L’UOMO NON TORNERÀ SULLA LUNA PRIMA DEL 2025
Il calendario delle missioni Nasa subirà slittamenti dopo il ricorso di Jeff Bezos

La Luna può aspettare: il programma “spaziale” elaborato dall’ex presidente Donald Trump, come riferito dall’amministratore della Nasa, subirà un ritardo di almeno un anno. Nessuna missione made in Usa che preveda l’invio di astronauti sulla Luna sarà avviata prima del 2025.
Queste le parole di Bill Nelson, capo dell’agenzia spaziale nominato da Joe Biden: “Stimiamo che non accadrà nulla prima del 2025 per quanto riguarda Artemis 3, che sarebbe il lander umano sul primo lander dimostrativo di SpaceX. Abbiamo perso quasi sette mesi in contenziosi e questo probabilmente rinvierà il primo allunaggio umano almeno al 2025”. Ciò a cui Nelson fa riferimento riguarda la battaglia legale intentata dal magnate Jeff Bezos, patron di Amazon e fondatore dell’azienda spaziale Blue Origin, contro la Nasa, rea di aver stretto un accordo potenzialmente irregolare con la Space X, dello storico rivale Elon Musk. Le richieste di Bezos, tuttavia, sono state ritenute illegittime da un tribunale federale, che ne ha respinto il ricorso.
Nelson ha specificato che la Nasa sarebbe intenzionata ad approfondire la conoscenza di Space X, preannunciando una proficua collaborazione proprio con il visionario Musk. Il contratto Nasa-Space X è quindi non solo confermato, ma anche pronto a “decollare” (in senso figurato e non!). L’azienda condotta dall’uomo più ricco del mondo e di tutti i tempi produrrà il modulo di allunaggio da usare nell’attuazione del programma Starship. “Dopo aver analizzato la situazione per 6 mesi, è chiaro che l’agenzia dovrà apportare seri cambiamenti per garantire il successo a lungo termine del programma” ha detto Nelson, facendo presente che sarà necessario modificare l’intero calendario stilato in partenza.
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