IL VUDÙ

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Se ne parla con un certo timore, talmente siamo stati abituati - dalle leggende e dalla cinematografia - a vedere nel Vudù una sorta di manifestazione delle forze del male messe in opera dalla magia nera.

In realtà il Vudù è una religione vera e propria - probabilmente una delle più antiche del mondo - che affonda le sue radici in Africa e in Afroamerica. Si tratta di una religione cosiddetta sincretica, in cui convivono credenze, pratiche e rituali autoctoni e tradizioni cristiane.

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Bambolina vudù

La parola Vudù deriva dal termine africano vodu che, letteralmente, significa "spirito" o "divinità”.

Questa religione nasce nel continente Africano, praticamente insieme alla comparsa dell’uomo; solo in un secondo momento si diffonde nelle Americhe, quale effetto della deportazione degli schiavi nelle nuove colonie. È di questo periodo - siamo tra il XVII e il XVIII secolo - la codifica del Vudù, così come lo conosciamo oggi: ovvero una combinazione di espressioni spirituali africane e di elementi cattolici.

Ai tempi della deportazione, la religione vuduista rappresentò uno spiraglio di luce per la colonia di schiavi, che vide in essa un “luogo” spirituale in cui sentirsi comunità. Malgrado ciò, i colonizzatori europei si opposero con tutte le forze a questa espressione religiosa per via, essenzialmente, dell’aspetto superstizioso e magico della pratica. Il tentativo di sabotaggio non ebbe successo, da un lato per la volontà dei fedeli di sentirsi parte di una famiglia spirituale, dall’altro proprio per via di quell’alone di proibito e di mistero che la sua condanna aveva originato.

Con le deportazioni nelle Americhe, il Vudù si diffuse nelle isole caraibiche, spingendosi fino in America Centrale. Oggi sono sessanta milioni le persone che, in tutto il mondo, praticano questa religione. In Benin è stata addirittura riconosciuta come religione ufficiale nel 1996 ed è praticata dall’80% della popolazione.

Contrariamente a quanto si pensa, il Vudù non è legato solo alla magia nera - quindi a una pratica esoterica - ma è una vera e propria religione, con un suo codice morale e una sua cosmologia.

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Festival del Vudù nel Benin

Cosa si intende per Cosmologia? Essa è una branca della filosofia che studia la struttura materiale e le leggi che regolano l’Universo. Ovviamente si limita allo spazio, al tempo e alla materia escludendo, nella sua ricerca, le domande sull’origine e il fine ultimo del Cosmo. A questi interrogativi tenta di dare una risposta la Cosmogonia, trattando l’argomento da un punto di vista spirituale.

Vediamo, dunque, cosa dice il Vudù di questo argomento.

Il vuduismo crede nell’esistenza di una divinità suprema - chiamata Gran Met - che, però, è molto distante dall’uomo e inconoscibile. Alla portata degli esseri umani sono, invece, i loa, spiriti guida in grado di presiedere a diversi fenomeni, di cui acquisiscono le qualità. Per esempio, Erzulie, che è una dei loa più importanti, è associata alla fertilità. Si ritiene che il culto di questo spirito sia alla base della venerazione della Vergine nera di Czestochowa, tant’è che il sincretismo dei due culti portò ad associare la figura di Erzulie a quella della Madonna.

Caratteristica dei loa è anche quello di entrare nei corpi dei fedeli predisposti alla possessione, i quali acquisiscono le maniere dell’ospite per poi non ricordare più nulla alla fine del processo.

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Madonna nera di Czestochowa

Ma come funziona, in pratica, questa religione?

Come ho anticipato, in Benin - ma anche ad Haiti - esistono due vere e proprie Chiese vuduiste che, oltre a gestire la parte spirituale con rituali e seminari di formazione, amministrano diversi servizi pubblici, tra cui ospedali e scuole.

Il clero è composto sia sacerdoti maschi (ungan) che da sacerdotesse (mambo) e entrambi prevedono un alto clero chiamato rispettivamente papaloa e mamaloa. Il loro compito è di gestire i collegi clericali.

Come per i cristiani le Chiese, per i vuduisti i Templi sono il luogo sacro di incontro tra l’uomo e la divinità, ed è lì che si svolgono i rituali.

Questi luoghi sono riccamente decorati di immagini sacre, candele e oggetti legati ai loa. I rituali si avvalgono di geometrie sacre, chiamate vevé.

Durante i riti sono frequenti sacrifici animali, in particolare lo sgozzamento del galletto e, in alcuni casi, anche le famose bambole vudù. Queste ultime non vengono utilizzate (solamente) per arrecare dolore alle persone ma più spesso per apportare beneficio come, ad esempio, una guarigione. Questo perché i vuduisti assimilano l’oggetto - in questo caso la bambola - alla persona che lo rappresenta. Attraverso il rituale e la bambolina, che contiene al suo interno capelli o peli del soggetto, si può controllare e modificare la condizione dell’individuo. Come è possibile?

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Tempio Vudù e sacerdotessa

Ciò dipende dalla concezione che il Vudù ha dell’anima. Secondo questa religione essa è distinta in due corpi numistici: il grande angelo guardiano e il piccolo angelo guardiano. Il primo è legato al corpo tanto che, quando questo muore, anche lui si disperde. Il secondo, invece, è più sottile, legato in parte al piano corporeo e in parte a quello spirituale, tant’è che si muove fra i due mondi, specialmente durante il sonno. È assimilabile al concetto di corpo astrale. Il “piccolo angelo guardiano” è più influenzabile, al punto di poter essere manipolato con la magia. Consapevoli di ciò, i sacerdoti sarebbero in grado di realizzare amuleti che racchiudono il piccolo angelo guardiano, impedendone la cattura.

Chiaramente questa ritualità, così come la sua efficacia, non ha alcun riscontro dal punto di vista scientifico ma è innegabile il suo impatto psicologico.

Dulcis in fundo, il misticismo vudù prevede la “possessione” spirituale da parte dei loa, che entrano nel corpo del celebrante - generalmente un sacerdote o una sacerdotessa - interagendo con quanti partecipano al rito. In questo frangente il “corpo ospitante” viene chiamato zombi, ovvero una persona viva sotto il controllo di un’entità esterna al suo corpo. Ecco il vero significato di questa parola.

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Il vevè (geometria sacra) di Erzulie

La vita, per i fedeli vuduisti, non si conclude su questa terra ma esiste un Paradiso deve le anime si ritrovano quando lasciano il corpo. Finché sono quaggiù, possiedono un met tet (maestro della testa) che corrisponde al nostro Angelo custode.

Questa religione, contrariamente a ciò che comunemente si crede, enfatizza il valore della vita (non della morte o del male) e il suo profondo ed ancestrale legame con la natura, che salvaguarda e protegge.

È fondamentale conoscere ed approfondire la storia non solo del Vudù ma anche di tutte le tradizioni religiose e spirituali per comprenderne il reale significato: dove c’è conoscenza, non c’è timore!

Simona HeArt

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