INDIFFERENZA E OMERTA’ SONO OSTACOLI AL CAMBIAMENTO
Il mondo va avanti come sempre, nella solita farsa ipocrita di chi dice che bisogna cambiare le cose. In realtà non ci vuole molto se si parte dal piccolo, ma le persone preferiscono adagiarsi nel loro finto dispiacere, senza muovere un dito. In fondo finché non succede qualcosa di grave che colpisce nel personale, il problema non sussiste. Se, invece, il dolore tocca il cuore, ci si mobilità per l’eliminazione di certe situazioni che sono talmente sentite nel profondo da non lasciar spazio alla perdita di tempo.
Così si corre a scrivere, a manifestare e a urlare contro ciò che fa male. Forse manca una coscienza collettiva, un pensiero che identifichi il singolo come parte di un qualcosa più grande. Proprio per questo motivo vige l’esigenza di difendere i diritti, non quelli creati ad hoc con scopo di lucro, bensì i principi esistenziali su cui dovrebbe basarsi la società umana: la ricerca del buono e del piacere in quanto fondamento della vita. Dunque, in poche parole, tutto è concesso fino a che non procura dolore all’altro. Una soluzione che giova a ciascuno e che è possibile solo in un mondo ipoteticamente perfetto, perché purtroppo il male esiste quotidianamente. Nuoce sia a colui che lo pratica che al ricevente, secondo un circolo vizioso infinito. Da qui bisogna iniziare per comprendere il lassismo umano, magari l’abitudine all’ingiustizia o al fatto che, in fin dei conti, ci sta bene vivere in questa maniera. Eppure mica si vive sereni, c’è un’agitazione costante e un malessere diffuso.
Il cambiamento non implica la necessità di salvare gli altri ma se stessi. Molti, troppi si lasciano andare di fronte alle difficoltà o ai soprusi. Altri fanno orecchie da mercante e diventano parte integrante di una ingiustizia difficile da capire. L’omertà è una delle problematiche del secolo, il vedere qualcosa di profondamente sbagliato e girare consapevolmente la testa dall’altra parte. Un altro mondo è possibile, rendendosi conto che il male torna indietro con una forza sovrannaturale colpendo indiscriminatamente tutti, mentre il bene aiuta a costruire un presente indubbiamente migliore.
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