I FANTASMI AUTOSTOPPISTI

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Nel folclore di tutto il mondo sono presenti leggende su fantasmi ed altri esseri spiritici, spesso associati a castelli, cascine diroccate o luoghi testimoni di delitti o tragici incidenti..
Esiste però una casistica fenomenologica più curiosa ed affascinante, ossia quella legata alle leggende sui presunti “fantasmi autostoppisti”.

Si tratta di leggende che citano spettri, o presunti tali, intenti a fare proprio l’autostop, chissà poi per quale bizzarro motivo visto che di tempo per percorrere autonomamente un dato tragitto ne avrebbero a bizzeffe.

Per spiegare meglio a cosa faccio riferimento preferisco riportare di seguito una nota leggenda Pugliese che ha come protagonista proprio un ignaro automobilista ed un fantasma autostoppista.

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Il fatto narrato si sarebbe svolto nel Sud del Salento, precisamente a Nardò, comune in provincia di Lecce. Non si conosce molto sull’identità dei soggetti descritti, ma la leggenda metropolitana cita più o meno quanto segue:

“In una calda ma piovosa serata d’estate - nel Salento sono frequenti i temporali estivi accompagnati talvolta da fortissime raffiche di vento - un ragazzo si dirigeva a bordo della sua autovettura verso il suo paese di residenza, Nardò, dopo aver trascorso una tranquilla serata in compagnia dei suoi amici (altre versioni della storia descrivono un uomo di circa 40 anni al momento dei fatti narrati, intento a rincasare dopo il lavoro). Ad un tratto notò una ragazzina ferma sul ciglio della strada, da sola e sotto la pioggia scrosciante, e decise di accostare per chiedere se avesse bisogno di aiuto o di un passaggio. La ragazza accettò volentieri il passaggio in auto e si accomodò tranquillamente al posto del passeggero, per giunta aveva come destinazione lo stesso paese dell’autista, quindi il ragazzo non ebbe alcuna esitazione nel concedergli uno strappo fino a casa.

La fanciulla si dimostrò subito molto timida, di poche parole, non fu facile per i due instaurare un dialogo che si limitò in saluti e risposte di cortesia. Giunti in paese la fanciulla chiese di essere lasciata nei pressi del cimitero, disse di abitare poco distante e questa risposta non destò alcun sospetto nell’autista in quanto effettivamente ciò non era per nulla improbabile, in quei paesi i cimiteri si trovano in zone abitate, se pur periferiche.

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La ragazza scese quindi dall’auto e salutò l’uomo, ringraziandolo in maniera molto educata, chiuse lo sportello e si allontanò. A quel punto l’autista si rese conto che la passeggera aveva dimenticato la sua agenda sul sedile dell’auto, scese dall’abitacolo per chiamarla ma constatò che la donna era letteralmente sparita, pur essendo uscita solo da qualche secondo.

Il ragazzo raccolse quindi l’agenda e notò che vi era segnato un indirizzo, pensò quindi di recarsi sul posto all’indomani per restituire l’oggetto. Il giorno dopo raggiunse il luogo indicato e suonò al campanello; aprì la porta una signora anziana che, ascoltata la storia e visionata l’agenda, scoppiò in lacrime e chiese al ragazzo di accomodarsi.

È questa la ragazza? Chiese la donna mostrando una foto tra un singhiozzo e l’altro.
Si, rispose l’uomo, che a quel punto iniziava ad avvertire una certa tensione. Le è successo qualcosa? L’ho accompagnata ieri sera in paese, aggiunse.
La donna allora disse: "Si, è mia figlia ma non è possibile che tu l’abbia accompagnata a casa ieri sera, non è possibile, mia figlia è morta 10 anni fa in un incidente d’auto, quell’agenda è stata seppellita con lei".
A questo punto, il ragazzo, in preda a terrore e confusione, lasciò l’abitazione e non si fece più vedere”.

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Esistono varie leggende più o meno simili in tutta Italia, che differiscono tra loro per dettagli quasi trascurabili rispetto alla trama proposta.
Questo deve far sorgere nel ricercatore due interrogativi: o i fantasmi autostoppisti si comportano sempre nel medesimo modo ovunque si manifestino, o semplicemente non esistono.
A mio avviso la verità è sempre nel mezzo, molto probabilmente potrebbe esistere una leggenda legata ad un fatto realmente accaduto, magari decenni o secoli fa (le strade esistono da centinaia di anni e le carrozze anche, quindi non possiamo escludere che la leggenda possa essersi tramandata adattandosi al tempo e allo spazio), poi diffusasi in diverse parti del mondo conservando l’affascinante trama dell’originale.

Ad ogni modo ritengo che tali leggende arricchiscano di fascino e mistero il folclore italiano.

Mario Contino

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