ISRAELE: CRISI DEL KNESSET

Bennett perde pezzi di maggioranza

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In Israele una serie di turbolenze politiche scuotono la maggioranza in seno al Knesset. Il governo di Naftali Bennett, in carica dal giugno 2021, dopo aver soppiantato dodici anni di presidenza Netanyahu, rivela di non portare il reale stigma di un cambiamento sostanziale nella rappresentanza politica israeliana.
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Quella di Bennett si presenta sin dal principio come una maggioranza instabile, caratterizzata da un alto grado di eterogeneità, che ci si aspettava l’avrebbe esposta a mosse da voltabandiera. È la deputata Idit Silman, esponente del partito di destra Yamina, a passare all’opposizione per divergenze irrisolvibili col resto della maggioranza, scaturite da una vicenda che riguarda il cibo che si può consumare negli ospedali pubblici durante il periodo pasquale, mettendo a rischio la longevità del governo Bennett. Seppur possa risultare plausibile, in considerazione del background della deputata, la sua indisposizione a cedere sul rispetto del divieto del consumo di cibi lievitati (chametz), come indicato nella Torah, durante il periodo pasquale, la sua decisione e la tempistica con cui la Silman si accinge a fare inversione di rotta fa pensare che sia in realtà parte di una manovra più estesa, auspicata da Netanyahu. L’ex presidente ha infatti accolto benevolmente l’annuncio di Silman, affermando in un video su Facebook: “Idit , questa è la prova che il principio che ti ispira è il timore per l’identità ebraica di Israele, la preoccupazione per la terra di Israele, ti do di nuovo il benvenuto nel campo patriottico”.
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Ricordiamo che la Silman si è distinta in passato per il suo attivismo nei partiti della destra religiosa e nazionalista israeliana. Alle elezioni del 2021 era stata eletta con Yamina, lo stesso partito di Bennett, e alla nascita del nuovo governo aveva ottenuto due posti di prestigio: capogruppo della commissione Salute e whip della coalizione, cioè incaricata di radunare tutti i 61 voti necessari per approvare le proposte del governo. La crisi di governo non si presenta quindi come un fulmine a ciel sereno: era solo questione di tempo. Al contempo, non ci sono i numeri per formare una coalizione alternativa, sebbene nelle ultime ore si parli molto della possibilità che l’attuale ministro della Difesa, Benny Gantz, possa provare a mettere insieme una maggioranza diversa da quella attuale. Al momento l’ipotesi più plausibile è che entro qualche settimana la coalizione di governo perda altri pezzi in Parlamento e l’opposizione riesca a reperire i 61 voti che servono per indire nuove elezioni.

Federica Scippa

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