L’ITALIA CADE MALAMENTE IN GEORGIA

A Batumi il XV Azzurro perde 29-18 dopo una prestazione imbarazzante

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Quella di ieri in Georgia, è stata una prestazione davvero imbarazzante per gli uomini di Kieran Crowley. Lo sapevano anche i muri che all’Adjarabet Arena di Batumi la Georgia avrebbe fatto la partita della vita. Era necessario per loro dimostrare al contesto rugbystico internazionale di possedere un certo peso specifico (e politico) per tentare nell’immediato futuro di spodestare l’Italia dal Sei Nazoni o di entrarci come settima franchigia. E i Lelos si sono impegnati in tutto e per tutto (indisciplina compresa) a togliere agli Azzurri ogni velleità di ritornare in Italia con la quarta vittoria in tasca, dopo le tre datate 1998, 2003 e 2018. Sono stati migliori nei punti di incontro e nel gioco aereo. “E’ un grande giorno per la Georgia – ha esordito Kieran Crowley nella conferenza stampa post partita – ha meritato di vincere. Ci aspettavamo un incontro duro, fisico e con il reparto dei trequarti molto talentuosi. Abbiamo faticato a giocare per più di due fasi consecutive. Ci hanno dominato nel punto di incontro [...] e nel gioco aereo.” Ma la Georgia ha impostato la sfida soprattutto sul piano fisico e sull’esperienza dei diversi giocatori che militano nei campionati di Francia e Gran Bretagna. “Ha disputato un incontro molto fisico – ha commentato Michele Lamaro – in attacco e in difesa. Quando abbiamo concesso la prima meta è cambiata la direzione della partita.

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Con la partita di Batumi, si conclude amaramente il tour estivo dell’Italrugby. Sicuramente gli Azzurri mantengono la 12ma posizione nel ranking considerato il punteggio finale con un gap a favore dei georgiani di soli 9 punti. Ma questo non basta a giustificare una partita incolore che porta capitan Lamaro e compagni a rimboccarsi le maniche nel cercare di ritrovare la forza, la concentrazione, la voglia di far bene e di vincere come a Cardiff nell’ultima gara del Guinness Six Nations. Alla fine la Georgia a suo modo e per il gioco messo in pratica, ha meritato di vincere. Ma questo non significa, a mio parere, che possiede tutti i requisiti per spodestare l’Italia dall’agone europeo dei “Sei”. L’antisportività non è di casa nel rugby: il pubblico dagli spalti non fischia ripetutamente le giocate della squadra avversaria e allontanare l’ovale per perdere tempo (così come si fa nel calcio) o invitare dal campo di gioco i propri tifosi a esultare sugli spalti, sono comportamenti non appartengono a uno sport fatto di fairplay e rispetto dell’avversario. Staremo a vedere cosa accadrà!

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PRIMO TEMPO - I primi 19’ degli Azzurri sono davvero imbarazzanti. Subiscono molto la pressione degli avversari e la maggior precisione nel gioco al piede. Gli uomini di Crowley sono sotto per 12-0 grazie alle due mete (una abbastanza facile) di Todua all’11’ e Abzhandadze al 14’. Al 20’, Lamaro suona la carica e Menoncello di potenza travolge il tallonatore georgiano, schiacciando in meta; trasforma Allan per il 12-7. La Georgia riprende con molta intensità mettendo molta difficoltà all’Italia sulla linea dei 22. Un calcio piazzato di Allan al 32’ porta gli Azzurri in vantaggio per 13-12. Il fattore campo e i fischi scroscianti dei tifosi di casa verso i giocatori italiani, sono determinanti per la concentrazione. Non a caso due pecche in fase difensiva portano Abzhandadze di nuovo in meta con il vantaggio georgiano per 19-13. Troppa distrazione non giova a Lamaro e compagni e soprattutto ad Halafihi che prende un giallo. Il finale è al cardiopalma: l’Italia ha più volte la chance di giocare sulla linea dei 5 metri, ma la Georgia alza il muro grazie alla maggior determinazione e aggressività.

SECONDO TEMPO

Si riprende con Halafihi che rientra tra le fila azzurre, dopo il giallo. I georgiani vanno troppo spesso in fuorigioco in modo voluto per bloccare la ripartenza italiana sulla linea dei 5 metri. Insieme al pubblico, è un atteggiamento antisportivo per un gioco come il rugby. Ma l’arbitro sembra avere la situazione sotto controllo, provvedendo solo a un richiamo per gli uomini di casa. Dopo ripetuti tentativi di andare in meta, grazie ai ripetuti falli georgiani, Allan al 52’ va per i pali e accorcia le distanze con 3 punti facili. L’Italia fatica ad entrare in partita e commette troppi errori nell’impostazione del gioco e nel possesso dell’ovale. Non riesce ad alzare il ritmo gara e intanto il tempo scorre. Siamo sul 19-16 per i padroni di casa. Subito dopo al 15’ Abzhandadze riallunga (22-16). L’Italia inizia a innervosirsi e a sbagliare ancora con il possesso dell’ovale. I georgiani, a questo punto, capiscono che possono farcela. Al 30’ Aprasidze mette il calcio del +9 al 30’ da metà campo, e se Allan mette tra i pali il pallone che fa tornare sotto break (25-19 al 33’). Siamo deboli in maull e in mischia chiusa. Al 38’ Abzhandadze mette tra i pali altri tre punti e per gli Azzurri; cosa che non riesce ad Allan allo scadere di un match che termina con la vittoria epocale della Georgia per 28-19.

Umberto De Giosa

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