LAVORO E DIGNITÀ
Francesco chiede uguaglianza per ogni singola persona
Lavoro, salario minimo, sono temi che hanno usurato il dibattito culturale, ma che ad oggi non hanno fatto breccia nella coscienza dei governatori. Inutile negarlo, siamo numeri figli di una società che ci vuole sempre più rapidi. Proprio questa assenza di silenzio ci ha portati all’ indifferenza, perché non riflettiamo su nulla. Il concetto che passa è il seguente: "L’importante è produrre sempre più". L’ irrazionalità sta proprio in questo, abbandonare l’essenza dell’umanità per abbracciare quella del profitto. Nessuno nega la possibilità di realizzarsi o di migliorare la propria condizione di vita anzi, tutti siamo grati allo sviluppo globale, ma a quale prezzo? Forse abbiamo o stiamo pagando troppo, perché lo stesso lavoratore non è più considerato tale.
La persona non esiste più, lasciando spazio a tutt’altro. I sindacati hanno anche le loro colpe nonostante si cerchi di insabbiare il tutto. Troppo lontani dalla realtà, restando aggrappati a vecchi vessilli del passato. Francesco ha intuito bene la deriva odierna, ma è troppo tardi per correre ai ripari. La chiesa stessa deve rimodernarsi sulla visione del lavoro, garantendo una saggia analisi sulle diversificazioni lavorative. Non ci può essere una reale soluzione se non si conosce il problema. Per troppi anni si è parlato invano di lavoro e occupazione, ma è servito principalmente per riempire i salotti delle televisioni. Ad oggi occorre riacquistare fiducia e coscienza, solo in questo modo si potrà rivedere una società civile fatta di veri uomini.
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