L’ACCORDO PERFETTO SECONDO COCO CHANEL E RALPH LAUREN
Fashion news

A New York, lo scorso ventidue marzo, un altro “disertore” del fashion month, il designer Ralph Lauren ha presentato le sue collezioni, uomo donna, per il prossimo autunno-inverno. La location, come la stessa collezione, è un omaggio agli anni d’oro della storia americana, quando la grande mela cominciava a cambiare volto, quando il suo skyline venne stravolto dalla nascita dei grattaceli. Il MoMa, un museo permanente, è all’interno di un grattacielo costruito dal magnate americano Rockefeller nel 1939 e, per anni, ha simboleggiato lo spirito che avrebbe portato gli Stati Uniti d’America a diventare una potenza mondiale. Il MoMa è stato una location perfetta per una collezione che ispira una sorta di “celebrazione nostalgica” della perduta eleganza dei tempi passati. Per Ralph Lauren il fil rouge è lo stile timeless del black and white, in perfetta sintonia con la sua celebre collega, mademoiselle Coco Chanel che sull’inossidabile accordo cromatico aveva le idee ben chiare: “Il nero contiene tutto, anche il bianco. La loro bellezza è assoluta. E’ l’accordo perfetto”.
Da sempre, Ralph Lauren è l’incarnazione dell’espressione più cool del lusso americano inteso come statement identificativo e questa collezione ne è la plastica l’espressione. L’accordo cromatico perfetto, con innesti di rosso, non ha confini geografici, di razza o di cultura, contaminando l’intera collezione e tutti gli outfit, sia diurni che serali. Per la grand soirée tocca al nero e alle paillettes dare il meglio di se portando la femminilità alla sua massima apoteosi. Per il giorno il black and white assume le sembianze del tailleur pantalone gessato o del pantalone, sempre gessato, con il blazer di pelle. Per la sera il black and white assume le sembianze di sofisticati long dress cut-out, dello sparkling, dei cristalli, dell’iconico smoking, sia per lei che per lui. Vengono rivalutati gli abiti cocktail e le scarpe bicolor, la maison continua a fornire i codici distintivi dell’alta borghesia americana su come e cosa indossare tra le mura delle loro scintillanti case dell’Upper East Side o nei party esclusivi delle loro ville agli Hamptson. La donna e l’uomo Ralph Lauren si rifugiano nel passato, molto più rassicurante dell’oggi, anche per quanto riguarda il glamour e lo stile.
Dal ventiquattro al ventisette marzo il fashion system si sposta nel mondo virtuale per presentare la prima metaverse fashion week, la quale promette di essere il più grande evento fashion in versione virtuale che porterà nel metaverso oltre settanta maison del fashion system tra cui: Roberto Cavalli, Dolce&Gabbana, Etro, Tommy Hilfiger, Philipp Plein, Hugo Boss, Giuseppe Zanotti. Una volta arrivati sulla piattaforma virtuale Decentraland, dovrete crearvi un avatar che verrà accolto in genesis plaza e, dopo un breve tutorial, potrete spostarvi, accedere ai luoghi desiderati, partecipare agli eventi, indossare gli abiti, acquistarli pagandoli in criptovalute. La premessa era di fashion system accessibile a tutti, ma la realtà si è rivelata terribilmente asettica.
Per pubblicizzare l’apertura del suo nuovo flagship store in Rue Saint-Honoré, la maison Burberry non si è accontentata di rivestire l’intera facciata dello store con il suo iconico pattern, ma ha anche scelto di rivestire alcuni elementi architettonici della città di Parigi, come una scalinata, fatto girare per la città alcune auto che riportano le coordinate dello store interamente rivestite del pattern della maison.
Zara è unanimemente considerato il colosso del fast fashion, ma da alcune stagioni l’obbiettivo principale del brand sembra quello di scrollarsi di dosso la sua genesi, quel marchio di fast fashion e low cost che contrasta con la voglia, sempre più crescente da parte dei consumatori, di un fashion system più sostenibile a livello ambientale. Dopo la collezione Atelier dedicata ai capispalla è uscita, in edizione limitata, la collezione Zara Studio primavera-estate 2022 disegnata dal designer britannico Karl Templer, il quale ha curato anche lo styling della campagna pubblicitaria. Il messaggio pubblicitario ci racconta di una collezione che punta alla valorizzazione dell’artigianalità, ci racconta della scelta di tessuti pregiati per la realizzazione dei capi, ci racconta il desiderio di voler rappresentare tutte le donne senza distinzione di razza, body shape, età. La collezione ha una palette colori binaria: black and white (anche per Zara è l’accordo perfetto), un mood vintage raccontato dal pizzo, dai merletti, dai volant, dal tessuto damascato, dai bijoux con perle. La leggenda narra che sia stato proprio il colosso spagnolo a dare il via al fast fashion, seguito a ruota da Benetton, H&M, Mango, Primark, Topshop, etc., ma oggi a detenere lo scettro del fast fashion e del super low cost è il colosso cinese, Shein. Ecco spiegato il cambio di rotta di Zara, iniziato nel 2020 verso un fashion più etico, di qualità premium, di prezzi che gradualmente si sono alzati per riposizionarsi su altre fette di mercato. Il colosso spagnolo ha fiutato subito il pericolo, ha subito riconosciuto nel colosso cinese quel qualcuno che voleva rubargli idee e clienti. Zara, grazie a questa strategia di marketing, è riuscito a non entrare nel cono d’ombra cinese, ma a trasformarsi in qualcosa di diverso e non, almeno non solo, per una questione etica, ma per vincere una competizione tra colossi del settore di fashion retail.
Con il termine rebraind si definisce una precisa strategia di marketing che prevede un restyling ed un’attualizzazione di un brand verso i nuovi trend e i nuovi bisogni del mercato attuale. Il rebraind più sorprendente di quest’anno è stato senz’altro quello della maison Balestra fondata nel 1959 dall’omonimo designer Renato Balestra. Oggi lo scettro è passato nelle mani delle figlie del designer: Federica e Fabiana che, assieme alla cugina Sofia, stanno riscrivendo in chiave seasonles la storica maison, senza perdere per strada l’iconico blu Balestra e l’esperienza sartoriale dell’haute couture. La maison ha un nuovo logo, che a molti addetti ai lavori ricorda troppo quello di Balenciaga, mentre la collezione del nuovo corso della maison, disegnata da un team di giovani designers, ha nel blu Balestra e nella foglia d’alloro le colonne portanti, ma che subiscono un refresh grazie ai blazer oversize, alle spalle strutturate, ai bodysuit, alle paillettes, ai tessuti laminati, alle linee minimal, ai cut-out.
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