I PADRI (E LE MADRI) DEL DESERTO

Un fratello interrogò un anziano: «Che fare? Una moltitudine di pensieri mi fa guerra e non so come resistere». Disse l’anziano: «Non lottare mai contro tutti, ma contro uno solo. Poiché tutti i pensieri dei monaci hanno una testa sola.Bisogna dunque esaminare quale sia realmente quell’unico pensiero e quale la sua natura, poi lottare contro di esso. Allora tutti gli altri pensieri perderanno la loro forza».
(Apoftegmi dei Padri del Deserto)
Questo è solo uno degli numerosissimi insegnamenti dei cosiddetti “Padri del Deserto”, uomini (e donne) che vivono la loro fede in Cristo nel deserto egiziano.
Padri del Deserto
Nei primi secoli del cristianesimo, la sequela christi inizia ad assumere una connotazione religiosa più specifica, quella che oggi definiamo “vita consacrata”. Sono numerosi gli uomini e le donne che scelgono di dedicarsi unicamente alla crescita spirituale attraverso la preghiera, la penitenza e l’ascesi. Tra questi i Padri del Deserto, monaci, eremiti e anacoreti che decidono di lasciare tutto per vivere di Dio solo nei deserti d’Egitto, di Siria e di Palestina.
Questo movimento nasce nel IV secolo d.C. e vuole imitare il Maestro Gesù che, come recitano i Vangeli, si ritirò quaranta giorni e quaranta notti nel deserto per vincere le tentazioni demoniache attraverso il digiuno, la preghiera e la Parola di Dio.
Attraverso quest’ascesi solitaria i Padri - chiamati anche abba - cercano di raggiungere la pace interiore, prestando particolare attenzione all’analisi dei propri pensieri.
Tale discorso vale, naturalmente, anche per le donne. Le Madri del Deserto - o amma - sono ascete cristiane che vivono esattamente come gli uomini, mosse dallo stesso spirito.
Sono loro le iniziatrici delle comunità monastiche anche se, a quei tempi, è ancora preminente l’aspetto eremitico.
Madri del Deserto
Testimoni di una fede cristiana vissuta con radicalità, abba e amma contano numerosi discepoli che ci hanno tramandato, in forma scritta, i loro Detti - o sentenze - che prendono il nome di Apoftegmi.
Questi testi, che sono per lo più degli insegnamenti di tipo aforistico, mostrano la centralità della Parola di Dio - fulcro della loro vita spirituale - e l’analisi “psicologica” di pensieri ed emozioni. La “lectio divina”, ovvero la lettura pregata della Bibbia - tutt’oggi praticata nei monasteri e nelle comunità cristiane - nasce proprio qui.
Tra i Padri del Deserto più famosi, spicca senz’altro Antonio il Grande - meglio conosciuto come Sant’Antonio Abate. Nato in Egitto il 12 gennaio 251 e morto nel deserto della Tebaide il 17 gennaio 356 alla veneranda età di 105 anni, è considerato il fondatore del monachesimo cristiano. È stato lui il primo a riunire attorno alla figura dell’abba (Abate) una comunità stabile di monaci che, sotto la sua guida spirituale, si consacrano alla lode e al servizio di Dio.
Subito dopo Antonio, viene ricordato San Girolamo il quale, per aver tradotto e commentato in latino parte dell’antico testamento greco e tutta la Sacra Scrittura ebraica, è stato proclamato Dottore della Chiesa.
Sant’Antonio Abate e San Girolamo
Meno conosciute - ma non meno importanti - le Madri del Deserto, maestre di spiritualità la cui santa vita e saggezza ci è stata tramandata dai primi Padri del Deserto e dai loro biografi. Parte dei loro insegnamenti si trova, per l’appunto, negli Apoftegmi, mentre la vita di dodici di loro - tra cui Melania l’anziana, Melania la giovane, Olimpia, Paola e sua figlia Giulia Eustochio - è descritta nel Libro I delle “Vite dei Padri”.
La Madre del Deserto più conosciuta è certamente Santa Sincletica. Nata intorno al 270 d.C., dopo la morte dei suoi genitori si spoglia di tutti i suoi beni e vive come eremita in una cripta fuori Alessandria. Attorno a lei si costituisce una comunità di donne ascete, delle quali diviene la madre spirituale. Il suo fulgido esempio di dedizione a Cristo nella preghiera e nella penitenza è, tuttavia, moderato dal suo buon senso: è solita ripetere, infatti, che che l’ascetismo non è mai fine a sé stesso.
Le donne erano molto importanti nella tradizione del deserto, sebbene nei primi scritti molte di loro siano rimaste anonime.
Santa Sincletica
Cos’hanno da dirci, oggi, i Padri e le Madri del Deserto? Il messaggio di questi uomini e donne dei primi secoli del cristianesimo è ancora attuale o totalmente anacronistico? In che modo il loro stile di vita può insegnarci qualcosa? Cosa ha a che vedere il Deserto con le nostre città?
In realtà non c’è poi una grande differenza tra noi e loro.
Oggi come ieri, il cuore dell’uomo è alla ricerca di qualcosa che dia un senso alla sua esistenza e, in una società dove prevale il caos, aspira alla pace e al silenzio interiore.
Padri e Madri del Deserto sono maestri in questo e, attraverso il loro scritti - semplici alla lettura e comprensibili alla mente - possiamo attingere perle di saggezza per la nostra vita.
“Amma Sincletica ha detto "Ci sono molte persone che vivono sulle montagne e si comportano come se fossero in città; perdono il loro tempo. È possibile essere solitari nella mente vivendo nella folla ed è possibile per coloro che sono solitari vivere nella folla dei loro pensieri."
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