LA CRISI DEL MENSWEAR NEL FASHION SYSTEM
FASHION ADDICTED A ME GLI OCCHI PLEASE! TREND ALERT 2019

A calare il sipario sulla moda maschile per il prossimo autunno-inverno ‘19/’20 ci penserà Parigi il venti gennaio anche se le fashion week di Londra, New York e Milano, passando per il Pitti di Firenze, sono trascorse quasi in sordina e persino il blasonato Business of Fashion ha consigliato di staccare la spina ad un malato terminale qual è ormai il menswear. La fashion week milanese anche se con assenze di peso come Bottega Veneta, Gucci e Giorgio Armani che hanno deciso di presentare le loro collezioni menswear in contemporanea con le collezioni womenswear previste per il prossimo febbraio è stata quella più di peso, quella che ha avuto più riscontro di influencer, di fashion editor e di buyer, anche se la tempistica del Pitti prima e della fashion week milanese dopo non è stata delle migliori. Il Pitti parte il sette gennaio in concomitanza con i saldi che hanno tenuto lontano da Firenze molti commercianti, poi c’è stato il fashion show di Moschino a Roma che ha portato via una grande fetta di fashion editor e influencer e di conseguenza Milano non ha potuto contare sul “traghettamento” del popolo della moda dal Pitti verso Milano. Negli anni le strategie per il rilancio del menswear sono state tante, una su tutte le sfilate miste, menswear e womenswear, che se da un lato hanno cercato di rappresentare la contemporaneità della moda, il suo essere smart e un’occasione per riflettere sulle differenze di genere come è stato negli anni per le collezioni della maison Gucci, dall’altro hanno sortito l’effetto di “annacquare” l’identità della moda maschile facendola diventare una stampella della moda donna. L’altro grande problema del fashion system, soprattutto italiano, è la scarsa voglia di promuovere e sovvenzionare il ricambio generazionale e proprio in questa fashion week milanese molti degli addetti ai lavori si sono resi conto che senza Armani, Bottega Veneta e Gucci, nomi di peso del fashion system la settimana milanese è apparsa rimpicciolita e annacquata. Allora la domanda nasce spontanea: “dopo che lasceranno i grandi indipendenti della moda italiana come Armani, Dolce&Gabbana e Prada cosa succederà al made in Italy?” A questo grande quesito deve dare una risposta, certo non facile, ma improrogabile la Commissione per la Moda istituita lo scorso dicembre dal ministro Alberto Bonisoli che deve creare le condizioni affinché i nuovi talenti possano avere tempo e denaro per crescere ed affermarsi, solo così il fashion system italiano potrà continuare a vivere, ad essere una voce importante del PIL nazionale e a far sognare tutto il mondo.
La maison Dolce&Gabbana ha presentato una collezione che è stata un elogio all’eleganza d’altri tempi, una sfilata che ha ricreato un défilé d’altri tempi (evento allora destinato solo a pochi e selezionati clienti) con solo modelli professionisti e non dai millennials protagonisti delle passate sfilate della maison e con uno speaker, che un po’ in inglese e un po’ in italiano, ha descritto nei minimi dettagli tutti i cento ventisette outfit che hanno sfilato in passerella. I tessuti sono preziosi broccati ricamati a mano, sfila tanto sparkling, è una collezione con espliciti riferimenti che rimandano allo stile e all’eleganza maschile che si respirava nei film come “Il Gattopardo” e “La Dolce Vita”. E’ un’leganza ricercata nei minimi dettagli, nulla è lasciato al caso, è una collezione ricca di accessori che spaziano dall’ombrello chic al prezioso gioiello da indossare sul papillon. I designer infatti hanno voluto ridare la giusta importanza all’eleganza che l’uomo e in particolare i millennials hanno abbandonato credendo erroneamente che fosse qualcosa di vecchio e irrimediabilmente demodé. Questa collezione è stato un deciso cambio di rotta per i due designer che hanno tenuto a precisare che l’eleganza oggi non è indossare lo streetwear e i suoi feticci come le sneakers, le t-shirt o le jumpsuit, ma un capo senza tempo dall’eleganza innata come un completo sartoriale. Hanno sentito il bisogno di riscrivere i codici formali dell’eleganza maschile in chiave contemporanea nell’intento di renderlo appetibile anche ai millennials. La sfilata di Dolce&Gabbana è stata quella che più emblematicamente ha portato in passerella il fil rouge dell’intera fashion week menswear, il voler ritornare all’eleganza maschile formale che però non diventa mai formalismo, alla ritrovata voglia dell’uomo di vestire “a modo” senza lasciarsi andare troppo ad uno street style esasperato. Archiviata la fashion week milanese dedicata al menswear la vostra trend hunter preferita vi svelerà alcuni dei trend alert per il 2019 di cui ancora nessuno parla, ma che sono fondamentali se volete continuare ad essere delle fashion icon per chi vi guarda e per continuare a fare la differenza con i vostri outfit.
Un trend alert che tra le influencer è diventato già un fashion diktat è quello di possedere (e avendone possibilmente il coraggio di indossarlo) un biker pants. Già, proprio il capo meno amato dalle donne di tutto il mondo comunemente chiamato ciclista ha contagiando il mondo della moda che lo ha traslato dal mondo sporty per reinterpretarlo in versione athleisure da indossare con un blazer oversize o una camicia couture, cintura in vita, sandali nude o un bel paio di décolleté. Cedere a questo trend alert sarà difficile, anzi difficilissimo, ma se decidete di tentare questo complicato approccio abbiate cura di essere obbiettive con voi stesse e soprattutto con le vostre ginocchia, se non sono perfette meglio passare la mano.
