L’APPELLO ALL’UNITÀ DEL PRESIDENTE MATTARELLA
Un discorso carico di speranza: "Il lavoro porterà il Paese fuori dall’emergenza"
In occasione della Festa del Lavoro, celebrata con grande sobrietà al Quirinale, il Capo dello Stato Mattarella ha voluto risollevare le sorti della nazione con parole cariche di speranza e aspettative per il futuro, spazzando via il grigiore del periodo pandemico. Il Covid ha minato non solo la nostra salute, ma anche le fondamenta dell’economia; tuttavia, il Presidente si dice fiducioso volgendo lo sguardo ai mesi che ci aspettano. “La fiducia di chi è impegnato a costruire, di chi si mette in gioco per conquistare nuovi traguardi e non di chi assiste inerte il compiersi di un destino. - spiega - La Repubblica non potrebbe vivere senza il lavoro buono e dignitoso e sarà il lavoro a portare fuori il Paese da questa emergenza”. Il suo appello agli italiani è quello di restare uniti – rivolto anche alle parti politiche – e di “non cavalcare lo sconforto”, in attesa di tempi migliori.
Un appello che non cede il passo al lassismo: Mattarella ci tiene a specificare che “dovremo usare paziente sapienza per riconquistare completa libertà”, mostrandosi critico nei confronti di chi chiede a gran voce un “liberi tutti”, strumentalizzando il disagio dei lavoratori.
Gran parte delle speranze sono riposte nelle generazioni virtuose di oggi e di domani: “La pandemia ha inferto sofferenze, ferite profonde e tuttora ci impone sacrifici e rinunce. Ma non possiamo sprecare l’occasione di compiere, tutti insieme, un salto in avanti. L’Italia ha bisogno anche oggi di nuove generazioni di costruttori. Ne abbiamo più di quanto spesso non sappiamo: facciamo appello a loro. Buon primo maggio all’Italia del lavoro, buon primo maggio all’Italia che riparte”.
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