ISRAELE, ATTACCO SINAGOGA A GERUSALEMME:OTTO MORTI

Chi era l’attentatore

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Attacco a Gerusalemme, otto morti. Lo scrive il Jerusalem Post, aggiungendo che i feriti, nell’attentato nel quartiere di Neve Yaakov, sono dieci. L’assalitore, che secondo i media israeliani era residente a Gerusalemme est, è stato ucciso dalla polizia. Secondo il sito del Jerusalem Post, si tratta del 21enne palestinese Alkam Khairi, residente nel campo profughi di Shuafat. Il giovane, che non aveva precedenti per terrorismo, ha prima aperto il fuoco contro i fedeli all’interno della sinagoga di Ateret Avraham per la preghiera del venerdì sera e, poi, ha iniziato a inseguire le persone che cercavano di scappare.

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Ha quindi tentato di scappare in auto e ha sparato in direzione degli agenti della polizia israeliana. Gli agenti hanno risposto al fuoco e lo hanno ucciso. Subito dopo c’è stato un blitz delle forze israeliane nel campo profughi dove viveva il terrorista.

Alla sinagoga del quartiere di Neve Yakoov, a Jenin, in Cisgiordania, la notizia dell’attacco sarebbe stata festeggiata con "fuochi d’artificio e spari in aria" secondo quanto riferisce il sito del Jerusalem Post. Ieri il campo profughi di Jenin è stato teatro di un blitz delle forze israeliane costato la vita a nove palestinesi.

NATANYAHU

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"Uno degli attentati più gravi degli ultimi anni", così il premier israeliano Benyamin Natanyahu che si è recato sul luogo dell’attacco. Il primo ministro ha assicurato che il governo, valutata la situazione, agirà "con decisione", e ha invitato i cittadini a "non farsi giustizia da soli".

HAMAS

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"Salutiamo l’azione jihadista e di resistenza nella città di Gerusalemme. L’eroica operazione arriva come vendetta per i martiri di Jenin" ha dichiarato il portavoce di Hamas, Hazem Qassem, commentando l’attentato a Gerusalemme. "L’operazione a Gerusalemme è una risposta naturale al crimine dell’occupazione a Jenin", ha rimarcato.

Chi era l’attentatore

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E’ stato identificato con il nome di Alkam Khairi, 21 anni, l’autore dell’attacco alla sinagoga Ateret Avraham di Gerusalemme. Secondo quanto apprende l’Adnkronos, era in possesso di un documento di identità israeliano.

Il giovane, come riferisce il Jerusalem Post, ha ucciso 7 persone prima di essere colpito a morte dalla polizia. L’attentatore è entrato nella sinagoga e ha aperto il fuoco. Quindi, ha inseguito le persone che cercavano di fuggire. Ha provato ad allontanarsi in auto ed è stato ucciso nel conflitto a fuoco con la polizia. Le ricostruzioni al momento non chiariscono se l’intervento della polizia sia stato immediato - entro 5 minuti rispetto alla prima chiamata secondo un portavoce delle forze dell’ordine - o se sia avvenuto dopo 20 minuti.

Secondo Yedioth Ahronoth, l’autore dell’azione era un palestinese residente nel campo profughi di Shuafat e apparteneva alle Brigate dei Martiri di Al-Aqsa. Per il JPost, però, il 21enne non aveva legami noti con organizzazioni che Israele associa al terrorismo.

A seguito dell’attentato, le forze armate dello Stato ebraico hanno innalzato il livello di allerta, tenuto conto della grande agitazione che si registra tra la popolazione a Gerusalemme Est e nella Palestina settentrionale. Nell’area di Jenin, inoltre, vi sarebbe un sensibile incremento di giovani che si arruolano nelle milizie. Nel frattempo, l’intera area di Betania, dove si è verificata la sparatoria tra il terrorista e le forze di sicurezza e che dista pochi chilometri da Gerusalemme, è circondata da un cordone di sicurezza disposto dalla polizia.

Anna Di Fonzo

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