IRAN-USA, SI RIACCENDE LO SCONTRO

A un anno dall’uccisione di Qassem Soleimani

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Lo scontro, per fortuna solo verbale, tra gli USA e l’Iran è tornato a farsi sentire. “Attacchi missilistici contro le basi americane nei Paesi arabi che le ospitano” (fonte Ansa), con un tiro incrociato anche verso l’Israele, è il nuovo monito dell’Iran che minaccia di trascinare tutto il medio oriente in una guerra in risposta a un eventuale attacco degli Stati Uniti. In risposta, Donald Trump ha affermato che “se un solo americano sarà ucciso, riterrò responsabile l’Iran, pensateci bene!”. Tutto questo, condito la notte scorsa da manifestazioni di migliaia di iracheni, con slogan contro gli USA, nell’anniversario dell’uccisione del generale iraniano Qassem Soleimani.

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Il Comandante Ombra (così veniva soprannominato), venne ucciso il 3 gennaio scorso mentre viaggiava su di un convoglio diretto verso l’aeroporto di Bagdad, da un attacco di droni statunitensi ordinato da Trump, in seguito all’attacco iracheno alla base americana di Kirkuk del 27 dicembre e all’ambasciata americana a Bagdad del 31 dicembre. Insieme a Soleimani, venne ucciso il suo luogotenente e capo delle Forze di Mobilitazione Popolare sciite irachene, Abu Mahdi al-Muhandis. I manifestanti, compresi donne e bambini, tutti vestiti di nero, dopo essersi riuniti presso l’aeroporto della capitale, hanno salutato i loro "martiri" e gridato al "Grande Satana", così come gli Ayatollah hanno sempre voluto identificare gli USA.

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Ma l’Iran promette anche “l’aumento dell’arricchimento dell’uranio fino al limite del 20%” e – afferma il comandante delle Guardie della Rivoluzione, Hossein Salami - qualsiasi azione ostile del nemico, riceverà la risposta forte decisa e reciproca dell’Iran”. Il termometro delle ostilità (verbali), comunque, è tornato a salire, dopo le accuse lanciate da Donald Trump alla Repubblica Islamica riguardo all’attacco missilistico contro l’Ambasciata USA del 20 dicembre scorso. "Risponderemo con un colpo reciproco, deciso e forte a qualsiasi azione il nemico dovesse prendere contro di noi", ha avvertito il capo dei Pasdaran.

Umberto De Giosa

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