L’UNIONE EUROPEA LIMITA L’USO DI PESTICIDI
La Commissione avanza una proposta per dimezzare l’utilizzo di prodotti fitosanitari in agricoltura

Al fine di ridurre l’uso di pesticidi in ambito agricolo, la Commissione Europea sta eleborando una proposta per l’attuzione di un regolamento per l’uso sostenibile dei prodotti afferenti la protezione delle piante che mira a ridurre della metà l’utilizzo di questi ultimi in tutta Europa entro il 2030.
Questo nuovo progetto però non trova il benestare dei Paesi dell’Est Europa, ai quali si aggiunge anche l’Italia, e rischia di mettere a dura prova la credibilità di Ursula Von der Leyen e della sua politica ambientalistica.
Infatti, da una prima consultazione emergerebbe che 17 Stati su 26 vogliono che sia proposta una valutazione di impatto aggiuntiva per la quale è richiesta una maggioranza qualificata che conterebbe il voto favorevole di 18 Paesi.
Tra i favorevoli a questa ulteriore valutazione si annoverano Austria, Bulgaria, Estonia, Finlandia, Grecia, Ungheria, Irlanda, Italia, Lituania, Lussemburgo, Lettonia, Malta, Polonia, Portogallo, Romania, Slovacchia e Slovenia, mentre i contrari sarebbero Germania, Francia, Spagna, Croazia, Cipro, Belgio e Svezia.
Helmut Burtscher-Schaden, scienziato esperto del settore, ha dichiarato che l’uso di fertilizzanti sintetici e di pesticidi al posto di prodotti biologicidi provocherebbero l’estinzione della biodiversità delle specie e non favorirebbero lo sviluppo agricolo.
L’Italia, inizialmente, si era schierata con gli Stati favorevoli all’incremento delle tecniche agricole biologiche, ma successivamente, con l’insediamento del nuovo governo, ha deciso di cambiare indirizzo e ha aderito a quanto sostenuto dai Paesi dell’Est Europa, appoggiando la politica dell’uso di fertilizzanti sintetici e chiedendo altresì un’ulteriore valutazione d’impatto.
Questo cambio di direzione è stato dovuto dall’eccesiva riduzione dell’ultilizzo di pesticidi, quantificata in circa il 62%, con la conseguenza che, non riuscendo più autonomamente a farsi carico del fabbisogno nazionale, si arrivi a importare prodotti dall’estero, con perdita economica non indifferente.
La proposta sarà oggetto di voto il 10 dicembre, ma il risultato non sarà vincolante per la Commissione.
Il problema alla base dell’ostruzionismo posto in essere dall’Italia nasce dall’eccessiva riduzione dell’uso di pesticidi rispetto agli altri Stati europei, che avranno una diminuizione del 50%.
L’Italia si pone al quarto posto nella classifica europea per produzione di frutta e verdura con l’aiuto di fertilizzanti chimici, e da una ricerca è emerso che circa il 21% dei prodotti italiani sono contaminati e possono provocare malattie cardiache o cancro.
Josef Settele, co-presidente del Consiglio mondiale per la biodiversità, ha dichiarato che la riduzione di questi agenti chimici è fondamentale per la sostenibilità ambientale e per la biodiversità e non impatterà in alcun modo sulla crisi alimentare.
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