I REGISTRI AKASHICI - I^ PARTE

Si sente tanto parlare dei Registri Akashici ma pochi hanno un’idea chiara di cosa si tratti. Alcune persone sono totalmente ignare della loro funzione, altri, invece, li confondono con la coscienza collettiva anche se, a onor del vero, qualcosa in comune ce l’hanno.
Direi, quindi, di partire dall’inizio, ovvero dal concetto di Akasha.
Cos’è l’Akasha? Cosa significa? E quali “applicazioni” comporta?
Akasha è il termine sanscrito per indicare l’ETERE. Secondo l’induismo è la “sostanza”, ovvero l’essenza di cui sono fatte tutte le cose. È l’elemento più piccolo creato dal mondo astrale ed è l’unico ad avere connotazione materiale, seppur sottile. L’Akasha, infatti, è uno dei Pancha-mahabhutani, ovvero uno dei cinque grandi elementi attraverso cui si realizza la materia partendo dalle energie sottili: etere, aria, fuoco, acqua, terra.
Per la lingua hindi, il significato di Akasha è “cielo”, inteso come spazio al cui interno esistono tutte le cose.
Ora, secondo le scuole filosofiche Hindu, la caratteristica principale dell’Akasha è il suono, “sostanza fisica eterna, impercettibile e che tutto pervade”.
“Dio disse… e fu” (Genesi 1,3): questo versetto della Bibbia contiene, da solo, tutte le verità sui segreti della vita e dell’Universo.
La parola di Dio è creatrice e, in quanto tale, eterna.
“Come la pioggia e la neve scendono dal cielo e non vi ritornano senza aver irrigato la terra, senza averla fecondata e fatta germogliare (…), così sarà della parola uscita dalla mia bocca: non tornerà mai senza effetto, senza aver operato ciò che desidero e senza aver compiuto ciò per cui l’ho mandata“. (Isaia 55,10-11)
La Parola di Dio non è testo scritto ma un suono, una vibrazione, una frequenza e produce un effetto permanente su qualunque cosa entri in contatto con essa. Fino a raggiungere l’apoteosi descritta dall’apostolo Giovanni, nel prologo del suo Vangelo: “In principio era il Verbo, e il Verbo era presso Dio e il verbo era Dio. (…) Il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi.” (Gv 1,1.14)
Questa premessa per dire che il suono, l’etere, l’Akasha sono una realtà ben più profonda di quanto si possa immaginare e che per comprenderne appieno il significato, è necessario attingere a tutte le conoscenze in nostro possesso.
Ogni evento, ogni azione, ogni pensiero, ogni emozione viene “registrato” nell’Akasha.
Potremmo dire, per usare una metafora contemporanea, che si tratta di un ”hard disk” a giga illimitati, in cui è stoccata la storia dell’umanità. Dal primo all’ultimo giorno della sua esistenza.
Nulla di ciò che accade - o non accade - , nulla di ciò che si pensa, nulla di ciò che si prova va perduto: tutto rimane “in memoria” in quelli che vengono comunemente denominati REGISTRI AKASHICI.
Ogni avvenimento di ogni anima di ogni essere senziente che si è incarnato su questo Pianeta, è registrato dai registri akashici e rimane disponibile per sempre.
Questi registri, quali eterei libri di una mistica biblioteca, possono anche essere consultati. Vedremo più avanti in che modo.
Ciò che è evidente è che i registri akashici sono non soltanto un archivio in cui tutto ciò che siamo e facciamo viene stoccato, ma anche un magazzino di informazioni a cui possiamo attingere. Di fatto, essi sono la più grande fonte di conoscenza di cui disponiamo.
Scrive Anis Tarzak nel suo libro “La concessionaria”: “Sono i movimenti dell’Uomo a scrivere la storia. È in questo modo che ognuno di noi nutre la memoria dell’Universo con le sue esperienze”.
I registri Akashici, quindi, ci connettono gli uni agli altri.
La Tenak, ovvero la raccolta di testi sacri dell’Ebraismo, guarda caso viene anche chiamata “Registro dell’appello di Dio”. Nella Bibbia, invece, si parla del “Libro della Vita”.
Non immaginiamoci, però, una sequenza di libri polverosi e inermi. I registri Akashici sono degli archivi “interattivi” che esercitano una grande influenza nella nostra vita quotidiana. Lavorano a livello di CONSAPEVOLEZZA, ispirando i nostri sogni e i nostri stati coscienti, sia a livello personale che collettivo. Quando, ad esempio, ci sentiamo inspiegabilmente attratti verso qualcosa o qualcuno - o il contrario - ciò potrebbe essere causato dall’agire dell’Akasha.
A questo punto, è fondamentale aggiungere un ulteriore tassello: i registri akashici memorizzano anche tutti i viaggi di reincarnazione dell’anima. Ecco spiegato il motivo per il quale abbiamo dei déjà-vu, delle inspiegabili attrazioni o repulsioni, insomma, delle “memorie”. Quando l’anima si reincarna, per una questione di autoconservazione, non porta con sé il ricordo di errori o traumi precedenti; tuttavia, questi vengono conservati nei registri e messi a disposizione di quell’anima e della collettività affinché continuino il loro percorso evolutivo.
A seguire.
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