Il neopaganesimo della Wicca (Parte II)
L’iniziazione
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L’iniziazione avviene esclusivamente con il rituale specifico alla presenza di un’alta sacerdotessa e di un alto sacerdote all’interno delle tradizioni originarie (core traditions) gardneriana e alexandriana, e di quelle strettamente derivate; questi trasmettono il proprio lignaggio secondo la regola dell’interconnessione tra i sessi: dall’alta sacerdotessa all’iniziando o dall’alto sacerdote all’inizianda.
Le tradizioni originarie non prevedono nemmeno il proselitismo, infatti gli interessati devono avvicinarsi alla “religione” spontaneamente e chiedere a una coven di approfondire il percorso spirituale della wicca, per poi chiedere eventualmente l’ingresso. Questo rispecchia il rituale di iniziazione massonica, così come le congreghe (coven) sono gruppi ristretti di difficile accesso: solo dopo un certo periodo di conoscenza reciproca e di studio, quando il candidato è giudicato pronto (la corretta espressione tradizionale è "propriamente preparato"), si procede con l’iniziazione.
Il training (il periodo di formazione) può essere molto lungo ed è sempre personale, con un aspetto misterico che può risultare specifico per ciascun iniziando; è anche molto selettivo, tanto che in alcune coven solo un decimo di chi lo intraprende arriva all’iniziazione. Alla wicca vengono iniziati solo i maggiorenni che abbiano superato i 25 o i 30 anni: si vuole che gli stessi siano individui più maturi e più consapevoli del percorso che hanno intrapreso. Il Libro delle ombre è il testo religioso, che contiene i fondamenti della ritualistica e della pratica wiccan insegnati da Gerald Gardner. Ne esistono molte versioni, con differenze sostanziali tra le diverse tradizioni, dato che ognuna di esse, mantenendo intatto il nucleo originario che deve essere trasmesso integralmente agli iniziati, tende ad arricchire il testo, innovando i rituali originari o aggiungendone di nuovi.
La divinità greco-romana Selene, i cui simbolismi lunari richiamano la triplice Dea della Wicca.
Il professor Ronald Hutton, sempre nel suo saggio sulla wicca, ha descritto i suoi tratti caratteristici, traendo i primi tre punti dalla definizione generale della Pagan Federation e aggiungendo altre cinque caratteristiche, che egli ritiene più specifiche:
- la fede nell’esistenza di una divinità immanente al mondo naturale e, pertanto, il rifiuto di ogni nozione di creazione da parte di entità esterne al mondo naturale;
- il rifiuto del concetto di etica universale, basata su leggi regolatrici del comportamento umano dettate da divinità e, quindi, delle categorie di peccato e di salvezza, tipiche di altre religioni. Il concetto di etica universale è sostituito dal concetto di un’etica personale molto forte, che permetta la libertà di esprimere e di gratificare i bisogni e i desideri individuali, di perseguire la crescita personale e la felicità, col solo stringente limite dell’evitare di danneggiare gli altri;
- la credenza che la divinità possa essere sia femminile che maschile;
- il perseguimento dell’ideale di portare alla luce e di valorizzare la divinità presente negli esseri umani;
- l’abolizione della distinzione tra religione e magia, presente nel mondo occidentale moderno;
- la natura di religione o di insieme di religioni misteriche;
- consistere nell’assiduità in un’ortoprassi, cioè nell’esecuzione continuativa e creativa di rituali consolidati;
- coniugare la fedeltà a un’ortoprassi consolidata con l’eclettismo e la versatilità.
La divinità duale maschile-femminile della Wicca.
La prima tradizione wiccan giunta in Italia si riferisce al Tempio di Ara, che conta diversi iniziati, ma non coven strutturate. Questa tradizione nacque in seguito ad un viaggio di Phyllis Currot in Campania, a Paestum. Nel 2002 era iniziato intanto il primo Convegno Nazionale sulla Stregoneria, “Dalle Guaritrici di Campagna alla moderna Wicca", organizzato dall’associazione Anticaquercia e, dal 2003, in collaborazione con l’associazione Circolo dei Trivi, che ha avuto diverse edizioni e trasformazioni fino al 2015.
Alla fine del 2002 è stato registrato lo statuto del Circolo dei Trivi, la prima associazione wiccan italiana, tutt’oggi esistente, e nello stesso anno è stato edito il primo numero della rivista Athame (oggi blog), testata che venne regolarmente registrata, dedicata alla wicca e alla stregoneria.
Le coven attualmente presenti in Italia appartengono alla tradizione gardneriana-alexandriana, alla tradizione della Black Forest, al Tempio di Ara, alla wica seax, alla wica italica e alla tradizione relativa al Tempio di Callaighe, fondata da Janet Farrar e Gavin Bone
Uno dei simboli più celebri del culto Wicca è il pentacolo. Esso è un simbolo dei cinque elementi (fuoco, terra, acqua, aria e spirito) che, in perfetta armonia tra loro stanno ad identificare l’equilibrio della Natura, rappresentando pertanto un simbolo di protezione e di benefici.
Gli strumenti delle streghe
Uno degli oggetti più importanti della stregoneria moderna è l’athame: si tratta di un pugnale rituale che viene utilizzato durante gli incantesimi per dirigere i flussi di energia. La consacrazione di un athame prevede che venga sotterrato per settantadue ore e non deve mai essere usato per tagliare o incidere qualcosa, non va mostrato in pubblico e non deve essere toccato da estranei.
L’athame è solo uno dei tanti strumenti della Wicca, mentre gli utensili adoperati da una strega sono vari e dipendono e anche dalla tradizione a cui ella sente di appartenere. Ritroviamo la coppa, l’incensiere, un altro coltello detto bolline, la bacchetta, le corde, la frusta, il libro delle ombre, le candele e l’altare, su cui spesso sono presenti delle rappresentazioni degli dei. Il simbolo più famoso della wicca è però ilpentacolo, spesso iscritto in un cerchio: le cinque punte del pentagramma rappresentano i quattro elementi (aria, acqua, fuoco e terra) più lo spirito. Per i wiccan questo non deve essere confuso con il pentacolo rovesciato, caro ai satanisti, con cui la magia buona delle streghe e degli stregoni moderni, a loro dire, non avrebbe alcuna connessione.
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