INDIRIZZI ROMANI DI GOGOL’

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...Villa Borghese è diventata, fin dal principio, la mia meta preferita , quella che in ogni stagione mostra tutte le sue bellezze e i suoi colori.

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Entrata di Villa Borghese - incisione del XVIII secolo

Ora vorrei raccontarvi di una mia visita, in una giornata di maggio. Camminando per i viali, osservavo tutte le statue e i monumenti; ogni statua di ogni viale l’ho ammirata da vicino, cercando il volto di uno scrittore da me amato, nonché mio connazionale e concittadino. Passavo con indifferenza vicino alle indicazioni e mappe, volevo godere della sorpresa e della forte emozione di trovarmelo davanti all’improvviso.

Ed eccomi, arrivata al Piazzale Paolina Borghese, tra gli alberi ho visto un volto dalle fattezze conosciute... Ho quasi gridato:” Eccolo, è lui, è il mio GOGOL’! Finalmente l’ho trovata, Nikolaj Vasilievic! Con gli occhi lucidi e il cuore in gola, ho girato intorno al grande monumento, per osservare tutti i particolari. Ero stupita di questa forte emozione di aver di fronte non un monumento in bronzo, ma come una persona reale, qui, in un Paese tanto straniero e tanto lontano dall’Ucraina e da Poltava, mia città nativa che ha visto la nascita di questo illustre scrittore.

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Gogol’ Nikolaj Vasil’evic

E’ impossibile spiegare le mie sensazioni, ma mi sono sentita molto orgogliosa nel vedere che a Roma, tremila chilometri lontana da casa mia, esiste un ricordo così importante della nostra cultura.

È come aver visto l’anima dello Scrittore, materializzata nel bronzo, che è tornata alla sua Patria, trovando la pace, la serenità e la felicità che aveva avuto il suo cosiddetto “padrone” proprio qui, a Roma .

“ Quando tutto vi tradisce, quando non vi resta niente che vi lega ad alcun angolo del mondo, venite in Italia. Non esiste destino migliore che morire a Roma; qui l’uomo è ad una “versta” più vicino alla divinità...”

“Io posso scrivere della Russia solo stando a Roma, solo da lì essa mi si erge dinnanzi in tutta la sua interezza, In tutta la sua vastità”. Ho letto sul piedistallo del monumento che è stato creato nel 2002 dallo scultore Zurab Tsereteli, e donato dalla Russia all’Italia, in occasione dei 150 anni dalla morte di Gogol, commemorata nella sua amata Roma.

Mi sono trovata a girare attorno al grandioso monumento per poterlo osservare meglio, notare tutti i particolari dell’ opera, fotografarla, apprezzando il lavoro dello scultore che ha riprodotto cosi fedelmente il nostro inconfondibile Gogol’.

Mi è parso come se lo scrittore si fosse seduto poco tempo prima; il suo viso sembra avere una espressione triste, ma allo stesso tempo estasiato forse dai suoi pensieri, o consapevole della bellezza e della pace in cui finalmente, dopo un lungo cammino, non facile e pieno di fatiche,si è trovato nel posto più bello di Roma. Fra le mani teneva una maschera di Goldoni, con una espressione sorridente ma sarcastica, che indossava in occasioni diverse.

Fra le mani teneva una una maschera di Goldoni, con una espressione sorridente ma sarcastica, che indossava in occasioni diverse. Questa maschera ci ricorda il ritratto del pittore Fedor Meller, fatto a Gogol’, con la stessa espressione che nascondeva il suo vero stato d’animo, anche se aveva una grande padronanza nel trasformare, per l’occasione, il suo viso, celando realmente come era

"Descrivermi è molto difficile: spesso, anche ogni giorno, mi ritrovo con la mia espressività sfaccettata, che può accadere anche in una stessa giornata” disse Gogol..

"Mi scusi lei è russa? ho sentito all’improvviso alle mie spalle..Di soprassalto mi sono voltata ed ho visto una signora, di aspetto piacevole e sorridente. Concentrata nel fare il mio "rito” intorno al monumento, mi sono accorta che non mi trovavo in un’ isola disabitata, ma intorno a me, molta gente passeggiava nei grandi viali tra cui questa signora, che incuriosita dalla mia particolare attenzione verso il monumento, con il viso illuminato dal sorriso, mi disse: “Ho capito subito che lei è dei nostri!”E iniziò tra noi una conversazione. E così ho saputo che questa signora è di Krasnodar, ex insegnante di storia nella scuola della sua città, e, come tante persone vive e lavora qui a Roma da 10 anni. Nel suo tempo libero, Villa Borghese è la sua meta preferita.

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Aleksandr Sergeevič Puškin

“Ho notato che lei osservava il monumento di Gogol con commozione, quasi vedesse un amico ancora in vita; come la capisco! Anche io, dopo aver saputo dell’esistenza di questo monumento ho provato la stessa cosa: ero raggiante di orgoglio nel vedere la scritta in lingua russa ed il nostro connazionale, seppur in bronzo, così lontano dal nostro paese, qui in Italia. Io ho tante amiche, sia russe che ucraine, amanti della nostra cultura, e molto spesso ci diamo appuntamento proprio qui, dal nostro Gogol. L’ anno scorso, in occasione della venuta di mia figlia a Roma, abbiamo organizzato insieme la visita a Gogol, portandogli addirittura un grande mazzo di fiori, e anche mia figlia si meravigliò. Ora che ci penso, lei sa che nel viale vicino abbiamo anche un altro dei nostri grandi? Venga. le mostro Aleksandr Puskin!”

Il mio ritorno a casa è stato come camminare sulle nuvole,tanto mi sentivo felice di aver realizzato il mio sogno: vedere il monumento di Gogol, ed anche il fortuito incontro con una persona piacevole e colta, che mi ha confermato quanto siano sconfinatigli spazi delle culture nel mondo.

Le eredità di Gogol e Puskin sono sempre attuali, nonostante siano trascorsi due secoli, ci sono persone di tante nazionalità che non hanno dimenticato la grandezza di questi personaggi storici.

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Il mio invito al lettore:

seguite le tracce di Gogol sulle vie di Roma e capirete perché la chiamava”patria della mia anima”

Note biografiche dell’autrice:

Giornalista, scrittrice, traduttrice dall’italiano al russo. Nata a Poltava (Ucraina) il 21 agosto del 1964. Ha studiato all’Università Pedagogica di Poltava. Laureata in lettere, letteratura russa . Fino alla fine del 2000 lavorava come giornalista televisiva del canale “UTA-TV”e il nella sua città nativa, era autrice e conduttrice di programmi storico-culturali, tra cui “Storie delle vie di Poltava”e “Il mio Hobby”.

Per il documentario”Poltava, amore mio, dedicato all’anniversario dei mille e cento anni della sua città, Valentina ha ricevuto il riconoscimento ufficiale dal Presidente della Repubblica Ucraina. Vive in Italia dal 2001, Roma dal 2007.

(da “Indirizzi romani di Gogol, versione italiana del libro “Po rimskim adresam Gogolj pubblicato in Ucraina ad aprile 2009, tradotto dall’autrice)

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Valentina Vinogradova

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