L’America stanca di terrore alla convention di Cleveland acclama Trump

La strada del candidato alla Presidenza Donald Trump appare in discesa. Ma a Cleveland la sedia di Bush è vuota

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Sui presunti progetti dei neocon guidati da Bush senior e Bush junior si sono fatte ipotesi, tirate linee. C’è chi ha parlato del loro piano come di un disegno ambizioso. C’è chi ha detto, sposando idee dal sapore complottista, che era volto a sovvertire l’ordine mondiale, scatenando rivoluzioni interne e guerre tra Stati. Perché? Per distruggere e ricostruire in virtù di quello che letterati e uomini dell’informazione hanno chiamato “Nuovo Ordine Mondiale”.

Per un ventennio e più questo progetto avrebbe funzionato alla grande, secondo i famosi “complottisti”, trascinando nel suo orrore persino l’Europa che doveva essere si unita, ma mai veramente indipendente. Cosa che un Governo unico e una Banca con più ampi poteri avrebbero potuto garantirle. Anche la Russia sarebbe stata tenuta lontano per lo stesso motivo, contemplando una forza di contrasto che avrebbe garantito una certa distanza: la Turchia. Lavorando “sottobanco” con l’Arabia Saudita, avrebbe esercitato una forza destabilizzatrice, indirizzando flussi migratori in due tempi. Il primo dopo la crisi petrolifera del ’73, frutto di uno scellerato accordo con la Lega Araba che dai suoi statiinviava in Europa cittadini islamici. Il secondo, più massiccio e ancora drammaticamente in atto, quale conseguenza delle guerre “programmate”.

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L’immigrazione, che inizialmente doveva servire per unire culturalmente le due sponde del Mediterraneo, si è trasformata in una vera e propria invasione, allo scopo di modificare nel tempo gli assetti demografici del Medio Oriente, ma anche dell’Europa.

Se questo è il convincimento che i cospirazionisti nutrono ormai da tempo, diversi analisti, parlando del prossimo futuro, non fanno mistero circa nuovi assetti del territorio europeo.

Ma c’è di più. Sempre i cospirazionisti avrebbero anche rinvenuto la teoria che spiegherebbe come al popolo europeo e americano, immigrazione e guerre siano state fatte digerire.

Per evitare sobillazioni si sarebbe usata un’arma modernissima e indolore, ma al tempo stesso efficace e persuasiva: la tecnica “Overton Window”, dal nome di chi, negli anni ’80, l’ha ideata.

cms_4270/foto_3.jpgLa “Finestra Overton”, altro non sarebbe che una tecnologia atta a manipolare le coscienze delle masse, abituandole all’”inaccettabile”. Lo farebbe attraverso il bombardante martellamento delle informazioni televisive che avvicinerebbe la gente al punto di vista del gruppo di potere.

(Per approfondimenti cliccare sul link:

https://www.effedieffe.com/index.php?option=com_content&view=article&id=319907:distruggere-la-finestra-di-overton&catid=83:free&Itemid=100021).

L’informazione somministrata veicolerebbe dunque un messaggio preciso. La continuità e le difficili condizioni di vita quotidiana, fatta di ritmi veloci e stress, indurrebbero la mente ad estraniarsi, accogliendo facilmente un pensiero preconfezionato.

Tale tecnica troverebbe largo impiego anche nell’ambito delle elezioni presidenziali. Ancora secondo le idee dei nostri complottisti.

Stavolta la sensazione che arriva oltreoceano è quella che in molti si stiano dando un gran da fare per convincere gli elettori a non votare per Donald Trump.

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Uomo pericoloso, inaffidabile, miliardario ingeneroso e repubblicano. Anche se poi alla convention di Cleveland il posto di Bush è rimasto vuoto.

Se vincesse lui trascinerebbe l’America in un probabile caos politico dal quale sarebbe difficile risollevarsi. Dicono i followers di una rassicurante Hillary Clinton.

Insomma l’America di Trump, se questo “pazzo scatenato” vincesse davvero, sarebbe un disastro a tutti i livelli, economico, sociale, militare…. Un inferno senza ritorno. Ma perché Trump sarebbe pericoloso? Chi ha davvero paura di lui? Secondo i cospirazionisti, la finanza mondiale.

Come fidarsi del ciclone che improvvisamente spunta fuori e, sprezzante del politicamente corretto, comincia a raccontare malefatte e intrighi del vecchio regno (politico ovviamente)...

Donald Trump, col suo fare sopra le righe, sarebbe davvero capace di mandare in frantumi il sogno di una leadership incontrastata che ha visto riunirsi, in un abbraccio che è già passato alla storia, democratici e conservatori. L’establishment - appunto - del Nuovo Ordine Mondiale. Sempre in virtù di quelle serpeggianti idee complottiste.

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Certo, un ordine mondiale democratico è quello a cui tutti i popoli dovrebbero aspirare, ma gli effetti della politica USA nel mondo, condizionata da un’ossessiva paura del comunismo e della Russia, oggi si sono rivelati destabilizzanti, pericolosi e sanguinari perché i partners scelti erano e sono i paesi ancora schiavi della teocrazia che non riconosce la democrazia, ma solo il comando supremo di Allah e dei suoi brutali carnefici.

Erdogan ha finalmente buttato via la maschera e sta mostrando al mondo il suo vero volto. I sospetti e le sensazioni vengono ora alla luce, rischiarando gli angoli bui di una politica ambigua e pericolosa, quanto lontana da quella Europa che faticosamente tenta di costruirsi sulle macerie dell’ultima devastante guerra. Sebbene abbia imparato una nuova lezione, grazie al terrorismo islamico, più volte preconizzato dalle forze “populiste” e minacciato dagli stessi “islamisti” che con ostinazione e presunzione ha accolto senza alcuna riserva, si scopre più vulnerabile.

Il rischio che il Nuovo Ordine Mondiale sia davvero il Califfato, e non il Governo democratico, è reale. Concreto e spaventoso. Mettono in guardia i fautori del cospirazionismo, sottolineando il fatto che tutto questo sia stato creato dalla politica aberrante di una leadership spavalda e guerrafondaia che ancora continua a sanzionare la Russia.

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La Russia è si, ancora alla ricerca della democrazia totale, ma di sicuro è un paese il cui popolo cerca l’Europa perché nel suo sentire storico, politico, sociale e religioso, è vicino a quello europeo.

Il mondo attende con ansia l’elezione del prossimo presidente americano da cui una nuova politica potrebbe nascere e ripulire il mondo da quel terrorismo che ha sporcato di sangue le strade di Parigi, Nizza, Bruxelles, Madrid…

Nonostante in molti sostengano Hillary Clinton, il pericoloso rivale continua inarrestabile la sua campagna. Se Hillary sarà la prescelta di certo non si potrà dire che Donald Trump fosse un guerrafondaio perché i temi dei suoi discorsi erano rivolti alla collaborazione commerciale con Russia e Cina, al dialogo con i paesi dittatoriali come la Corea del Nord, alla pace nel mondo, alla lotta al terrorismo.

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Alan Friedman a TG 24 ha dichiarato che tutto sommato Trump nella sua intervista si è mostrato molto più affidabile di quello che in maniera spettacolare ha evidenziato sul podio elettorale.Se è vero che Trump è un salto nell’incerto, è innegabile che la Clinton rappresenti la continuità col passato. Il mondo chiede “polso”. Chiunque parli ora di riportare Occidente e Oriente in equilibrio e dia l’idea di saper farlo, sarà il nuovo Presidente.

Elena Quidello

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