LA CAMERA APPROVA IL DECRETO MEZZOGIORNO

3 miliardi per “movimentare” il Sud

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Approvato alla Camera il decreto Mezzogiorno, un provvedimento che contiene misure urgenti per la coesione sociale e territoriale e per far fronte ad esigenze urgenti in aree del Mezzogiorno, anche prevedendo interventi che contemperino le esigenze di tutela occupazionale con quelle di salvaguardia ambientale e di prevenzione e monitoraggio della vivibilità, con particolare attenzione verso i soggetti più deboli.

Il testo interviene in diversi settori, dal tema ambientale a quello del lavoro, delle politiche sociali e dell’istruzione, con misure rivolte ad affrontare criticità in aree del Mezzogiorno, con particolare riferimento a quella di Taranto. Per gli interventi previsti il testo sarà in grado di "movimentare" risorse per un totale di circa 3 miliardi.

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Le risorse indicate nel decreto Sud sono in parte già disponibili e in parti nuove. Ampio l’oggetto di applicazione del provvedimento, che vede uno dei suoi capisaldi nella correzione del credito di imposta per le aree del Mezzogiorno. Ma la conversione in legge del decreto mette mano anche all’Ilva - in termini occupazionali, aziendali e ambientali -, all’adeguamento delle reti fognarie e di depurazione, con la nomina di un Commissario unico, che dovrà operare anche per chiudere le procedure di contenzioso avviate negli ultimi anni da Bruxelles. Nel mirino del provvedimento anche il risanamento ambientale e la rigenerazione urbana di alcune aree, la riqualificazione professionale nei porti, in particolare nella movimentazione dei container, e gli interventi per il G7 2017.

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Tra le misure fiscali decise, spicca la modifica al credito d’imposta per le imprese del Sud, Sardegna compresa, che sarà pari al 45% per le piccole, al 35% per le medie e al 25% per le grandi imprese. L’incremento è stato reso possibile grazie ai fondi stanziati nella legge di Bilancio, 617 milioni all’anno per 4 anni.

La misura stanzia poi 10 mln per ciascuno degli anni del triennio 2017-2019 per sostegno e assistenza alle famiglie disagiate di Taranto, Statte, Crispiano, Massafra e Montesemola, 50 mln per il 2017 e 20 per il 2018 per l’ammodernamento tecnologico dei dispositivi medico-diagnostici delle strutture sanitarie degli stessi comuni.

cms_5521/4.jpgNell’ambito della discussione in un ordine del giorno presentato sempre nel “dl Mezzogiorno” i deputati del Partito democratico Maria Antezza e Ludovico Vico nonché l’onorevole di Cor Cosimo Latronico, hanno chiesto di istituire una zona economica speciale “Matera-Taranto”, attraverso uno stretto coordinamento fra le regioni interessate, la Basilicata e la Puglia: “Si tratta – spiegano i parlamentari Pd – di un territorio che collega il Porto di Taranto al retroporto lucano, inglobante l’area jonica magno-greca, la città di Matera, Capitale Europea della Cultura e la Valle del Basento. In sede di discussione, il governo si è impegnato ad accelerare l’interlocuzione con la Commissione Europea”.

Mary Divella

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