Il 1° maggio 2019 in Italia

Le numerose iniziative per la festa dei lavoratori

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Nel corso degli anni, le conquiste da parte dei lavoratori hanno permesso di avere condizioni di lavoro più vantaggiose per il fatto che si è potuta valorizzare una più equa valorizzazione del proprio tempo. Si concretizzò dunque l’idea di veder rappresentate le proprie istanze grazie all’ Associazione internazionale dei lavoratori nel XIX sec. e precisamente negli anni ’60, con la formazione della Prima Internazionale. Successivamente i lavoratori, per acquisire la piena fruizione dei propri diritti, manifestarono il proprio dissenso con gli scioperi ad oltranza a partire degli anni ’80. Le ripercussioni furono di carattere punitivo da parte dei governanti, a tal punto da verificarsi delle vere e proprie rappresaglie in cui persero la vita numerosi lavoratori in protesta. A tale proposito, si ricordino i tragici eventi di Chicago, che fecero il giro del mondo.

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La Seconda Internazionale nel ’89 decretò il 1° maggio come festa Internazionale dei Lavoratori, che a partire da quegli anni fu estesa in vari Paesi, fra cui l’Italia. Nel ventennio fascista ci fu invece uno spostamento della data in cui si celebrava questa ricorrenza. Successivamente, Pio XII, negli anni ’50 del XX sec., stabilì la coincidenza della festa di san Giuseppe lavoratore con il 1° maggio. I sindacati confederali, in anni più recenti (fine anni ’90) hanno reso possibile la realizzazione di un grande concerto a Roma in concomitanza con la festa dei lavoratori, coinvolgendo noti gruppi musicali e cantanti. Questa iniziativa ha suscitato l’interesse in altre parti d’Italia a tal punto da accrescere la partecipazione della gente con numerose altre iniziative che coinvolgessero i lavoratori in festa.

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Taranto, cittadina jonica della Puglia, nota per i problemi ambientali che l’attanagliano a causa dell’insediamento dell’industria pesante, in occasione del 1°maggio si è prestata a diventare, nell’area denominata “Parco Archeologico delle mura greche”, un palcoscenico da cui con il tradizionale concerto hanno avuto ampia diffusione i temi relativi ai diritti dei popoli ed alla propria difesa. In esso sono stati coinvolti artisti e band musicali affermati nella scena nazionale. L’evento è stato ideato dal comitato denominato “Cittadini e lavoratori liberi e pensanti”, che agisce senza sigle partitiche, ma spontaneamente per porre all’attenzione di tutti il fenomeno che ha visto contrapporsi i cittadini di Taranto con gli operai dell’Ilva. Esso si occupa della tutela della salute e dell’ambiente, coniugandoli con le necessità della piena occupazione per sensibilizzare chi non ha cognizione del dramma di chi paga con la propria vita le conseguenze della crisi ambientale, economica e sociale. Il comitato tarantino si batte dunque per la chiusura di tutte le fonti inquinanti, per la decontaminazione dell’area danneggiata e per la riconversione economica della città di Taranto, una delle aree europee più inquinate.

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Il discorso dal Quirinale del Presidente Mattarella in occasione della festa nazionale ha rimarcato invece la necessità di appellarsi alla nostra Costituzione, dichiarando l’importanza del lavoro come bene sociale quale requisito per fruire pienamente della condizione di essere cittadini liberi senza distinzione di sesso. Anche il ministro del Lavoro Luigi Di Maio ha evidenziato la necessità di un più incisivo ed incoraggiante risultato per arginare il fenomeno della disoccupazione e del precariato che colpisce numerose famiglie italiane, e si è detto favorevole ad agire in sinergia con Confindustria e con i vari sindacati. Papa Francesco, invece, inaugurando il mese più lieto che affidiamo alla Madonna per intercessione delle sue preghiere, ha sottolineato l’importanza della preghiera perché ognuno possa fruire di un lavoro in maniera dignitosa per riequilibrare le sorti ed i destini reciproci di giovani ed anziani e per sconfiggere la quotidiana precarietà che incoraggia la “Cultura dello scarto”. Ecologia umana ed ecologia ambientale procedono dunque parallelamente: secondo il Papa, occorre incoraggiare una “Cultura della solidarietà”.

Ester Lucchese

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