L’ARTE E IL FILO CONDUTTORE DELLA MASSONERIA (III^ Parte)

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Chi è questa Juliette Récamier, la salottiera che fu ritratta da famosi artisti, quali Antonio Canova, Jacques-Louis David e Francois Gérard, che fu tra le prime ad adottare il gusto alla greca nel vestiario, cioè semplici tuniche semitrasparenti legate sotto al seno, che seppe essere diplomatica con i tanti suoi corteggiatori respingendo le offerte troppo esplicite senza farseli nemici e caso ancora più strano seppe essere amica delle donne?

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Jacques-Louis David- Madame Récamier-1800- Museo del Louvre-Parigi

Nacque a Lione nel 1777, morì a Parigi nel 1949; a 15 anni si sposò con il banchiere Jacques Récamier, amante di sua madre e più vecchio di lei di circa trent’anni. Pare che lei fosse la figlia del banchiere e che il loro matrimonio fosse stata una via d’uscita in modo che nei tempi inquieti e insicuri della rivoluzione francese lei potesse essere certa dell’eredità, eredità che non ebbe perché la banca fallì; il suo salotto cambiò sede, ma non venne abbandonato dagli amici intellettuali e politici, che erano per lo più oppositori di Napoleone, non venne abbandonato neanche quando fu esiliata dall’imperatore.

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François Gérard- Ritratto di Juliette Récamier- 1802- Museo Carnavalet-Parigi

La straordinaria bellezza e lo charme di Juliette fece sì che lei avesse uno stuolo di ammiratori. Con Teresa Cabarrus (ovvero madame Tallien, che ebbe un ruolo assai importante tramite l’influenza che aveva sul marito, il rivoluzionario Jean-Lambert Tallien riuscendo così a salvare parecchie persone dalla ghigliottina) e Giuseppina di Beauharnais ( soprannominata la bella Creola, nacque in Martinica, sposò giovanissima Alessandro di Beauharnais, figura importante nella rivoluzione francese e che venne poi ucciso durante il Terrore, molto popolare nei salotti parigini, vi incontrò il Bonaparte, con cui si risposò, divenne imperatrice, ma fu ripudiata perché non riuscì a dare al marito un erede) formava un trio soprannominato le “tre Grazie del Direttorio”.

Amica di Madame de Staël fu compagna di Renè Chateaubriand (1768-1848), figura chiave nell’opposizione al regime di Napoleone.

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Anne-Louis Girodet de Roussy-Trioson - François-René de Chateaubriand-1811

Il bel Renè, nel ritratto del pittore francese Louis Girodet del 1811 è raffigurato malinconico e ribelle, deciso e determinato, gli occhi fieri, i capelli al vento, la mano sotto la giacca, appoggiata sul cuore nel tipico gesto massonico, caso vuole che nello stesso gesto con cui Napoleone è spesso ritratto, la mano del Corso scivoli dal cuore alla pancia, alla parte bassa con tutta la simbologia attinente.

Chateaubriand è stato uno scrittore, diplomatico e politico francese, è considerato il fondatore del Romanticismo letterario francese di primo Ottocento.

A Parigi fu testimone dei primi eventi rivoluzionari, ma poi disgustato dagli eccessi se ne andò in Nordamerica, ritornò alla fine del Terrore e appoggiò inizialmente Napoleone per poi combatterlo e lasciare gli incarichi politici ricevuti dall’imperatore.

Chateaubriand alla morte della madre e della sorella ebbe una crisi spirituale, si convertì al cattolicesimo: in un periodo di forte secolarizzazione, dove molti intellettuali si scagliavano contro la Chiesa, Chateaubriand scrisse Génie du christianisme in difesa della fede cattolica. Un’opera, ispirata dal pensiero di Blaise Pascal, che influenzò molti intellettuali sul ritorno alla Chiesa, lasciando quella vaga religione che è detta deismo propria degli illuministi in particolare di Rousseau.

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Antonio Canova-Ritratto di Juliette Récamier,-gesso (1818-1822) Gypsotheca e Museo Antonio Canova -Possagno- Treviso

Secondo Chateaubriand il cristianesimo era intessuto d’arte, molto più del paganesimo. (n.d.r. sono nata in una campagna sperduta, non c’era nulla se non una chiesetta, qui in questo luogo ho iniziato ad amare le Muse, c’erano un bel dipinto, la musica d’organo, a volte per i matrimoni il violino, si cantava e si ascoltavano lettere e vangeli come racconti e miti e poi c’era lo spazio costruito dell’architettura, c’erano le candele, i lampadari, il mosaico, i tappeti…)

Chateaubriand fu intimo amico della Récamier, sino alla sua morte. Si conobbero nel 1817, nel salotto di Madame de Staël, e fu amore. Lei aveva quarant’anni, lui 10 anni in più, Juliette gli fu sempre devota, tranne un breve periodo di rottura, per poi tornare assieme ancora più innamorati.

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Antonio Canova- Ritratto di Juliette Récamier in veste di Beatrice (1813-1822)- Musée des Beaux-Arts-Lione

Esiliata dal Corso, sino alla sua caduta, Juliette non poté tornare in Francia, ne approfittò per soggiornare in Italia, dove conobbe Canova ma all’artista ella preferì Benjamin Constant (1767-1830), scrittore, politico, scienziato, nobile ed intellettuale francese di origine svizzera, un grande libertario che pensava allo spirito di sacrificio come base per la società, riteneva la libertà individuale essenziale per lo sviluppo morale tuttavia sentiva che l’egoismo e gli interessi personali minavano questo grande valore (come accade tutt’oggi). Benjamin fu il solo che parlò male di lei, ma non è da tenere in considerazione perché fu ben presto respinto e se la legò a un dito.

Juliette morì nel 1849 ed è sepolta nel cimitero di Montmartre.

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Joseph Chinard- Busto di Juliette Récamier- 2012-Museo di belle arti-Lione

(Continua)

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Le altri parti ai links:

https://www.internationalwebpost.org/contents/L%E2%80%99ARTE_E_IL_FILO_CONDUTTORE_DELLA_MASSONERIA_(I%5E_Parte)_31660.html

https://www.internationalwebpost.org/contents/L-rsquo;ARTE_E_IL_FILO_CONDUTTORE_DELLA_MASSONERIA_(II%5E_Parte)_31723.html

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Paola Tassinari

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