L’ITALIA PERDE UNA BELLA PARTITA
All’Olimpico di Roma, l’Irlanda non surclassa gli Azzurri, vincendo con soli 14 punti di scarto

Anche questo match, il terzo del Guinness Six Nations 2023, è andato male per l’Italrugby. Mi dispiace dover commentare ancora una volta un’altra sconfitta azzurra nel Torneo di rugby più suggestivo di sempre. L’Irlanda è una nazionale che ci ha sempre condannati a subire passivi molto pesanti: con solo tre vittorie per gli Azzurri registrate nel 95’, 97’ e 2013, e se escludiamo la sconfitta in World Cup nel 2015 con il punteggio di 16-9, la compagine italiana ha quasi sempre incassato 50 punti. Alla vigilia della partita, i pronostici davano la vittoria del XV allenato da Andy Farrell con oltre 40 punti. E ieri, a Roma, l’Irlanda si è presentata da prima del ranking mondiale e prima del Torneo (con l’aspirazione e possibilità di vincere il terzo slam della loro era), trovando sul campo la 12ma nazionale del ranking. Ma non è stata una vacanza romana per i folletti irlandesi. Hanno dovuto sudarsela la vittoria; dopo 60 minuti di gioco, infatti, il vantaggio degli ospiti era di soli 4 punti. Il XV verde a tratti poteva sembrare non al top, ma in realtà sono stati messi in difficoltà dalle giocate veloci di Bruno e Capuozzo.
È vero che i trifogli, negli ultimi 15 anni, hanno altalenato ottime prestazioni a brutte figure; nonostante ciò, sono stati capaci di vincere 4 volte il Sei Nazioni. L’Italia d’altro canto, non riesce più a vincere una partita in casa da circa dieci anni, continuando, nonostante le grosse potenzialità di alcune giovani promesse, a essere la cenerentola del Torneo. Prima dell’inizio del match, a tal proposito, ho raccolto le impressioni di un paio di tifosi della nazionale e del Rugby Rovigo Delta che hanno provato a spiegare i motivi del mancato decollo del movimento rugbystico italiano a livello internazionale. A loro dire, la «Federugby sbaglia nel perseguire la strada tracciata sin dal 2000 che prevede il mantenimento (non solo economico) delle due franchigie Benetton Treviso e Zebre Parma, a scapito del campionato Top10». Per rilanciare il rugby italiano, «bisogna allargare gli investimenti da nord a sud, aiutando anche le squadre di categorie inferiori a puntare sui bacini giovanili», hanno aggiunto.
Su questo tema si è tanto discusso e magari ci torneremo alla fine del Sei Nazioni, per rispetto dei ragazzi che ieri all’Olimpico, contro l’Irlanda, ci hanno messo cuore, passione e temperamento.
Ma come ben sappiamo, non basta a vincere una competizione sportiva. Gli Azzurri sono stati bravi con il gioco alla mano e, nella prima frazione di gara, anche mischia; ma continuano a subire nei punti di incontro, nelle ruck e in difesa dove spesso si addormentano regalando mete facili agli avversari. Bisogna abbassare nuovamente la testa e mettersi a lavorare per cercare di far bene nel prossimo match. Il prossimo appuntamento è per sabato 11 marzo di nuovo allo Stadio Olimpico; l’Italia dovrà vedersela con il Galles, vittorioso per 10-8 sull’Inghilterra e al penultimo posto in classifica davanti agli Azzurri.
"Vorrei cominciare dicendo che di sicuro abbiamo pagato molto caro un atteggiamento non corretto nel primo quarto. In particolare abbiamo coinvolto troppi giocatori nel breakdown, con conseguenze sulla qualità difensiva all’esterno, e questo mi spiace molto perché è stato qualcosa su cui abbiamo lavorato molto preparando la partita", ha detto Kieran Crowley, c.t. Italia, nel post partita. Capitan Lamaro, invece, sa benissimo che “purtroppo non si vince solo col cuore, ma quando metti il tuo cuore completamente dentro quello che fai, riesci a toccare punti molto profondi anche in chi ci osserva da fuori, e questo è per me qualcosa di molto importante".
1° TEMPO
Pronti partenza e via: è subito meta dell’Irlanda, ma il TMO annulla.
Neanche 15 secondi dopo sullo stesso lato vanno di nuovo in meta con Ryan, direi tropo facilmente.
L’Italia non ci sta e reagisce subito conquistando una mischia nella metà campo irlandese; gli sviluppi portano a una bella azione corale con gioco alla mano e sfondamento di Cannone, raccoglie Varney e schiaccia in meta; trasforma Garbisi per il 7-5 all’ottavo minuto.
Nel momento migliore per gli uomini di Crowley, l’Irlanda trova un buco al 13’ con Kennen che va in meta, anche in questo caso troppo facilmente; trasforma Byrne per il parziale di 12-7. Al 18’, fallo dei verdi e calcio di Garbisi realizzato; si va sul 12-10 per gli ospiti.
Ma ancora una volta sempre sul lato sinistro, l’Irlanda va di nuovo in meta con Aki (trasforma Byrne), e ancora una volta complice qualche carenza nei placcaggi.
Al 22’ il punteggio è di 19-10 per gli irlandesi.
Al 35’, gli ospiti pressano sulla linea dei 5 metri, trovando, con una serie di raccogli e vai una meta di Hansen, questa volta dal lato destro; risultato di 24-10 per gli ospiti.
Allo scadere, un errore degli irlandesi in fase di possesso dell’ovale, permette a Bruno di rubare l’ovale in un varco che lo lancia in meta tra i pali; trasforma Garbisi per il parziale di 17-24.
Troppi errori nei placcaggi per le prime tre mete, una difesa a tratti buona, ma con troppi falli concessi e palle perse in ruck con la pressione irlandese alta: questa è la sintesi di un primo tempo che, tutto sommato, non ci aspettavamo, considerato il vantaggio degli ospiti di soli 7 punti.
2° TEMPO
Buon l’avvio azzurro della seconda frazione di gara, rallentando le ripartenze irlandesi che solo dopo sei minuti riescono ad arrivare nella linea dei 22 italiana. Al 51’ l’Irlanda non riesce a sfondare la linea dei 5 metri trovando una difesa azzurra solida, ma troppo fallosa.
Un placcaggio alto su Capuozzo, al 53’ ci porta, finalmente, un calcio e un ritorno sulla linea dei 22 irlandese; dagli sviluppi della touche, troviamo un calcio piazzato che Garbisi realizza.
Al 56’, il parziale è di 24-20 per gli ospiti.
Al 58’, nel momento migliore dell’Italia (come nel primo tempo), l’Irlanda va in meta facilmente, ma il TMO rileva un in avanti di Aki.
A 20’ dal termine le squadre si temono al punto che l’Irlanda, all’ennesimo errore azzurro in ruck, decide di andare per i pali anziché andare in touche sulla linea dei 5 metri. Byrne non sbaglia e allunga di 7 punti il punteggio sull’Italia.
Gli Azzurri giocano bene alla mano, ma continuano a concedere falli in fase difensiva.
Al 71’ la meta di Hansen (trasformata da Byrne), la quinta per i trifogli, fa guadagnare il punto bonus.
Il match si chiude con altri errori degli Azzurri con il punteggio di 20-34 per l’Irlanda che guadagna anche il punto bonus, salendo a 15 in classifica. Player of the Match Mack Hansen.
(ph courtesy Federugby e Guinness six Nayions)
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