanchezza che senti nelle gambe, con la pelle del viso rugosa per il troppo sole e per il troppo caldo, le mani ruvide, raspose, rugose, mani sapienti in grado di forgiare l’acciaio e al contempo accarezzare il viso liscio, puro, di un nipote venuto al mondo a santificare gli sforzi sostenuti.
Che bella cosa i nonni
Soffermiamoci a pensare che siamo i diretti discendenti e che senza di loro non saremmo mai nati. Basterebbe questo per rendergli onore, ma voglio osare di più. I nostri Nonni amavano il vino, anzi amavano farlo il vino, chi per esigenze personali, chi per attività produttiva. Sta di fatto che il vino dei Nonni, quello fatto in casa per intenderci, era un vino semplice, prodotto con le poche conoscenze che si avevano e secondo tradizioni tramandate di generazione. Avete mai sentito dire “si fa così perché si è sempre fatto cosi”, ecco questo era il vino dei Nonni che nel corso dei tempi divenne in molti ristoranti come il “vino della casa”, lasciando intendere che fosse fatto in casa propria, quindi allusivamente si intendeva trasmettere il termine “genuino”. Purtroppo, divenne ben presto un escamotage per vendere del vino di bassa qualità ad un ricarico importante. Un vino ricco di solfiti in grado di stimolare già dal primo bicchiere un fastidioso cerchio alla testa seguito da una acidità di stomaco.
Ma i Nonni erano veramente genuini nel produrre il “vino della casa”, non avrebbero mai dato ai propri figli ed a se stessi un prodotto di bassa qualità, soltanto non avevano le giuste conoscenze di vinificazione. I Nonni che invece erano riusciti a saperne di più iniziarono a fondare aziende viticole per produrre vini che iniziassero a viaggiare nel mondo per poi divenire ciò che ora chiamiamo “eccellenza italiana”.
Entrambi erano Nonni ed entrambi hanno fatto l’Italia, questa nostra splendida nazione, ricca di aneddoti, di storia, di personaggi chiave nel mondo. I miei Nonni non producevano vino ma amavano berlo ed ogni volta che avevo la fortuna di poterli incontrare nel loro piccolo paese di origine, il vino in tavola era sempre presente, dentro caraffe trasparenti, ed infondeva alla stanza fresca e umida un profumo di spremuta d’uva che faceva venir voglia di mangiarla. Ricordo il tutto come un momento di festa e francamente non so se fosse dovuto all’alcool che aleggiava indisturbato nell’aria oppure ad una semplice contentezza da nipotino, non mi sono mai posto la domanda, ma ricordo con grande piacere “il vino dei Nonni”.
Buona degustazione in compagnia di buoni ricordi.
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