ISABELLA STEWART GARDNER MUSEUM

Arte tra curiosità e misteri

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Questo è l’ultimo articolo sulle dimore dei grandi capitalisti statunitensi, del periodo da fine Ottocento alla metà del Novecento, che amavano l’arte europea e italiana, magioni che poi sono state trasformate in Musei Statali, concludo con una donna, Isabella Stewart Gardner che alla domanda del perché avesse voluto creare un museo rispose: «Tanti anni fa capii che il nostro Paese aveva un grandissimo bisogno di Arte […] Così decisi di farne lo scopo della mia vita»

cms_25960/1v_1651984332.jpgIsabella Stewart Gardner (1840 -1924) è stata una grande collezionista d’arte, era amica di noti artisti e scrittori dell’epoca tra cui John Singer Sargent, James McNeill Whistler, Henry James, era molto chiacchierata perché era libera e anticonformista, ad esempio all’epoca le donne non partecipavano al collezionismo d’arte era roba per soli uomini ma lei non solo lo fece ma forse fu anche la più grande.

Nacque a New York, era figlia di un ricco commerciante, studiò arte, musica e danza, oltre che francese e italiano, in seguito si sposò con uno degli scapoli più ambiti e più ricchi di Boston, John Lowell Gardner.

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Tiziano- Il rapimento di Europa- Isabella Stuart Gardner Museum-Boston

A seguito della morte del figlio e l’impossibilità di averne un altro, cadde in depressione, su consiglio dei medici, Isabella assieme al marito iniziò un lungo viaggio, che sancirà l’inizio di altri lunghi viaggi in Medio Oriente, in Asia, in Europa, a Parigi, iniziando ad accumulare le prime opere d’arte europee, ma la destinazione preferita di Isabella era Venezia. I Gardner soggiornavano regolarmente a Palazzo Barbaro, e a Venezia acquistarono parecchie opere d’arte e oggetti d’antiquariato.

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Sandro Botticelli-Le storie di Lucrezia-Isabella Stuart Gardner Museum-Boston

Isabella conobbe in seguito Bernard Berenson, il noto critico d’arte specializzato nel Rinascimento fu così che dipinti come “Il Ratto di Europa” di Tiziano e “Le Storie di Lucrezia” di Botticelli, arrivarono a Boston, tuttavia entrambi i dipinti avevano già da tempo lasciato l’Italia, vennero acquistati dalla Gardner tramite Berenson in Inghilterra.

Nel 1898, dopo la morte improvvisa del marito, Isabella realizzò il loro sogno comune di costruire un museo per la loro collezione, acquistò un terreno a Boston e fece costruire un museo ispirato ai palazzi veneziani.

L’area più incantevole del museo di Isabella è senza dubbio il cortile con giardino coperto da vetrate, le cui facciate che contornano la corte sono palesemente veneziane, ci sono colonnati veneziani, finestre veneziane, logge veneziane, scale veneziane, persino i balconi della Ca’ d’Oro: “Acquistati da Isabella Stewart Gardner dal mercante Francesco Dorigo, Venezia per 2.800 lire il 22 settembre 1897, come insieme di otto coppie di balconi quattrocenteschi”.

Il tutto immerso in una vegetazione rigogliosa, fiori, palme, fontane e marmi antichi come il cosiddetto Sarcofago Farnese o il mosaico romano del II secolo che rappresenta al centro come emblema una testa di Medusa.

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L’Isabella Stewart Gardner Museum custodisce oltre 20mila oggetti dall’Antico Egitto al XX secolo, tra i dipinti, artisti come Rembrandt, Raffaello, Michelangelo, Rubens, Van Dyck e Velázquez e oltre al Tiziano e al Botticelli, anche un affresco di Piero della Francesca, l’unico conservato fuori d’Italia.

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Piero della Francesca- Ercole- Isabella Stuart Gardner Museum-Boston

Nella collezione anche un grande dipinto di John Singer Sargent che ritrae Isabella, all’epoca fece scandalo tanto che il marito non volle mai esporlo in pubblico, Isabella vi appariva troppo scollata e troppo sicura di sé, quasi sfacciata e con il suo amore per l’arte sfacciata lo fu sul serio.

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Le cornici vuote dei dipinti rubati- Isabella Stuart Gardner Museum-Boston

Nel 1990, il Museo ha subito uno dei più grandi furti d’arte della storia, sono state rubati 13 dipinti, tra cui opere di Johannes Vermeer e di Rembrandt; il museo ha stanziato 10 milioni di dollari per chiunque possa dare informazioni atte a ritrovare i quadri, nel Museo si è deciso di lasciare le cornici vuote appese nella loro posizione originale, nella speranza di poterle un giorno riempire. Nel 2021 è uscita una miniserie di Netflix che tratta di questo eclatante furto… chissà che non escano nuovi indizi per rintracciare le opere

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Renzo Piano-La nuova facciata e l’ampliamento del Museo

Una decina di anni fa il Museo è stato ampliato e dotato di una nuova facciata ed entrata, il progetto è firmato dall’architetto Renzo Piano, una struttura quadrata, trasparente, rivestita in vetro e rame costato la modica cifra di 183 milioni di dollari.

(Fine)

I precedenti articoli sui musei dei magnati americani ai links:

https://www.internationalwebpost.org/contents/ARTE_TRA_CURIOSITA%E2%80%99_E_MISTERI_25283.html#.YnTd3dpByUk

https://www.internationalwebpost.org/contents/HEARST_CASTLE_25379.html#.YnTdx9pByUk

https://www.internationalwebpost.org/contents/VILLA_VIZCAYA_25481.html#.YnTdpNpByUk

https://www.internationalwebpost.org/contents/THE_RINGLING_MUSEUM_OF_ART_(-quot;CA-quot;D%E2%80%99ZAN-quot;)_25588.html#.YnTdeNpByUk

https://www.internationalwebpost.org/contents/MORGAN_LIBRARY_25687.html#.YnTdZdpByUk

https://www.internationalwebpost.org/contents/MORGAN_E_IL_WADSWORTH_ATHENEUM_DI_HARTFORD_25800.html#.YnTcdNpByUk

Paola Tassinari

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