IN ITALIA ULTERIORI 13.316 CONTAGI E ALTRI 47 MORTI

I dati dalle Regioni - Igienisti: ’Testing essenziale per distinguere Rsv da Covid e influenza’

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cms_27737/Min_Sanita_ISS_Prot_Civ.jpgIn Italia ulteriori 13.316 nuovi casi e altri 47 morti

Sono 13.316 i nuovi contagi da Coronavirus in Italia, secondo i dati e i numeri Covid - regione per regione - del bollettino della Protezione Civile e del ministero della Salute. Si registrano inoltre altri 47 morti.

Nelle ultime 24 ore sono stati processati 85.693 tamponi, tra molecolari e antigenici che fanno rilevare un tasso di positività al 15,5%. In aumento i ricoveri (+228), per un totale di 4.520 e le persone in terapia intensiva (+7), per un totale di 140).

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I dati dalle Regioni

(Bollettino Covid - 3 Ottobre 2022)

LAZIO

Sono 1.437 i nuovi casi contagi oggi, 3 ottobre 2022, nel Lazio su 2.577 tamponi molecolari e 7.404 tamponi antigenici per un totale di 9.981 test. Si registrano 8 decessi (+8), 453 ricoverati (+10), 26 terapie intensive (-1) e +2.115 i guariti. Il rapporto tra positivi e tamponi è al 14,3%. I casi a Roma città sono a quota 901. Lo comunica il bollettino della Regione. Nel dettaglio: nella Asl Roma 1 sono 397 i nuovi casi e 2 i decessi nelle ultime 24 ore; nella Asl Roma 2 sono 274 i nuovi casi e 1 decesso; nella Asl Roma 3 sono 230 i nuovi casi e 1 decesso; nella Asl Roma 4 sono 63 i nuovi casi e 1 decesso; nella Asl Roma 5 sono 106 i nuovi casi e 0 i decessi; nella Asl Roma 6 sono 124 i nuovi casi e 2 i decessi nelle ultime 24 ore.

TOSCANA

Sono 524 i contagi da coronavirus in Toscana oggi, 3 ottobre 2022, secondo numeri e dati covid del bollettino della regione. Registrati 2 morti. Tra i nuovi casi, 128 sono stati confermati con tampone molecolare e gli altri 396 con test rapido. I guariti crescono dello 0,02% (224 persone) e raggiungono quota 1.361.635 (96,6% dei casi totali). Al momento in Toscana risultano pertanto 37.592 positivi, +0,8% rispetto a ieri. Di questi 263 (20 in più rispetto a ieri) sono ricoverati in ospedale: 6 (1 in più) si trovano in terapia intensiva. La lista dei decessi si aggiorna con 2 nuovi morti: un uomo e una donna con un’età media di 79 anni. Dall’ultimo bollettino quotidiano sono stati eseguiti 402 tamponi molecolari e 2.656 tamponi antigenici rapidi: di questi il 17,1% è risultato positivo. Sono invece 806 i soggetti testati, escludendo i tamponi di controllo: il 65% di questi è risultato positivo. L’età media dei 524 nuovi positivi è di 46 anni circa (11% ha meno di 20 anni, 14% tra 20 e 39 anni, 37% tra 40 e 59 anni, 28% tra 60 e 79 anni, 10% ha 80 anni o più).

EMILIA ROMAGNA

Sono 1.964 i nuovi contagi da Coronavirus in Emilia-Romagna oggi, 3 ottobre 2022, su un totale di 10.664 tamponi eseguiti nelle ultime 24 ore, di cui 6.942 molecolari e 3.722 test antigenici rapidi. Lo riferisce il bollettino della Regione. Complessivamente, la percentuale dei nuovi positivi sul numero di tamponi fatti è del 18,4%. Si registrano 3 decessi, riferiti ai giorni scorsi: 2 in provincia di Modena (una donna di 92 anni e un uomo di 86 anni); 1 in provincia di Bologna (un uomo di 98 anni). Nessun decesso nelle altre province.

I pazienti attualmente ricoverati nelle terapie intensive dell’Emilia-Romagna sono 23 (+1 rispetto a ieri, pari al +5%), l’età media è di 67,8 anni. Per quanto riguarda i pazienti ricoverati negli altri reparti Covid, sono 725 (+40 rispetto a ieri, +6%), età media 74,2 anni. Sul territorio, i pazienti ricoverati in terapia intensiva sono così distribuiti: 1 a Parma (invariato); 2 a Reggio Emilia (invariato); 2 a Modena (+1); 7 a Bologna (invariato); 2 a Imola (+1); 2 a Ferrara (invariato); 2 a Ravenna (invariato); 1 a Forlì (invariato); 2 a Cesena (invariato); 2 a Rimini (invariato). Nessun ricovero a Piacenza (-1).

SARDEGNA

In Sardegna si registrano oggi, 3 ottobre 2022, 224 ulteriori casi confermati di positività al Covid, di cui 211 diagnosticati con tampone antigenico. Sono stati processati in totale, fra molecolari e antigenici, 1.031 tamponi. Nessun paziente è ricoverato nei raparti di terapia intensiva (-1). I pazienti ricoverati in area medica sono 58 (+2). 4.793 sono i casi di isolamento domiciliare (+46). Si registra un decesso nella Asl di Sassari. Lo comunica la Regione Sardegna.

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Igienisti: ’Testing essenziale per distinguere Rsv da Covid e influenza’

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I sintomi dell’infezione da Virus respiratorio sinciziale (Rsv) possono essere difficili da distinguere dall’influenza o da altre infezioni respiratorie come Covid-19 ed è spesso complesso arrivare a una diagnosi precisa. "Il testing è essenziale perché, altrimenti, non abbiamo diagnosi eziologica", cioè “non possiamo essere certi che si tratti di Rsv, con tutto quello che ne consegue, sia in termini di valutazione del fenomeno, che della terapia". Così Emanuele Amodio, professore associato di Igiene all’università degli studi di Palermo, intervenendo a latere del simposio ’L’Rsv negli adulti. Il nemico nascosto’, durante il 55esimo Congresso nazionale della Società italiana di igiene, medicina preventiva e sanità pubblica (Siti) che si è appena concluso a Padova.

L’esperienza pandemica però potrebbe facilitare l’adozione di questa procedura. "Tutto quello che la popolazione ha imparato a conoscere - tamponi molecolari e antigenici - ha aiutato”, osserva Giancarlo Icardi, professore ordinario di Igiene all’università di Genova. Se attualmente si usano i test per "fare diagnosi differenziale con test di laboratorio di Covid, ora l’approccio futuro con i test molecolari", nel caso di Covid negativo, spiega Icardi, si indagherà che “tipo di virus sia. Sappiamo che i virus influenzali e respiratori sinciziali sono ai primi due posti nel colpire la popolazione e danno complicanze e soprattutto esiti fatali. Ci sono delle stime - aggiunge l’esperto - che in Italia ci siano 3700 over 65 che ogni anno muoiono per complicanze da Rsv".

Le persone in età adulta avanzata sono esposte a un rischio maggiore di contrarre il virus e sviluppare malattia severa, così come i soggetti con patologie cardiache e polmonari croniche. Tuttavia, a oggi - è emerso dall’incontro - tra coloro che presentano sintomi da infezioni respiratorie acute, una percentuale molto bassa viene testata per il virus respiratorio sinciziale. A questo riguardo, sempre più evidenze dimostrano come un sistema di sorveglianza allargato possa garantire una corretta caratterizzazione dell’epidemiologia, contribuendo all’utilizzo più appropriato di risorse mediche e farmacologiche come, per esempio, le terapie antibiotiche.

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