KEITH RICHARDS CONTRO I BEATLES: “SGT. PEPPER’S E’ PIENO DI IMMONDIZIA”

Durante un’intervista, il chitarrista dei Rolling Stones attacca l’Album capolavoro dei rivali Beatles

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Dopo più di cinquant’anni di successi e con milioni di dischi venduti, le pagine di riviste e magazine di tutto il mondo, tornano ad essere ricoperte di inchiostro per raccontare della mai assopita diatriba tra le Band più famose della storia della musica: Beatles e Rolling Stones. A riaccendere i toni ci ha pensato Keith Richards.

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Il 71ene chitarrista degli Stones, durante un’intervistarilasciata a Esquire – rivista di moda e costume made in USA – non ha usato molta diplomazia quando ha definito Sgt. Pepper’s Lonely Hearts Club Band dei Beatles, “un album pieno di merda” (N.d.R. In Italia per i più deboli di stomaco la traduzione potrebbe diventare “Pieno d’immondizia”. Uscito nel 1967, solo per dare qualche cifra, Sgt. Pepper’s ha venduto oltre trenta milioni di copie, ha vinto 1 Grammy Awards come “miglior disco” ed è uno dei primi “concept album” - un lavoro in cui tutte le canzoni hanno musica e testi che si basano su di un unico tema - in ambito Rock Progressive.

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Eppure Keith, per attirare l’attenzione e pubblicizzare il suo nuovo disco, Crosseyed heart, uscito dopo 20 anni spesi tra eccessi, revival e recitazioni cinematografiche, non ci ha pensato due volte nel criticare quello che molti, tra critica e pubblico, definiscono un capolavoro musicale. “Alcuni pensano che sia un album geniale, ma io penso che sia un guazzabuglio d’immondizia e roba del genere, un po’ come il nostro Their Satanic Majesties Request”, ha dichiarato Keith Richards.

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E per evidenziare che lo sdoganamento della Band di Liverpool in “zone sonore” psichedeliche e rock progressive, proprio non gli sia mai piaciuto, ha aggiunto durante l’intervista al mensile Esquire, “I Beatles erano grandi quando facevano i Beatles”. Di certo, dopo aver letto questa breve dichiarazione, i fan over 60 di entrambe le band, non possono che farsi una fragorosa risata se pensano che tale rivalità continui a portare, ancora oggi, nelle casse di Richards e di tutti i membri ancora in vita sia degli Stones sia dei Beatles, milioni di sterline.

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E a tal proposito, lo stesso Richards ha ricordato che spesso la rivalità veniva sfruttata in operazioni commerciali, e capitava sovente che si frequentassero nella loro vita privata: “Tutti parlavano di Beatles contro Rolling Stones – racconta Richards – ma non stavano così le cose. Ci sentivamo spesso e ci mettevamo d’accordo sull’uscita dei dischi. Se usciva un nuovo disco dei Beatles, noi posticipavamo il nostro di un paio di settimane e viceversa”. Insomma, leggendo questa dichiarazione e conoscendo il temperamento di Keith Richards, sono convinto che non si tratta solo di una trovata pubblicitaria.

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Le sue, sono parole un tantino frutto dell’invidia; infatti, se mettiamo a confronto gli album, usciti entrambi nel 1967, quello degli Stones rimedia solo una terza posizione nelle chart inglesi e vende meno copie rispetto a Sgt. Pepper’s, più congeniale a un gruppo dal sound commerciale come quello dei Beatles. Insomma, episodio discografico a parte, sicuramente, gli Stones, grazie a Richards e Jagger, oggi sono ancora sulla cresta dell’onda, rimanendo saldamente in vetta alla classifica mondiale per numero di spettatori nelle esibizioni dal vivo (N.d.R. Il nostrano Vasco Rossi è al secondo posto di questa classifica, dietro gli Stones).

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A questo punto, non ci resta che attendere il loro prossimo Tour, e l’inaugurazione della mostra Exhibitionism – prevista a Londra per Aprile 2016 - che mette a nudo la carriera della band con oltre 500 pezzi in esposizione. Dopo la capitale anglosassone, la mostra verrà allestita anche in altre 12 città sparse in tutto il mondo. L’ingresso è aperto a tutti; soprattutto ai fan dei Beatles.

Umberto De Giosa

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