LA CIA STA SVILUPPANDO UN PROPRIO CHATGPT

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È ormai noto che i modelli di Intelligenza Artificiale (IA) vengono addestrati con dati pubblici e rispondono alle domande degli utenti cercando informazioni su Internet, caratteristiche che potrebbero essere molto utili alle agenzie di intelligence. Secondo quanto riportato da Bloomberg, la Central Intelligence Agency (CIA) degli Stati Uniti starebbe pensando di realizzare e distribuire un proprio chatbot di intelligenza artificiale simile a ChatGPT ma destinato alle indagini. Il Presidente Biden avrebbe iniziato a valutare la necessità di controllare gli strumenti di intelligenza artificiale "generativa" in seguito alle crescenti preoccupazioni che la tecnologia possa essere utilizzata per discriminare o diffondere informazioni dannose. Come primo passo verso una potenziale regolamentazione, il Dipartimento del Commercio degli Stati Uniti avrebbe presentato una richiesta pubblica formale di commenti riguardo a ciò che ha definito misure di responsabilità. Queste misure potrebbero includere la possibilità che nuovi modelli di intelligenza artificiale potenzialmente rischiosi debbano essere sottoposti a un processo di certificazione prima di essere rilasciati al pubblico.

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L’iniziativa farebbe parte di un più ampio sforzo governativo negli Stati Uniti per competere con la Cina nel campo dell’intelligenza artificiale, che punterebbe infatti a diventare il leader globale nel settore entro il 2030. L’obiettivo della CIA sarebbe quello di gestire ed elaborare in modo efficiente la vasta quantità di dati pubblicamente disponibili, accelerando l’analisi di questa mole di informazioni. Si sarebbe quindi scelto di utilizzare una piattaforma simile a ChatGPT, che consente agli utenti di porre domande tramite una finestra di conversazione testuale, allo scopo di semplificare la ricerca e l’analisi dei dati, anche per gli addetti meno esperti. Bloomberg ha poi riportato che lo sviluppo di questa IA sarebbe stato affidato alla divisione Open-Source Enterprise della CIA, che prevederebbe di rilasciare presto il software. Randy Nixon, direttore della divisione, ha inoltre affermato "Siamo passati dalle radio, ai giornali e alla televisione, poi a internet, i big data, e così via” e che le uniche potenziali limitazioni sarebbero di natura economica, poiché le grandi aziende tech dispongono di risorse di ricerca e sviluppo considerevolmente superiori rispetto alle agenzie governative. Per colmare questa lacuna, la CIA sta pianificando partnership dirette con il settore privato per integrare il talento proveniente dalle aziende.

cms_31908/CIA.jpegTuttavia, ci sono ancora alcune sfide significative da affrontare, tra cui la gestione delle cosiddette “allucinazioni” occasionali delle IA generative, che potrebbero generare informazioni errate o non verificabili. Inoltre, si dovranno mettere in atto misure di sicurezza avanzate per proteggere i dati sensibili e impedire accessi non autorizzati. Una volta testato dalla CIA, l’uso di questo chatbot potrebbe essere esteso a tutte le 18 agenzie di intelligence degli Stati Uniti, tra cui la NSA e l’FBI. Tuttavia, Bloomberg non ha ancora fornito dettagli specifici sul tipo di tecnologia utilizzato in questo nuovo progetto o sul modello di IA utilizzato. Jennifer Ewbank, vicedirettrice a capo dell’innovazione della CIA, ha mantenuto un atteggiamento criptico riguardo al progetto, affermando con un post Linkedin: "Non posso né confermare né smentire che la CIA stia facendo un lavoro straordinario con l’intelligenza artificiale e il machine learning", concludendo il suo post con un enigmatico emoji sorridente. Infine, resta da vedere come si svilupperà questo progetto e come influenzerà le operazioni di intelligence degli Stati Uniti e oltre.

Francesco Maria Tiberio

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