INCIDENTE MESTRE,21 MORTI.RIMOSSO PULLMAN PRECIPITATO

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All’alba, alle 5.05, a pochi passi dalla stazione ferroviaria di Mestre, sono terminate le operazioni di rimozione dell’autobus precipitato dal cavalcavia Rizzardi. Il bilancio è di 21 morti, tra cui due bambini, e 15 feriti. La scena dell’incidente, da quanto si è appreso, sarebbe stata ripresa dalle telecamere che quindi potrebbero restituire con esattezza quanto accaduto ieri sera intorno alle 19.39.

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Il Comune di Venezia ha comunicato di avere riaperto al traffico sul cavalcavia interessato dall’incidente in cui ora si può viaggiare solo su una corsia. Le operazioni sono proseguite per l’intera notte e ancora ora la strada è presidiata dall’alto dalle forze dell’ordine.

Il mezzo elettrico della società La Linea, guidato da Alberto Rizzotto, 40enne trevigiano, tra le vittime, è stato sollevato dopo ore di lavoro ininterrotto dalle squadre dei vigili del fuoco con il supporto di due gru e poi posto su un pianale per essere poi portato in un deposito.

Le vittime e i feriti identificati

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Sono 11 le persone identificate tra le 15 rimaste ferite. Si tratta di 11 stranieri, in particolare di quattro ucraini (due donne, un uomo e una minore), un tedesco, una francese, un croato, una coppia spagnola e due minori (maschio e femmina) di origine austriaca. Molti di loro - a quanto apprende l’Adnkronos - si trovano in rianimazione, in particolare due sono stati operati nella notte a Padova e sono ricoverati in terapia intensiva.

Per quanto riguarda le 21 vittime, solo sette di loro sono state identificate, si tratta di 4-5 ucraini (sulla nazionalità di una delle quattro donne permane incertezza), un tedesco e l’autista del bus, Alberto Rizzotto, 40 anni, originario di Conegliano, in provincia di Treviso, e residente a Tezze di Vazzola.

Le ipotesi

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Il bus stava rientrando al camping Hu, dove i turisti alloggiavano, quando per cause ancora da accertare non ha percorso la strada dritta davanti a sé ma è precipitato per alcuni metri nel vuoto prima di prendere fuoco. Tutte le ipotesi restano aperte: dal malore dell’autista all’ipotesi di una collisione con un altro mezzo prima di precipitare.

Antonio Iasillo

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