IN ITALIA ULTERIORI 8.259 CONTAGI E ALTRI 31 MORTI

I dati dalle Regioni - Covid, in bambini impatto diverso tra maschi e femmine: gli stud

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cms_27581/Min_Sanita_ISS_Prot_Civ.jpgIn Italia ulteriori 8.259 contagi e altri 31 morti

Sono 8.259 i nuovi contagi da Coronavirus in Italia, secondo i dati e i numeri Covid - regione per regione - del bollettino della Protezione Civile e del ministero della Salute. Si registrano inoltre altri 31 morti per un totale di 176.609 vittime da inizio pandemia.

Nelle ultime 24 ore sono stati processati 67.416 tamponi, tra molecolari e antigenici, con un tasso di positività del 12,2%. I ricoveri sono complessivamente 3.493, 73 in più da ieri, mentre sono in lieve calo le terapie intensive occupate, 6 in meno da ieri, per un totale di 151 ricoverati.

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I dati dalle Regioni

(Bollettino Covid - 19 Settembre 2022)

LAZIO - Sono 815 i nuovi contagi oggi, 19 settembre 2022, nel Lazio, su 2.990 tamponi molecolari e 5.689 tamponi antigenici per un totale di 8.679 test. Si registra 1 decesso, 346 i ricoverati (-22), 25 le terapie intensive (stabili) e +1.274 i guariti. Il rapporto tra positivi e tamponi è al 9,3%. I casi a Roma città sono a quota 487. Lo evidenzia l’assessore alla Sanità della Regione Lazio, Alessio D’Amato, nel bollettino Covid quotidiano.

Nel dettaglio i contagi e i decessi nelle ultime 24 nelle aziende sanitarie della regione. Asl Roma 1 sono 169 i nuovi casi e 0 i decessi; Asl Roma 2: sono 151 i nuovi casi e 0 i decessi; Asl Roma 3: sono 167 i nuovi casi e 0 i decessi; Asl Roma 4: sono 28 i nuovi casi e 0 i decessi; Asl Roma 5: sono 61 i nuovi casi e 0 i decessi; Asl Roma 6: sono 89 i nuovi casi e 1 decesso.

Nelle province si registrano 150 nuovi casi. Asl di Frosinone: sono 63 i nuovi casi e 0 i decessi; Asl di Latina: sono 58 i nuovi casi e 0 i decessi; Asl di Rieti: sono 17 i nuovi casi e 0 i decessi; Asl di Viterbo: sono 12 i nuovi casi e 0 i decessi.

LOMBARDIA - Sono 2.243 i nuovi contagi da Coronavirus oggi, 19 settembre 2022 in Lombardia, secondo i dati Covid dell’ultimo bollettino della Regione. Da ieri ci sono stati 7 morti per un totale di 42.433 decessi da inizio pandemia.

Nelle ultime 24 ore sono stati processati 15.633 tamponi, tra molecolari e antigenici, per un tasso di positività del 14,3%. I ricoveri ordinari negli ospedali lombardi sono 477, 13 in più rispetto alla giornata di ieri, mentre quelli in terapia intensiva scendono a 10, due persone in meno rispetto a 24 ore fa.

In provincia di Milano i nuovi positivi sono 611, di cui 283 a Milano città. A Bergamo 261, a Brescia 390, a Como 150, a Cremona 89, a Lecco 62, a Lodi 38, a Mantova 102, a Monza e Brianza 165, a Pavia 127, a Sondrio 47 e a Varese 131.

SARDEGNA - In Sardegna si registrano oggi, 19 settembre 2022, 222 ulteriori contagi di cui 191 diagnosticati con tampone antigenico. Sono stati processati in totale, fra molecolari e antigenici, 1020 tamponi. I pazienti ricoverati nei reparti di terapia intensiva sono 7 ( come ieri ), i pazienti ricoverati in area medica sono 74 ( +7 ) mentre sono 4343 i casi di isolamento domiciliare (-406). Si registra il decesso di due uomini di 80 e 85 anni, residenti nella provincia di Oristano.