Anche il fratello maggiore del ciclista, il leggings o per le nostalgiche degli anni ‘90 il fuseaux è ovunque negli outfit delle influencer e nel guardaroba di una donna stilosissima come la designer Victoria Beckham. Il leggings a differenza del ciclista è un capo, contrariamente a quello che si pensa, più versatile e facile da indossare anche se non si ha una silhouette longilinea come quella della Beckham, bastano piccoli accorgimenti e si può evitare un fashion disaster! Innanzitutto è sempre bene sceglierlo di un colore scuro come il classico nero o blu e in un tessuto shaped fit. L’effetto glam si ottiene bilanciando i volumi, se il leggings è una seconda pelle dovete optare per capi over sulle parte superiore della vostra silhouette senza mai dimenticare che dovete necessariamente coprire il vostro lato B…non mi stancherò mai di ripetere che i leggings non sono pantaloni! Le calzature perfette da indossare con i leggings sono gli stivaletti a calzino, che per altro continueranno ad essere un must have anche nel 2019, perché danno all’outfit un allure più sofisticata e, dettaglio non trascurabile, renderanno le vostre gambe chilometriche a patto di sceglierli dello stesso colore del leggings. Guardate i due outfit di Victoria Beckham, uno più sporty e l’altro più glam che può andare benissimo anche di sera e fateli vostri, questo è il mood più cool per indossare il leggings fuori dalla palestra.
Per le denim addicted c’è una splendida notizia, la prossima primavera-estate sarà un diktat indossare un capo in jeans, meglio se in total look e non parlo del solito paio di jeans che tutte noi abbiamo nell’armadio, ma di completi, di blazer, di maxi gonne, di capospalla, di abiti, di jumpsuit senza dimenticare gli accessori. Anche per il colore dimenticatevi il classico colore della tela più famosa al mondo perché per la prossima stagione il denim diventa chiarissimo, patchword e acid washed, ricordate i jeans degli anni ’90 che sembravano danneggiati dalla candeggina?
La prossima stagione saranno in assoluto gli accessori a fare la differenza tra una donna e una fashion addicted e soprattutto gli accessori di nicchia, quelli che in poche indosseranno. In cima alla lista c’è lui, il durag come viene chiamato oltreoceano, il foulard annodato in testa. In tempi non sospetti ve ne avevo già parlato e oggi in rete spopolano tanti tutorial su come indossarlo in tutte le sue varianti visto che quasi tutti i designer lo hanno eletto l’accessorio d’élite per le loro collezioni primavera-estate ’19. Dal mood rock al mood bon ton il foulard si indossa in pendant con l’outfit o con gli altri accessori, che abbiate un animo rock o bon ton quello che non cambia è il foulard da annodare in testa.
Per la serie “chi non muore si rivede” c’è lui: il cerchietto che dona subito quell’aria regale alla Kate Middleton, infatti la duchessa di Cambridge ne possiede un’infinità e lo indossa, privilegiando ai classici cappellini, come fosse una tiara dei tempi moderni che anche noi donne comuni possiamo indossare. Il cerchietto rende anche l’acconciatura più easy come può essere un semplice chignon acquista quel twist in più, il fashion diktat lo impone bombato e maxi, per il colore, le decorazioni o il tessuto la scelta è libera. Se la prossima stagione avete deciso di mettervi qualcosa in testa è l’occasione giusta per provare l’accessorio più cool degli anni ’90, si indossa con qualsiasi outfit, dai jeans al vestito più chic.
Per l’accessorio più amato dalle donne per la prossima stagione la parola d’ordine sarà square top, ovvero scarpe a punta squadrata. Sulle passerelle della prossima primavera-estate sono state loro le assolute protagoniste (anche se la punta arrotondata e non esasperata continua a lottare tra noi!) declinate in stivaletti, mules, décolleté e sandali. E’ bene sottolineare che questa tipologia di punta non dona particolarmente a chi ha un piede già di per sé corto o con un collo del piede pronunciato perché tende otticamente a troncare il piede facendolo apparire più “paffuto”.
Negli anni duemila sul volto delle fashion addicted non si vedeva altro, gli occhiali a mascherina, enormi colorati, a specchio o con lenti nere, l’importante è che coprissero quasi l’intero volto. Per la prossima stagione dovremo dire “un arrivederci” al modello cat eye per dare il benvenuto a loro, perché gli occhiali a mascherina sono tornati tra noi più trendy che mai.
Sul fronte del make up per la prossima stagione sarà un forte richiamo agli anni’90 dove le palpebre venivano truccate con un solo colore di ombretto. Il make up per il 2019 si concentra sugli occhi che diventano colorati e monocromatici, si spazia da un make up grafico e netto dai colori strong e pop come il viola, il rosso, il giallo e il living coral ad un make up più sfumato dai colori soft come il rosa o i verdi nelle nuance acqua o petrolio, per il resto del viso vi basterà solo un tocco di blush e labbra nude. Se avete amato truccare gli occhi in modalità monocromatica e volete continuare a farlo ricordatevi che un make up grafico e dai colori strong è adatto alle giovanissime che hanno una palpebra fresca e non segnata da rughe che inevitabilmente verrebbero messe in luce. Al contrario un make up come quello della modella a destra della foto è glam e che pur seguendo la tendenza monocromatica non risulta esasperato e che tutte le donne possono replicare avendo cura di scegliere bene la nuance più in armocromia con il colore dell’iride.
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