L’INDICE DELLE ESPORTAZIONI IN EUROPA

Tra giugno 2020 e febbraio 2021 ha subito una variazione in media pari a -0,8

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Ranking dell’indice delle esportazioni in Europa. L’Eurostat calcola il valore dell’indice delle esportazioni su base mensile. Il valore è pari a 100 nel 2015. Al primo posto della classifica vi è l’Irlanda con un ammontare pari a 135,9 unità, seguita dalla Grecia con un ammontare pari a 132,9 unità e dalla Croazia con un ammontare pari a 129 unità. A metà classifica vi sono Malta con un ammontare pari a 109,1 unità, seguita dalla Repubblica Ceca con un ammontare pari a 108,8 unità e dalla Slovacchia con un ammontare pari a 106,4 unità. Chiudono la classifica la Francia con un valore pari a 90,9 unità, il Lussemburgo con un ammontare pari a 81,2 unità e Cipro con un ammontare pari a 56,5 unità.

Irlanda. Il valore dell’indice delle esportazioni in Irlanda è diminuito su base mensile tra giugno 2020 e febbraio 2021 di un ammontare pari a -37,6 unità pari ad un valore di 78,3%. Tra il giugno 2020 ed il luglio 2020 il valore dell’indice delle esportazioni in Irlanda è diminuito da un ammontare pari a 173,5 unità fino ad un valore pari a 144,9 unità ovvero pari ad un valore di -28,60 unità ovvero pari ad una variazione di -16,48%. Nel passaggio tra luglio 2020 ed agosto 2020 il valore dell’indice delle esportazioni in Irlanda è diminuito da un ammontare pari a 144,9 unità fino ad un valore pari a 142,5 unità ovvero pari ad una variazione di -2,40 unità pari ad un valore di -1,66%. Nel passaggio tra agosto 2020 e settembre 2020 il valore dell’indice delle esportazioni in Irlanda è cresciuto da un valore pari a 142,5 unità fino ad un valore pari a 157,5 unità ovvero pari ad una variazione di 15 unità pari ad un ammontare di 10,53%. Nel passaggio tra settembre 2020 ed ottobre 2020 il valore dell’indice delle esportazioni in Irlanda è diminuito da un valore pari a 157,5 unità fino ad un valore pari a 143,6 unità ovvero pari ad una variazione di -13,90 unità pari ad un valore di -8,83%. Nel passaggio tra l’ottobre 2020 ed il novembre 2020 il valore dell’indice delle esportazioni è cresciuto da un valore pari a 143,6 unità fino ad un valore pari a 165,6 unità ovvero pari ad un valore di 22,00 ovvero pari ad un ammontare di 15,32%. Il valore dell’indice delle esportazioni in Irlanda è diminuito tra 165,6 unità fino ad un valore pari a 135,7 unità ovvero pari ad una variazione di -29,90 unità pari ad un valore di -18,06%. Nel passaggio tra dicembre 2020 ed il gennaio 2021 il valore dell’indice delle esportazioni in Irlanda è diminuito da un valore pari a 135,7 unità fino ad un valore pari a 129 unità ovvero pari ad un valore di -6,70 unità pari ad un valore di -4,94%. Nel passaggio tra il gennaio 2021 ed il febbraio 2021 il valore dell’indice delle esportazioni in Irlanda è cresciuto da un valore pari a 129 unità fino ad un valore pari a 135,9 unità ovvero pari ad una variazione di 6,90 unità pari ad un valore di 5,35%. Nel passaggio tra giugno 2020 e febbraio 2021 il valore dell’indice delle esportazioni in Irlanda è diminuito di un valore pari a -37,6 unità fino ad un valore pari a 78,3%.

Ranking delle nazioni per variazione dell’indice delle esportazioni nel passaggio tra giugno 2020 e febbraio 2021. Se si prende il valore complessivo della variazione dell’indice delle esportazioni tra giugno 2020 e febbraio 2021 è possibile creare una nuovo ranking. Occorre sempre considerare che l’indice delle esportazioni è posto uguale a 100 nel 2015. In termini di variazione tra giugno 2020 e febbraio 2021 al primo posto vi è la Romania con un ammontare pari a 12,7, seguita dal Portogallo con un valore pari a 11 unità e da Malta con un valore pari a 10,2. A metà classifica vi sono la Francia con un valore pari a 3,1 unità, seguita dalla Slovenia con un ammontare pari a 3 e dalla Bulgaria con un valore pari a 1,9 unità. Chiudono la classifica la Grecia con un valore pari a -13,2, l’Irlanda con un valore pari a -37,6 unità e Cipro con un valore pari a -66,2 unità.

Conclusione. In sintesi possiamo sottolineare che il valore dell’indice delle esportazioni è rimasto abbastanza costante nel periodo tra giugno 2020 e febbraio 2021, considerato nelle sue variazioni mensili. Tale elemento certamente è da riconnettere alla crisi derivante dal Covid che ha ridotto significativamente le supply chain internazionali e compromesso sia le esportazioni sia le importazioni. Una delle motivazioni per il ristagno delle esportazioni consiste nella riduzione del PIL avvenuta in connessione con la crisi del Covid-19. Inoltre, poiché taluni settori sono stati completamente fermi nell’attività produttiva ne è derivata anche una debolezza della capacità produttiva delle imprese, con un impatto in termini di competizione internazionale ed esportazioni. Infine occorre considerare che molte delle esportazioni dei paesi europei avvengono nello stesso contesto dell’Unione Europea. In questo senso la crisi del covid con le limitazioni agli spostamenti di persone e merci disposti anche se in modo non uniforme nell’Unione Europea potrebbero effettivamente aver compromesso l’abilità delle organizzazioni produttive di rivolgere la propria attività nei confronti della clientela internazionale. La stagnazione delle esportazioni deve essere posta in connessione con il sostanziale arretramento delle importazioni ed un indebolimento complessivo della competizione internazionale dovuta al covid. Poiché il commercio internazionale contribuisce in misura significativa al benessere della popolazione ed alla crescita economica delle nazioni, è necessario che vengano predisposte delle politiche economiche accomodanti nei confronti dell’import-export sia a livello intercontinentale che a livello europeo.

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Angelo Leogrande

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