L’ITALIA BRUCIA
Il Bel Paese brucia sotto gli occhi di tutti. L’Italia perde sangue in molti angoli. Dalla Toscana in giù i roghi s’accendono con costanza repentina. Le immagini riportate da giornali e televisione sono desolanti. Non c’è pace in Italia d’estate. In Toscana, Fauglia e Montale si vestono di rosso, perdono il colore verde delle foglie e il profumo d’incenso del legno. Muoiono per mano di qualcuno. Lo spettacolo meraviglioso di una natura splendida martoriata dal fuoco. Non si risparmia nemmeno l’Isola d’Elba. Porto Azzurro è immerso in un’oasi che s’affaccia su un mare blu e profondo. Le bellezze italiani si tingono di un vermiglio accecante. La capitale d’Italia esangue. Abbattuta un po’ ovunque vacilla anche a causa dei problemi di cattiva gestione dell’acqua. Neppure la bella Napoli si ritrae all’attacco, colpita la zona del Vesuvio, Paestum e Salerno. Brucia la pineta delle isole tremiti a Foggia. Sicilia e Calabria non sono affatto da meno. Il paese di Budoni in Sardegna piange le lacrime causate dal piromane di turno direttamente nel proprio mare cristallino. Questi sono solo alcuni dei luoghi colpiti dalla strage degli incendi estivi. Così l’Italia si riempie di un fumo che sgorga dall’ignoranza radicata in cuori poveri. I dati parlano chiaro: più di 50.000 ettari di terra bruciata e quasi un miliardo di danni economici nel (solo) 2017.
Un bel peso sulla coscienza di questi piromani. I motivi di questo accanimento contro la natura son diversi, quelli dolosi spietati. C’è chi brucia per godimento, qualcun altro per vandalismo, altri per protestare contro le pubbliche amministrazioni e altri ancora per installare successivamente una coltivazione. Poi vi sono i roghi colposi figli di negligenza, imprudenza e imperizia. I pompieri, nonostante i tagli economici, si battono quotidianamente per fronteggiare l’emergenza. Il comico Giovanni Vernia affronta l’argomento in chiave decisamente ironica, i roghi spiegati al figlio come immancabile tradizione estiva tutta italiana. Con maniera intelligente, coglie in toto nel segno. Si tratta di un momento che si ripete ogni anno. Che forse gli italiani non apprezzino abbastanza quello che hanno? L’Italia è la patria delle meraviglie paesaggistiche. Bisogna ricordarselo sempre. A volte pure con due risate.
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