KAHL: “CONFLITTO IN UCRAINA È DICHIARAZIONE DI GUERRA CONTRO L’OCCIDENTE”
Il presidente del Federal Intelligence Service lancia l’allarme sui pericoli del Vecchio Continente

Il capo dei servizi segreti tedeschi ha sottolineato che il conflitto acceso dalla Russia contro l’Ucraina non è altro che una "dichiarazione di guerra" contro il mondo democratico occidentale.
Intervenendo ad una sessione pubblica di una commissione parlamentare, Bruno Kahl, che dirige il Federal Intelligence Service (BND), ha infatti affermato che la guerra del presidente Vladimir Putin non riguarda esclusivamente il territorio ucraino. La BND ha sempre sostenuto che Putin continuerà a usare la violenza per raggiungere i suoi obiettivi politici, come ha fatto in Cecenia, Georgia, Siria, Crimea e Donbass. Altre minacce, ha detto Kahl, includono anche "una Cina autocratica che sta crescendo per diventare una potenza globale".
Reagendo all’attacco militare russo, il cancelliere tedesco Olaf Scholz annunciò piani per ricostruire immediatamente il suo arsenale militare, consegnando armi all’Ucraina e ponendo fine alla sua dipendenza energetica dalla Russia. Scholz ha così rovesciato non solo decenni di politica russa, ma anche la moderazione tedesca e le tendenze pacifiste, adottando come nuove priorità la sicurezza e la difesa.
Per quanto riguarda il conflitto in Ucraina, Kahl sostiene che i combattimenti proseguiranno anche l’anno prossimo, poiché nessuna delle due parti è disposta a cedere territorio.
La Cina potrebbe usare parti delle infrastrutture critiche come leva per perseguire obiettivi politici, proprio nel momento in cui Berlino sta discutendo se consentire alla compagnia di navigazione cinese Cosco di investire nel porto di Amburgo.
La Cina ha esortato la Germania a non politicizzare le relazioni economiche dei paesi o impegnarsi nel protezionismo "in nome della sicurezza nazionale" - un approccio utilizzato per anni dagli Stati Uniti.
Durante una seduta parlamentare che ha toccato una serie di questioni di sicurezza, i capi delle agenzie di intelligence nazionali e straniere hanno detto che non potevano fare una valutazione pubblica dell’offerta di Cosco, esortando alla cautela.
Il capo dell’intelligence nazionale tedesca, Thomas Haldenwang, ha spiegato che consentire infrastrutture strategiche potrebbe aprire la porta al sabotaggio e influenzare l’opinione pubblica.
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