LA CRISTIANITÀ, E’ SOTTO ATTACCO!
Bergoglio lancia l™allarme

“I perseguitati di oggi sono più che nei primi tempi della Chiesa.” Un’affermazione molto forte che fa riflettere, soprattutto in un periodo come questo, dove viene sempre esaltata la libertà di espressione, eppure ad oggi non è propriamente così, visto che affermare il proprio credo è diventato rischioso, soprattutto in zone come il Medioriente. Proprio la testimonianza di Stefano (primo martire) ci aiuta a comprendere meglio la concretezza dell’essere testimoni di Cristo, morto e risorto. “Oggi preghiamo per quanti soffrono persecuzioni per il nome di Gesù", ha aggiunto Francesco. Come ben sappiamo, il cristiano non segue un ideale, ma una logica concreta di vita che si configura pienamente a immagine e somiglianza di Dio. Lo stesso Gesù ha concepito il suo essere Messia nel corso della vita quotidiana, adattandosi alle difficoltà di tutti i giorni. Per questo, l’appello rivolto da Papa Francesco di affidare alla Vergine Maria “questi nostri fratelli e sorelle, che rispondono all’oppressione con la mitezza e, da veri testimoni di Gesù, vincono il male con il bene", è importante, non solo per le statistiche, ma per evidenziare la libertà di religione.
Come ben sappiamo, la situazione del Covid ha imposto grandi limitazioni alla celebrazione di festività, vedendo sgretolarsi un grand numero di fedeli, che si sono sentiti abbandonati dalle proprie comunità. Nonostante l’audacia e la creatività di molti parroci è difficile vivere il mistero della fede attraverso i canali social, ma non per questo bisogna demordere. Ritornando alla testimonianza di Stefano, notiamo l’essenzialità della sua vita, volta al silenzio e al rispetto. Occorre ricordare questi santi silenziosi, nascosti da ogni lusinga di visibilità e pronti ad aiutare il prossimo con tutte le loro forze. Oggi, più che mai, abbiamo bisogno di testimoni concreti e reali, che non si lascino ingannare dalla prosperità di una vita tranquilla. Infatti, è bene ricordare che i cristiani perseguitati sono ben 260milioni, ma nessuno lo dice, forse perché non fanno notizia, oppure non riescono a far vendere copie di giornali.
Difendere la vita è l’obiettivo di ognuno di noi, aldilà del proprio credo. Ad oggi l’informazione, è concentrata esclusivamente sulle questioni relative al Covid, dimenticando quasi totalmente ciò che accade nel mondo intero. Non c’entra essere cristiani o islamici, ciò che dobbiamo difendere è la libertà che è radicata nella vita. Non è più concepibile vedere scene dove uomini, donne e bambini vengono massacrati per la propria libertà di religione. Forse questo è il virus più difficile da sconfiggere, ma lo abbiamo dimenticato perché ci siamo disumanizzati. Ogni notizia, seppur drammatica, ci sfiora, perché ci siamo anestetizzati. Niente ci scuote e niente ci fa più sobbalzare dalle nostre comodità. Un appello va a tutti noi, affinché nella piena libertà d’espressione possiamo continuare ad esercitare il nostro credo, con la viva speranza di poter sconfiggere una volta per tutte il virus della cattiveria e dell’ignoranza.
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