KATSUSHIKA HOKUSAI (1760 – 1849)
Il mondo poetico di questo grande artista giapponese della metà del XVIII° secolo si coniuga nella realizzazione di immagini eleganti e raffinate che si concentrano in una serie di temi specifici che sono simboli e icone del suo tempo. La caratteristica principale del suo linguaggio, fatto di linee sinuose e larghe campiture di colore rappresenta il superamento della semplicità della natura per arrivare ad una sublimazione della stessa in forme che divengono archetipi universali di bellezza. La ricerca della perfezione formale avviene soprattutto nelle figure femminili che sono parte integrante della sua grande produzione.
Le donne di Hokusai sono essenzialmente gheishe e donne delle case di piacere. La postura spesso contorta e inarcata di queste figure femminili favorisce la messa in evidenza dell’abito, una serie di kimono ricchi di colore e fantasie decorative.
L’importanza della moda ai tempi di Hokusai è evidenziata da queste immagini dove l’eleganza è regina. Ma Hokusai viene apprezzato molto anche per scene di natura, di fonti, di paesaggio e soprattutto una grande sezione di opere che l’ artista dedica al Monte Fujiyama. Una montagna importante e fortemente simbolica per il mondo giapponese alle falde della quale avvenivano particolari incontri rituali.
Molte delle sue opere sono delle incisioni e xilografie riprodotte in più esemplari, quasi una sorta di pop art ante litteram. Ma una parte del suo lavoro è dedicata ai dipinti originali e unici dell’artista che non dovevano essere moltiplicabili. Queste si caratterizzano per una particolare delicatezza cromatica e per l’ uso di tinte essenzialmente tonali.
Una sezione della sua produzioni, dedicata all’erotismo, è particolarmente interessante per la limpidezza delle scene narrate e una certa purezza di immagine anche nel raccontare particolari molto spinti come l’amplesso esplicito di una giovane donna con un polipo. Proprio agli animali rivolta molto spesso la sua fantasia. Tra questi dipinti spicca quello con la figura colorata di un gallo di grande ricchezza cromatica. Non manca nella sua pittura una velata ironia, che mitiga un poco la nitida e scientifica trattazione dei fatti.
La figura emblematica di questo artista che si colloca nella metà del Settecento ci fa capire anche l’interesse della cultura occidentale per il mondo giapponese e per la sua cultura tanto che molti mobili e oggettistica furono molto apprezzati e variamente riprodote. Le molte mostre a lui dedicate, mettono in evidenza una realtà culturale ricca e complessa che è quella del Giappone tra la metà del Settecento e L’Ottocento. Vicino al suo linguaggio sono le opere di altri suoi allievi estremamente importanti che completano la visione di un periodo storico molto interessante in oriente.
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