In Finlandia i pagamenti elettronici indebitano le famiglie

La Banca Centrale organizza corsi per educare le famiglie a un uso più consapevole.

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Di certo, gli acquisti sono diventati molto più comodi da quando esistono le carte di credito ed anche più sicuri. La carta di credito occupa poco spazio all’interno dei portafogli, consente di fare acquisti di qualsiasi genere, ed è sicuramente più sicura contro i furti.

Nei Paesi più avanzati, è diventato pressoché naturale pagare anche colazioni, pranzi e cene con una carta di credito oppure con un’applicazione mobile dal proprio smartphone, tuttavia questa graduale obsolescenza dei contanti e il relativo passaggio a un’economia completamente digitale presenta degli aspetti negativi.

L’apertura verso le nuove tecnologie in ambito finanziario non è, infatti, coincisa con un altrettanto virtuoso comportamento in termini di abitudini di spesa, rendendo gli effetti collaterali di questo tipo di pagamento visibilmente preoccupanti.

Per dirla in modo semplice, i consumatori si sono trasferiti in gran parte nel mondo digitale ma, non avendo più i limiti fisici di una volta, finiscono per non saper gestire le proprie finanze.

L’allarme arriva dalla Finlandia, dove la percentuale di pagamenti con carta di credito o di debito dei consumatori finlandesi nei negozi è aumentata dal 30% nel 2000 all’81% nel 2018, mentre l’uso del denaro è stato ridotto al 19%, secondo i dati della Banca di Finlandia. In buona sostanza l’uso di pagamenti digitali e l’abbandono del contante avrebbe creato un debito per cittadino pari a 127% del reddito.

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Secondo i dati diffusi dal direttore della comunicazione della banca nazionale di Helsinki, Jenni Hellstrom, il progressivo abbandono del pagamento contante ha nel tempo portato moltissime famiglie finlandesi a spendere più di quello che possiedono, e questo perché, non avendo una percezione precisa di quanto in realtà spendono, le persone che hanno una carta di credito o un’apposita applicazione mobile non si curano di controllare quanto resta sul proprio conto.

La situazione, insomma, sfugge troppo spesso di mano e prelevare moneta dalla propria carta per molti diventa come attingere dal fondo di san Patrizio.

Quando ci si rende conto che il bilancio si è tinto di rosso, ci si trova a quel punto in una condizione debitoria impossibile da risolvere se non contraendo nuovi debiti.

"L’indebitamento ha a che fare con il modo in cui sono eseguiti i pagamenti nei Paesi nordici, perché l’intero processo di pagamento per gli acquisti è diventato letteralmente invisibile - afferma Hellstrom - Quello che vediamo è che, soprattutto tra i giovani, ma anche tra altre fasce della popolazione, a volte capita che il conto di quanto effettivamente speso non sia considerato. Pagare è così facile che non viene più data così tanta attenzione".

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Secondo Jenni Hellstrom, uno dei principali fattori del crescente indebitamento dei finlandesi è quindi da individuarsi nella digitalizzazione dei pagamenti e il minore utilizzo di denaro contante. Il dato è davvero preoccupante. Basti pensare che su 5,5 milioni di cittadini finlandesi, il 7% si trova in sistematica morosità.

In sostanza, mentre i conti pubblici della Finlandia sono in ordine, quelli dei cittadini privati sono al negativo e questo rappresenta una minaccia sia per la prosperità dei cittadini sia per l’economia nazionale.

Il governo finlandese è seriamente preoccupato del costo umano del debito, che in casi estremi può portare all’emarginazione delle persone dal mercato del lavoro poiché i datori di lavoro evitano i candidati con storie creditizie negative.

Per tentare di arginare il fenomeno la Banca Centrale, Suomen Pankki, ha annunciato la preparazione di un programma di corsi, educazione e informazione finanziaria tagliato su misura per i cittadini.

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La prima fase del progetto, coordinato dalla Banca di Finlandia e alla quale partecipano anche i ministeri della Giustizia e dell’Istruzione, varie Ong e altre istituzioni, è di analizzare il livello di conoscenza economica della popolazione in generale e le informazioni in questo periodo disponibili sull’argomento.

I dati raccolti consentiranno di valutare il comportamento dei consumatori nei mercati finanziari e quindi si potrà studiare una strategia a livello nazionale, che comprende autorità, banche, esperti, organizzazioni non governative, società, privati e sindacati.

In arrivo anche nuovi strumenti basati su algoritmi di apprendimento automatico che aiuteranno a prevedere il comportamento finanziario delle persone e a fare previsioni personali sul flusso di cassa, oltre che fornire consulenza ai consumatori sulle loro spese.

«L’idea generale è di facilitare l’accesso delle persone ai contenuti dell’educazione finanziaria su Internet, perché ora le informazioni sono ampiamente disperse su centinaia di diverse pagine Web», spiega Hellstrom alla Efe.

Hellstromm attribuisce inoltre l’elevato indebitamento delle famiglie anche all’aumento delle società di credito - molte delle quali al di fuori del controllo delle autorità finanziarie - che offrono micro crediti rapidi e facili da ottenere, ma con alti interessi.

Insomma, come accade in tutti i paesi del mondo, i prestiti facili attirano migliaia di persone invogliate soprattutto dalla pubblicità all’acquisto di beni più o meno importanti, ma alla fine si rischia spesso di entrare in una spirale di indebitamento da cui è difficile uscire.

Educare i cittadini, sin da bambini all’uso dei soldi appare alla fine la migliore arma a disposizione per combattere i rischi paventati dalla nuova tecnologia.

Gianmatteo Ercolino

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