L’ACCHIAPPASOGNI

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Probabilmente molti di voi ne hanno uno a casa. Oppure in auto, appeso allo specchietto.

Questo oggetto, che ci porta subito con il pensiero agli indiani del Nord America, è diventato di uso comune, tanto da svalutarne il significato spirituale declassandolo a mero portafortuna.

In realtà l’acchiappasogni è molto più di questo e le sue origini sono davvero antiche.

Vediamole.

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Partiamo dalle leggende.

Ne esistono diverse ma la più famosa è quella di Ojibwa, tribù originaria del Nord America. Questo popolo fa risalire gli acchiappasogni alla leggenda della “donna ragno”, Asibikaashi, la quale ogni notte tesseva una tela invisibile sulla culla di tutti i bambini. Questa fittissima tela catturava i brutti sogni fino a farli scomparire con il sorgere del sole.

Ma c’è anche un’altra leggenda, quella di Nuvola Fresca, una bambina Cheyenne. La bimba soffriva di incubi notturni ed era tormentata dalla ombre che le impedivano di dormire. Dopo aver confidato alla madre il suo tormento, quest’ultima intesse una rete all’interno di un cerchio di legno, per pescare i sogni indesiderati, canalizzando così le energie del mondo onirico.

Due leggende bellissime che subito fanno balzare all’occhio la finalità benefica di questo oggetto: allontanare i pensieri negativi e liberare i sogni. E le leggende, lo sappiamo, hanno sempre un fondo di verità. Pensate che la storia ci riporta testimonianze molto antiche dell’acchiappasogni, addirittura del 300 a.C. nel sud dell’India. Simboli e custodi di un sapere lontano, gli acchiappasogni sono il risultato della storia, delle tradizioni e della simbologia di un popolo.

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L’acchiappasogni era, originariamente, un segno di riconoscimento sociale all’interno delle tribù. Veniva appeso fuori dalla tenda e, a seconda delle diverse dimensioni, colori e decorazioni, informava il visitatore in merito alla professione o al rango del suo proprietario. I nativi Americani lo realizzavano con gli elementi che offriva la natura: legni morbidi, foglie, piume di uccello, pietre, semi.

Quando questi popoli furono colonizzati, l’oggetto perse il suo significato originario e divenne uno scaccia-incubi, come raccontato nelle Leggende.

In Occidente l’acchiappasogni arriva intorno agli anni Sessanta, quando le persone iniziano a spostarsi più lontano per conoscere luoghi e culture differenti. Ciò fa anche nascere una nuova consapevolezza sull’importanza e sul rispetto delle tradizioni dei popoli.

Vediamo come viene realizzato e qual’è il significato simbolico dei suoi elementi.

Innanzitutto, è composto da un cerchio esterno in legno flessibile che rappresenta il ciclo della vita. All’interno, una rete con perline e un buco centrale, raffigurano l’Universo. La rete ha la funzione di trattenere i sogni buoni, conservando il messaggio positivo che può tornare utile alla persona nel corso della giornata. Il buco, invece, ha il compito di “risucchiare” i sogni negativi, restituendoli all’Universo alle prime luci dell’alba.

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La rete centrale è simile ad una tela di un ragno. Così come la ragnatela trattiene il cibo dell’aracnide, allo stesso modo l’acchiappasogni trattiene il nutrimento spirituale che ci viene dispensato dai sogni buoni o dai messaggi che arrivano dall’aria. Ecco il significato delle piume, che veicolano le buone energie e disperdono nell’etere quelle negative.

Le perline e le altre decorazioni, infine, rappresentano le forze della natura e servono ad allontanare le energie negative trattenendo solo quelle positive.

In sintesi, l’acchiappasogni è un manufatto sacro il cui simbolismo contiene tutta la saggezza millenaria degli indiani d’America. Viene oggi utilizzato per allontanare gli incubi, rimuovere le energie negative e trattenere quelle positive.

Simona HeArt

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