I muri … Il muro!
Nel 1989 avevo 43 anni, quindi, ero pienamente cosciente di tutto quello che mi accadeva nella vita quotidiana e di tutto quello che gli organi d’informazione mi ponevano nelle condizioni di apprendere. In quell’anno, che non dimenticherò mai, si verificarono le condizioni ideali per la caduta del muro di Berlino, avvampando la speranza per un mondo libero e senza frontiere. Tale speranza ebbe a perdere consistenza, man mano che passavano gli anni. Oggi, ben ventisei anni dopo, vecchi muri di separazione resistono e nuovi baluardi vengono ideati e costruiti.
Oggi, proprio al momento di questo mio scritto, se ne profila uno maestoso al confine tra Ungheria e Serbia, con il governo di Budapest che punta a chiudere la porta, a doppia mandata, sbattendola in faccia agli immigrati. Però, bisogna tener ben presente, che accadono sempre, da una parte e dall’altra di questi muri, scenari di separazioni, violenze e dolori, incentivati dalle decisioni interessate di potenti.
Che dire, della divisone, che da oltre 60 anni, opera nella penisola coreana lungo il 38esimo parallelo?.
Che dire, della “Green Line”che dal 1974 ha diviso fino al 2008 la capitale Nicosia?.
Che dire, delle “99 peace lines” che separano cattolici e protestanti nell’Irlanda del Nord?.
Che dire, del muro lungo più di 700 chilometri costruito, dopo la seconda Intifada, per contrastare gli attacchi suicidi contro Israele?.
Che dire, del muro lungo migliaia di chilometri che separa India e Pakistan?.
Che dire, del muro che insiste a Baghdad?.
Che dire, delledue barriere di filo spinato costruite nel 1999 per bloccare l’immigrazione dal Marocco?.
Che dire, del muro che si estende per oltre 2 mila chilometri, alto 10 metri costruito dal Marocco a partire dal 1981 per proteggere le popolazioni residenti a Nord della zona dell’ex Sahara spagnolo?.
Che dire, della barriera in lamiera sagomata alta dai due ai quattro metri che divide gli Stati Uniti dal Messico?.
Che dire, dei muri delle barriere, degli steccati e delle recinzioni che abbracciano le menti degli uomini e che ne modificano i comportamenti etici, fino a farli divenire immorali nelle loro considerazioni?.
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