LA CHIRURGIA, LE DONNE E LA DIFFICILE ACCETTAZIONE DI SE STESSE

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Ogniqualvolta sussiste un problema di insicurezza, sembra correre in aiuto solo la chirurgia estetica. Insomma ci sono dei canoni da rispettare e, anziché scegliere di vivere pienamente se stesse, si preferisce modificare il corpo con lo scopo di assomigliare al modello prestabilito. Non si tratta di interventi necessari a causa di problemi evidenti o impellenti, né del semplice rilassamento del volto per chi ha superato una certa età. Lo scopo è quello di cambiare i connotati del viso e del fisico con un bello schiaffo in faccia a madre natura. Le persone subiscono un lavaggio del cervello sin dalla tenera età, quando le imposizioni diventano imperative e perentorie. Prima ti insegnano come comportarti, poi quali vestiti indossare e infine in che modo apparire. L’abitudine a sentirsi dire cosa fare e a subire il giudizio malevole altrui porta a negare la propria personalità finendo sottomessi al volere dei più furbi, ossia di coloro che dettano moda e leggi estetiche guadagnandoci enormemente. Che poi, il circolo vizioso attira anche gli incapaci, quelli che di chirurgia estetica sono poco pratici ma ce la buttano dentro per arrotondare. In fondo per poter operare in campo estetico in Italia non v’è la necessità di una specializzazione specifica poiché basta avere una laurea in medicina e chirurgia, che non è poco, per carità, ma neppure sufficiente per ottenere i risultati sperati. Così può capitare che il botulino sia iniettato da un odontoiatra poco esperto. Nulla da dire se l’esito finale è ottimale; in caso contrario, sorgono una serie di complicazioni. Occorre dunque informarsi sul trascorso del medico operante che, se specializzato in chirurgia plastica, solitamente promette tutta l’attenzione del caso. Al di là di questa importante accortezza, bisogna chiedersi il perché di un utilizzo spropositato della chirurgia estetica unita a un desiderio smodato di modellamento del corpo soprattutto da chi non ne ha realmente necessità. Un esempio illuminante è dato da attrici e conduttrici famose che si son piegate senza pietà al modello prescelto naso fine-labbra a canotto-seno grosso.

cms_8196/2.jpgTutte in fila sembrano uguali e a primo acchito perfette. Le donne in fatto di insicurezza sono il top, nessuno le batte. Sanno trovare difetti che non esistono e, sopra ogni cosa, convivono con una sensazione di inadeguatezza perenne, quasi congenita. Mai contente di sé, sono le prime a cercare il pelo nell’uovo e a considerarsi inadatte a priori. Inoltre l’essere additate in quanto oggetto d’imperfezione è la situazione peggiore che possa accadere. Perciò si sottopongono ai ferri della chirurgia miracolosa per poter apparire diverse. La stranezza risiede nel fatto che, mentre il mondo decide, loro s’adeguano comodamente. Certo, se poi devono contestare piccolezze lo fanno facendo crescere i peli sotto le ascelle o esponendosi mezze nude per strada. Il cambiamento parte da noi, dalla profondità del sentire di ciascuna donna. L’apparenza conta relativamente perché oltre il velo giace un cumulo di bellezza che ha il connotato dell’unicità. La donna bella si veste di una sicurezza sconcertante che non scambia per una perfezione artificiale. Ci vuole personalità per ritrovarsi e accettarsi nella totalità con amore, solo il coraggio premia con la libertà di mostrarsi fieramente. In un mondo in cui qualcuno sceglie per noi è ora di cambiare le regole del gioco, di aprire le porte all’idea che siano gli altri ad accettare e non noi a adeguarci.

Alessia Gerletti

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