L’economia del coronavirus in Italia (31^ analisi)
Il tasso di crescita dell’epidemia è al 2,29%. Raddoppia ogni 30 giorni circa
I dati relativi alla diffusione del coronavirus sono rappresentati di seguito con una analisi di quelle che sono anche le caratteristiche economico-finanziarie del fenomeno. I numeri relativi ai casi, ai morti ed ai guariti sono certi in quanto derivano dalle rilevazioni che vengono predisposte dalla Protezione Civile. I dati relativi alla dimensione economico-finanziaria del fenomeno sono calcolati come delle stime sulla base di quello che è il valore della vita umana, ovvero lo Human Life Cost-HLC[1]. In modo particolare il valore della vita umana, anche indicato come Life Value varia in base ad un insieme di variabili, ed in senso ampio, per quanto riguarda il mondo occidentale a reddito medio-alto, è stato stimato in un range che va dai 4 milioni di dollari in Nuova Zelanda, fino ai 9 milioni di dollari in USA. Sulla base anche delle indicazioni relative all’attribuzione di valore della vita umana che sono contenute nel libro di Felix Martin intitolato “Denaro” [2], il valore della vita umana in Italia è stato approssimato a circa 5.000.000,00 di euro. Pertanto, ciascun individuo che è risultato portatore della patologia viene ad essere potenzialmente liquidato con un ammontare di 5.000.000,00 di euro. Chiaramente il valore è una misura del danno che si manifesta in caso di eventi gravi ed altamente imprevedibili, come sono appunto le crisi e le pandemie.
L’economia del coronavirus dati sanitari.
L’economia del coronavirus. Dati economici.
Data 16/04/2020. Il risultato è tale da manifestare che in data 16/04/2020 è stato perso un valore cumulato pari a 1 trilione di euro, ovvero pari al 59,28% del PIL, equivalente ad un valore pro-capite di 17.551,74 euro. Complessivamente, il valore che è stato perduto corrisponde ad un detrimento reddito per circa 35.802.938 italiani. Il tasso di crescita dei contagi da coronavirus è cresciuto nelle ultime 24 ore dall’1,64% fino ad un valore pari al 2,29% ovvero da un valore pari a 165.155 unità fino ad un valore pari a 168.941 unità, con una crescita pari a 3.786 unità. Il numero dei decessi è pari a 22.170 unità, mentre il numero dei guariti è pari a 40.164 unità.
Predizione in data 11/04/2020. La crescita ha subito una riduzione. Ai tassi seguenti si verifica un raddoppio ogni 22 giorni circa. Il tasso di crescita è notevolmente diminuito: questo significa che le misure assunte dal governo stanno producendo i risultati attesi. Il tasso di crescita dei contagi è sceso per la prima volta sotto il 3%. Chiaramente poiché la base ha superato le 140.000 unità si creano comunque un numero di casi molto ampi. In ogni caso la riduzione dei tassi di contagi è certamente un elemento positivo nell’interno del contesto dell’analisi del fenomeno sotto il punto di vista metrico. Il rischio è che il tasso ad un certo punto si fermi, ed invece di continuare a crescere, si blocchi intorno ad un valore anche basso, che però con le basi che sono indicate può significare avere un numero di casi comunque notevolmente elevato.
La previsione a medio-lungo periodo. Occorre considerare che il tasso medio di crescita del coronavirus è diminuito sostanzialmente. Nella prima settimana tra il 24/02/2020 e il 01/03/2020, il tasso di crescita medio settimanale è stato pari ad un valore di 34,45%. Nel passaggio tra la prima settimana e la seconda settimana, ovvero la settimana compresa tra il 02/03/2020 ed il 08/03/2020, il valore del tasso di crescita è diminuito sostanzialmente, passando dal 34,45% fino ad un valore pari a 23,41%, ovvero una variazione negativa pari a 11,04%. Nel passaggio tra la seconda settimana del 02/03/2020-08/03/2020 e la terza settimana del 09/03/2020-15/03/2020, il tasso di crescita medio dei contagi è diminuito da 23,41% fino ad un valore pari a 18,96% ovvero una riduzione pari ad un valore di -4,45%. Nel passaggio tra la settimana del 09/03/2020-15/03/2020 il tasso di crescita dei contagi calcolato a livello settimanale è diminuito da un valore pari a 18,96% fino ad un valore pari a 13,26% ovvero pari a -5,70%. Nel passaggio tra la settimana del 23/03/2020-29/03/2020 e la settimana del 30/03/2020-05/04/2020 il tasso di crescita dei contagi è diminuito dal 7,44% fino ad un valore pari a 4,05% ovvero pari ad una variazione di -3,39%. Tra la settimana del 30/03/2020-05/04/2020 il tasso di crescita dei contagi è diminuito da un valore pari a 4,05% fino ad un valore pari a 2,81% ovvero pari ad una riduzione dell’1,24%. In media il tasso di crescita settimanale dall’inizio dell’epidemia è stato pari a 11,65% mentre il tasso di riduzione è stato pari a 5,27%.
La situazione internazionale. La situazione internazionale è molto grave. In modo particolare il numero dei contagi a livello globale è cresciuto significativamente negli ultimi giorni fino ad arrivare a 2.129.427 di casi con un numero di decessi pari a 142.712 unità ed un numero di guariti pari a 539.000 unità. Al primo posto della classifica vi sono gli Usa con un numero di contagiati pari a 654.343 seguita dalla Spagna al secondo posto con 182.816 unità e dall’Italia con un valore pari a 168.941 unità. Chiudono la Top Ten Iran, con un valore pari a 77.995 unità, Turchia con un valore pari a 74.193 unità e Belgio con un ammontare pari a 34.809 unità.
Decessi. Gli Usa sono anche al primo posto per numero di decessi con un valore pari a 33.940 unità, seguiti dall’Italia con 22.170 unità e dalla Spagna con 19.130 unità. Chiudono la classifica Germania, Cina e Olanda con un numero di decessi rispettivamente pari a 3.867, 3.342 unità e 3.315 unità.
Guariti. Nella classifica del numero dei guariti al primo posto vi è la Cina con un ammontare pari a 77.892 unità, seguita dalla Germania con un valore pari a 77.000 unità e dalla Spagna con un valore pari a 74.797 unità. Chiudono la classifica Svizzera, Brasile e Canada con un valore pari a 15.400, 14.026 e 9.271.
Dati internazionali. Fonte: Worldometers.com
La situazione negli USA. Crescono i casi negli Usa, in modo particolare nello Stato di New York, con un numero di casi pari a 218.707 unità ed un numero di decessi pari a 16.251 unità. Al secondo posto c’è lo stato di New Jersey, con un valore pari a 71.030 unità con un numero di decessi pari a 3.156 unità, seguito dal Massachussets, con un ammontare pari a 29.918 unità ed un numero di decessi pari a 1.108. La situazione è grave anche in Michigan, con 28.059 unità, Pennsylvania con un ammontare pari a 27.762 unità, California con 27.108 casi, Illinois con 24.593 casi, Florida con 22.897 casi, Lousiana con 22.532 casi. Il costo stimato per l’economia statunitense è pari a 4.580.401.000.000,00$, considerando che nel caso degli USA il valore dell’esistenza umana è stimato intorno ai 7 milioni di dollari.
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[1] https://www.theglobalist.com/the-cost-of-a-human-life-statistically-speaking/
[2] https://www.amazon.it/Denaro-storia-quello-capitalismo-capito-ebook/dp/B00IEOFYZU
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