EMILIA ROMAGNA - Sono 731 i nuovi contagi da Coronavirus oggi, 19 settembre 2022 in Emilia Romagna, secondo i dati Covid dell’ultimo bollettino della Regione. Da ieri ci sono stati 3 morti per un totale di 17.984 vittime da inizio pandemia.

Nelle ultime 24 ore sono stati processati 4.301 tamponi, di cui 1.957 molecolari e 2.344 test antigenici rapidi. Complessivamente, la percentuale dei nuovi positivi sul numero di tamponi fatti è del 17%. I pazienti attualmente ricoverati nelle terapie intensive dell’Emilia-Romagna sono 23 (come ieri), l’età media è di 65,2 anni. Per quanto riguarda i pazienti ricoverati negli altri reparti Covid, sono 639 (+26 rispetto a ieri, +4,2 %), età media 74,3 anni.

In isolamento domiciliare 14.508 persone, il 95,6% del totale dei casi attivi. Le persone complessivamente guarite sono 1.167 in più rispetto a ieri e raggiungono quota 1.811.407.

ABRUZZO - Sono 261 i nuovi contagi da coronavirus oggi, 19 settembre 2022, in Abruzzo, che portano il totale dall’inizio dell’emergenza – al netto dei riallineamenti – a 550278. Il bilancio dei pazienti deceduti registra 1 nuovo caso (un 81enne) e sale a 3657. Nel numero dei casi positivi sono compresi anche 518916 dimessi/guariti (+591 rispetto a ieri). Lo comunica l’Assessorato regionale alla Sanità precisando che gli attualmente positivi in Abruzzo sono 27705 (-331 rispetto a ieri).

Di questi, 104 pazienti (-3 rispetto a ieri) sono ricoverati in ospedale in area medica; 3 (invariato rispetto a ieri) in terapia intensiva, mentre i restanti sono in isolamento domiciliare. Nelle ultime 24 ore sono stati eseguiti 218 tamponi molecolari (2473317 in totale dall’inizio dell’emergenza) e 1110 test antigenici (4312810).

Del totale dei casi positivi, 111592 sono residenti o domiciliati in provincia dell’Aquila (+76 rispetto a ieri), 157004 in provincia di Chieti (+60), 128367 in provincia di Pescara (+84), 132326 in provincia di Teramo (+51), 12213 fuori regione (+3) e 8776 (-13) per i quali sono in corso verifiche sulla provenienza.

BASILICATA - Sono 75 i nuovi contagi da Coronavirus oggi, 19 settembre 2022 in Basilicata, secondo i dati Covid-19 dell’ultimo bollettino della Regione. Da ieri non c’è stato alcun morto nella Regione. Nelle ultime 24 ore sono stati processati 465 tamponi, tra molecolari e antigenici. Nello stesso report sono state registrate 134 guarigioni. I ricoverati per Covid sono 20, due in meno di ieri, di cui nessuno in terapia intensiva. Nel complesso gli attuali positivi residenti in Basilicata sono 5.760.

CALABRIA - Sono 285 i contagi da coronavirus in Calabria oggi, 19 settembre 2022, secondo numeri e dati covid del bollettino della regione. Registrato 1 morto. I nuovi casi sono stati individuati su 1.967 tamponi effettuati. I dati: +391 guariti e 1 morto (per un totale di 2.991 decessi). Il bollettino, inoltre, registra -107 attualmente positivi, +5 ricoveri (per un totale di 116) e, infine, -1 terapie intensive (per un totale di 5).

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Covid, in bambini impatto diverso tra maschi e femmine: gli studi

Sintomi differenti in caso di Long Covid, rischio complicanze come Misc più alto per i piccoli

cms_27581/pronto_soccorso_clinica_ospedale_macedonio_melloni.jpegI sintomi del Long Covid sono diversi nelle ragazze rispetto ai ragazzi. Le conseguenze più gravi dell’infezione da Sars-Cov-2 sono più frequenti nei bambini rispetto alle bambine, incluso il rischio di Sindrome infiammatoria multisistemica grave. Mentre gli effetti indiretti della pandemia sono stati catastrofici sulle giovanissime, soprattutto nei Paesi a basso reddito. A descrivere le differenze di genere nell’impatto del Covid in età pediatrica, attraverso 4 diversi aspetti, è un’analisi della letteratura scientifica, presentata al congresso della Società internazionale di medicina di genere (International Society of Gender Medicine), che si è tenuto a Padova.

