IRAQ, USA PRONTI A TAGLIARE AIUTI MILITARI
Si tratterebbe di un taglio da 250 milioni
L’amministrazione Trump è pronta a tagliare aiuti militari per 250 milioni di dollari all’Iraq, impedendone l’accesso al conto della Federal Reserve Bank, come risposta all’eventuale richiesta alle truppe Usa di lasciare il Paese.
È questa la nuova mossa diplomatica del Presidente USA nell’ambito della gestione della crisi mediorientale, nella quale l’Iraq è un polo strategico fondamentale in quanto vi si trovano basi sia iraniane che statunitensi. L’amministrazione irachena, come del resto anche la popolazione, è però stufa delle continue influenze straniere sul proprio territorio, e ne vorrebbe lo sgombero, come confermato da un recente voto non vincolante del parlamento iracheno. Ipotesi, questa, che era sembrata anche verosimile la scorsa settimana, salvo poi essere smentita dagli Stati Uniti.
Trump aveva così commentato: “Abbiamo lì una base straordinariamente costosa, costruirla è costato miliardi di dollari, ben prima che io mi insediassi. Non ce ne andremo a meno che non ci restituiscano i soldi”.
In realtà, come spiegato dal deputato Al Assadi, l’Iraq prova ostilità non tanto verso le milizie europee, bensì in particolare proprio contro quelle americane: “Il contingente italiano conta quasi mille soldati, è il secondo in termini numerici degli oltre settanta contingenti che forma la coalizione internazionale. Più numerosi di loro sono solo gli americani, ma con gli italiani in linea di massima potrebbero restare tutti gli europei e altri. L’importante è che se ne vadano subito gli americani”. Un sentimento comprensibile, visto che è dal conflitto iniziato diciassette anni fa da Bush Jr. che i soldati USA non si ritirano dal Paese. Un’esasperazione tale da portare l’Iraq a sporgere addirittura denuncia all’ONU.
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