Il “canto della discordia”
Polemiche a Napoli per una recita sui generis

La scuola “Edmondo De Amicis” di Napoli, è un istituto laico e pluralista, attento alle istanze interculturali del territorio, come ogni istituzione scolastica dovrebbe fare.
In previsione del Santo Natale, in luogo della solita recita accompagnata dai classici canti natalizi, i docenti hanno pensato di mettere in scena una rappresentazione sulla Costituzione.
Fin qui, a parte l’originalità della scelta, nulla di strano.
Sennonché, quando una alunna della scuola è stata sorpresa canticchiare dal proprio padre, dirigente leghista, nientemeno che “Bella ciao”, si è scatenato il putiferio.
Paolo Santanelli, neurologo, padre della piccola “aspirante partigiana”, inorridito dal canto, ha così commentato sui social: «Non vorrei che questa decisione altro non fosse che una scelta ad hoc fatta per non turbare la sensibilità delle famiglie di religione musulmana che hanno i loro figli in quella stessa scuola. Sia però ben chiaro che non consentirò in alcun modo a mia figlia minorenne, di cantare una canzone che evoca uno dei momenti più bui della storia d’Italia, scritta da vigliacchi senza patria e senza divisa che sparavano alle spalle ai veri soldati italiani».
Successivamente, intervistato su Radio Capital, al giornalista che gli domandava se avrebbe avuto la stessa reazione qualora avesse sorpreso la piccola canticchiare “Faccetta Nera” (canto caro al regime fascista), il neurologo napoletano ha candidamente affermato di no.
Al dottor Santanelli potremmo ricordare che l’apologia del fascismo è da tempo un reato penale e che ha un’idea alquanto distorta dei Partigiani e del sacrificio di cui furono vittime per liberare il nostro paese dagli oppressori.
Aggiungendo inoltre che proprio nel particolare momento in cui viviamo, in risposta alle polemiche su come la musica - e soprattutto i testi - influenzino il modo di pensare degli adolescenti, l’episodio di una bambina che canticchia un inno alla libertà, quella vera, che non accetta compromessi, non può che essere un fatto educativo di considerevole portata. Le parole da lui pronunciate denotano una mancanza assoluta di conoscenza, dimostrando come si possa essere ignoranti (in materia!), sia pur in possesso di una laurea in medicina.
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