In Italia, dall’inizio dell’epidemia, si sono verificati 4.497.000 casi nella fascia d’età 0-19. Di questi 22.798 hanno richiesto ospedalizzazioni, 509 sono stati ricoverati in terapia intensiva e 73 sono morti. Il numero dei casi si concentra tra 5 e 11 anni, con 1,75 milioni di infezioni, mentre il numero dei deceduti è più alto da 0 a 5 anni: sono stati 27 su 722.300 casi registrati. "L’impatto della pandemia è stato rilevante anche per i più piccoli e i dati mostrano che è stato diverso tra maschi e femmine", spiega Danilo Buonsenso, docente di Pediatria all’Università Cattolica di Roma e ricercatore del Dipartimento di salute della donna e dell’infanzia, Fondazione Policlinico Gemelli Irccs di Roma.

Le forme gravi di Covid non colpiscono allo stesso modo maschi e femmine. Ad esempio, uno studio pubblicato su Pediatrics (gennaio 2022) ha esaminato 3.106 bambini ricoverati: i casi di malattia grave sono stati in tutto 691 di cui 384 (pari al 55,6%) nei maschi e 307 (44,4%) nelle femmine. Lo conferma uno studio pubblicato su Jama network Open (febbraio 2022): su un totale di 167.762 bambini, ha osservato come le forme severe di Covid-19, in tutto 1.423, sono state nel 56% dei casi a carico dei maschi (per un totale di 791) a fronte del 44% nelle bambine (631).

Diverso nei 2 sessi è anche l’impatto della Sindrome infiammatoria multisistemica grave (Mis-C), una rara ma grave malattia infiammatoria che colpisce tutti gli organi, innescata dall’infezione da Sars-CoV-2. "Ampi studi condotti negli Stati Uniti e in Svezia, oltre che in America Latina - sottolinea Buonsenso - suggeriscono un rischio più elevato di sviluppo di Mis-C nei bambini maschi". Tra questi, un lavoro pubblicato su Jama Network, che ha preso in esame 77.416 casi pediatrici: 291 bambini avevano sviluppato Mis-C, di cui il 59% maschi e il 41% femmine. Inoltre, un fattore di rischio aggiuntivo è risultata l’obesità e, in misura minore, l’asma.

Leggermente diverso il caso del Long Covid. Uno studio condotto dal Policlinico Gemelli Irccs, per valutare l’eventuale persistenza dei sintomi, ha analizzato quanto riferito da 679 bambini e adolescenti sotto i 18 anni "I risultati - prosegue l’esperto - mostrano che non ci sono differenti livelli di rischio di sviluppare Long Covid. Ma tra i due generi è diverso il tipo di sintomi riportati: le femmine lamentano maggiormente astenia, mal di testa, insonnia; i maschi, invece, disturbi intestinali, problemi respiratori, difficoltà nella vita sociale".

Il quarto aspetto analizzato riguarda, infine, gli effetti indiretti di Covid-19. In questo caso a essere più penalizzate sono le giovanissime. "Così come nelle donne adulte, anche per le bambine gli effetti della pandemia sono stati catastrofici, soprattutto nei paesi a basso reddito", osserva Buonsenso. Quelle con una qualche forma di disabilità avevano il doppio delle probabilità rispetto a bambini con disabilità di subire violenze a casa (54% rispetto al 26%). Il rischio di interruzione dell’istruzione è stato doppio nelle bambine rispetto ai bambini (20% rispetto al 10%). "In generale, l’analisi della letteratura fornisce indizi interessanti - conclude l’esperto - su come il genere e gli ormoni possono essere coinvolti nella manifestazione della malattia in differenti fasce d’età".

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